Emilia-Romagna
Suolo DATI 2023

Suolo

faccina felice

-1,7% DI PRODOTTI FITOSANITARI VENDUTI SUL LUNGO PERIODO
Per il periodo 2003-2022, la quantità di prodotti fitosanitari (sostanze attive) distribuiti per uso agricolo registra una tendenza generale alla riduzione, pari a circa -1,7%; più in dettaglio, sempre sul lungo periodo, calano le vendite degli insetticidi (-7,7%) e dei fungicidi (-0,9%), mentre sono aumentate quelle dei prodotti biologici (+9,2%) e degli erbicidi (+0,3%).

faccina seria

SPANDIMENTO FANGHI: IN DIMINUZIONE LE QUANTITA' E LE SUPERFICI SOGGETTE A SPANDIMENTO
Nel 2023, sono state utilizzate in Emilia-Romagna 42.462 tonnellate di fanghi (sostanza secca), in diminuzione rispetto al 2022 (-13%). Tale diminuzione è attribuibile, prevalentemente, alla provincia di Bologna (-33%) e Ferrara (-16%). Si sottolinea, tuttavia, che il 65,4% dei fanghi utilizzati in agricoltura in Emilia-Romagna proviene dalla depurazione di acque dell’agroindustria; si tratta pertanto di filiere produttive intrinsecamente più sicure dal punto di vista del potenziale inquinante. Le superfici interessate allo spandimento dei fanghi prodotti nel 2023 sono risultate pari a 9.578 ettari, in netto calo rispetto a quanto registrato nel 2022 (-17,7%).

faccina felice

-16% DI FERTILIZZANTI VENDUTI RISPETTO ALL'ANNO PRECEDENTE
Nel 2022, il quantitativo di fertilizzanti venduto in regione (690.000 tonnellate) registra in calo rispetto all'anno precedente (-16%), legato, in particolare, al crollo della vendita dei concimi (-37% rispetto all'anno precedente), che registrano il valore più basso degli ultimi vent'anni.

faccina seria

I METALLI NEI SUOLI
La conoscenza delle concentrazioni naturali e naturali-antropiche dei metalli pesanti e del loro arricchimento superficiale consente di effettuare valutazioni sullo stato di contaminazione dei suoli. Dai campioni prelevati nel territorio di pianura nell’orizzonte superficiale del suolo, od orizzonte lavorato, emerge che la percentuale di campioni con valori di concentrazione superiori ai valori dei limiti di legge variano dallo 0,28% per il piombo al 95,13% per lo stagno. Nel caso di cromo e nichel prevale l'arricchimento naturale rispetto alla contaminazione locale; per rame (>2,54%), zinco (>0,99%), vanadio (>13,35%) e stagno invece, l’ipotesi di contaminazione diffusa legata all’uso e alla gestione del suolo sembra essere la più plausibile.

faccina delusa

CONTINUA LA PERDITA DI SUOLI AGRICOLI (+0,41%)
La superficie di suolo consumato in regione, al 2023, è pari al 8,91% della superficie totale. Dal confronto tra i dati 2022 e 2023 risulta, inoltre, un aumento della superficie di suolo consumato in regione, con una variazione percentuale pari a +0,41%.

faccina felice

ANAGRAFE REGIONALE SITI CONTAMINATI, QUADRO CONOSCITIVO DEI SITI 
L’Anagrafe regionale dei Siti Contaminati, istituita dalla Regione con DGR n. 1106 in data 11 luglio 2016, è il principale strumento conoscitivo per la raccolta ed elaborazione dei dati dei siti inquinati. L’Anagrafe contiene l'elenco dei siti sottoposti ad intervento di bonifica e ripristino ambientale nonché l’elenco degli interventi realizzati nei siti medesimi, i soggetti cui compete la bonifica o gli enti pubblici di cui la regione intende avvalersi in caso d’inadempienza dei soggetti obbligati, ai fini dell’esecuzione d’ufficio.

Sintesi

SUOLO
Le pressioni esercitate sui suoli dipendono in modo significativo dagli usi in essere e dagli indirizzi di pianificazione che ne orientano le modalità di gestione. I dati relativi alle dinamiche d’uso dei suoli regionali segnalano una progressiva, lenta diminuzione dei territori agricoli e un contemporaneo costante aumento dei territori artificializzati. Tale fenomeno costituisce la forma di degradazione del suolo più evidente e facilmente percepibile. Considerata l’estensione dei  territori agricoli, che costituiscono circa il 60% della superficie regionale; va segnalato che la qualità dei nostri suoli è a tutt’oggi fortemente condizionata dalla gestione agricola.
Il sostegno alle produzioni biologiche e/o integrate, attuato con il PSR 2007-2013 e proseguito nella programmazione 2014-2020, ha favorito una riduzione nell’utilizzo di prodotti di sintesi, in particolare di prodotti fitosanitari (circa -3%, come principi attivi e -2% come formulati, nel periodo 2003-2017), che indirettamente apportano al suolo sostanze inquinanti. Anche se le superfici interessate da azioni specifiche per contrastare la riduzione di sostanza organica nel suolo e l’erosione idrica e migliorare la fertilità agronomica e biologica sono ancora limitate (si tratta comunque di 234.000 ettari, corrispondente al 22% della SAU regionale), è opportuno considerare anche tutti gli altri interventi agroambientali che concorrono al medesimo obiettivo. In quest'ottica, complessivamente la superficie coinvolta rappresenta il 94% del totale del PSR.
Il quantitativo complessivo dei principali tipi di fertilizzanti (concimi + ammendanti + correttivi) venduto in regione nel 2022 è risultato pari a 690 mila tonnellate, in calo rispetto all'anno precedente (-16%), a causa, in particolare, del crollo della vendita dei concimi (-37% rispetto all'anno precedente), che registrano il valore più basso degli ultimi vent'anni.
Tuttavia, da un’analisi di lungo periodo, sottolineando l’andamento sinusoidale dei quantitativi venduti, legato, in particolare, all’andamento dei prezzi di mercato, negli ultimi decenni, si rileva la crescita tendenziale delle vendite di fertilizzanti, legato, soprattutto, alle quote di ammendanti e correttivi.
Inoltre, nel 2023, sono state utilizzate in Emilia-Romagna 42.462 tonnellate di fanghi (sostanza secca), in diminuzione rispetto al 2022 (-13%). Tale diminuzione è attribuibile, prevalentemente, alla provincia di Bologna (-33%) e Ferrara (-16%). Si sottolinea, tuttavia, che il 65,4% dei fanghi utilizzati in agricoltura in Emilia-Romagna proviene dalla depurazione di acque dell’agroindustria; si tratta pertanto di filiere produttive intrinsecamente più sicure dal punto di vista del potenziale inquinante. Le superfici interessate allo spandimento dei fanghi prodotti nel 2023 sono risultate pari a 9.578 ettari, in netto calo rispetto a quanto registrato nel 2022 (-17,7%). 
Si sottolinea, inoltre che in regione Emilia-Romagna, nel 2023, il 65,4% dei fanghi utilizzati in agricoltura proviene dalla depurazione di acque dell’agroindustri; si tratta pertanto di filiere produttive intrinsecamente più sicure dal punto di vista del potenziale inquinante.


 

SITI CONTAMINATI
I siti contaminati in Anagrafe, al 31 dicembre 2023, sono complessivamente 1.312 (1.305 sono Siti di Interesse Regionale e 7 sono Siti di Interesse Nazionale), dei quali il 16,5% sono siti potenzialmente contaminati, il 29,0% sono siti che, a valle della caratterizzazione o dell’analisi di rischio, sono risultati non contaminati, il 21,2% sono siti contaminati o siti in corso di bonifica e il restante 33,4% è costituito da siti bonificati o in monitoraggio post bonifica.
Le sostanze contaminanti presenti nei siti contaminati sono rappresentate dagli idrocarburi, soprattutto pesanti (C>12). Seguono alcuni idrocarburi aromatici leggeri della famiglia dei BTEX (principalmente benzene) e metalli (in particolare piombo).
Le principali matrici coinvolte sono il suolo, da intendersi nella sua accezione più ampia e cioè come terreno/matrice solida e non come suolo superficiale (inferiore a 1 metro di terreno), e le acque sotterranee; risulta marginale, invece, la contaminazione di acque superficiali.

 

Quadro Generale

SUOLO
La consapevolezza che i suoli dell’Europa sono soggetti a processi di degradazione e di minacce, quali l’impermeabilizzazione, l’erosione, la diminuzione di materia organica, la contaminazione locale o diffusa, la compattazione, il calo della biodiversità, la salinizzazione, le alluvioni e gli smottamenti, ha fatto sì che nel 2006 la Commissione europea redigesse una specifica comunicazione: la Strategia tematica per la protezione del suolo (COM2006(231)) e una proposta di Direttiva quadro per la protezione del suolo (COM2006(232)). A causa di una sostanziale opposizione da parte di alcuni stati membri, quest'ultima è stata definitivamente ritirata a maggio 2014. E' venuta così a mancare l’unica proposta legislativa europea mirata direttamente alla tutela del suolo. Poco prima, il 20 novembre 2013, Parlamento e Consiglio europeo avevano approvato il 7° programma di azione per l'ambiente fino al 2020 (Decisione 1386/2013/UE), in cui tra gli obiettivi prioritari si poneva la "realizzazione di un mondo esente dal degrado del suolo nel contesto dello sviluppo sostenibile".
Nello stesso documento numerosi sono i richiami alla necessità di arrestare il consumo di suolo e le azioni che ne comportano la degradazione. Il suolo è riconosciuto essere un ecosistema vulnerabile al pari dei corpi idrici e degli habitat per le specie. Erosione, contaminazione e impermeabilizzazione sono le minacce maggiori, per questo è posto tra gli obiettivi prioritari e concreti del 7° programma il "consumo netto di suolo pari a zero" entro il 2050. Attualmente, nelle more di una legislazione specifica per la protezione del suolo, il 7° programma attribuisce un'azione indiretta, che "contribuisce ad allentare la pressione a cui è sottoposto il suolo", al corpus legislativo adottato dall'Unione per proteggere, conservare e migliorare il capitale naturale (direttiva Acque, direttiva Rifiuti, direttiva Habitat etc.). In particolare attribuisce alla politica "verde" della PAC (Greening) un ruolo strategico nella tutela del suolo. Nel giugno del 2015 un gruppo di esperti è stato incaricato di redigere una nuova proposta di normativa.
La situazione italiana riflette un analogo scenario. L’Annuario dei dati ambientali (Ispra) segnala il persistere di una ridotta comprensione a livello nazionale della valenza ecosistemica del suolo. In Italia storicamente di esso è stata presa in considerazione la sola funzione produttiva, oggi limitatamente estesa al tema della contaminazione nei siti dichiarati tali. La costruzione di un quadro conoscitivo nazionale, idoneo alla valutazione dello stato ambientale della risorsa, è complicata dal fatto che le informazioni sui suoli sono raccolte in maniera disomogenea e depositate presso enti diversi. Al fine di superare questo problema è stato avviato nel 2007, con il coordinamento di Ispra e la collaborazione di Cra e CE-JRC-European Soil Bureau, un processo di armonizzazione e condivisione dei dati esistenti grazie al Progetto SIAS (Sviluppo di Indicatori Ambientali sul Suolo), finalizzato alla costruzione di due indicatori (Erosione e Contenuto di sostanza organica) a partire dalle informazioni esistenti a livello regionale. A tale progetto ha partecipato la Regione Emilia-Romagna, cosicché le informazioni relative agli indicatori sopracitati, adottate a livello nazionale, sono quelle acquisite, validate e analogamente utilizzate a scala locale. Nell’Annuario Ispra i suddetti indicatori, per i quali è stato possibile procedere a un ulteriore aggiornamento, descrivono nel loro insieme comunque una situazione critica a livello nazionale sia per la mancanza di una rete di monitoraggio, sia per la difficile e, per ora, solo parziale armonizzazione delle informazioni disponibili a livello locale.

 

SITI CONTAMINATI

Con il termine sito contaminato ci si riferisce a tutte quelle aree nelle quali, in seguito ad attività antropiche umane pregresse o in corso, è stata accertata un´alterazione delle caratteristiche qualitative delle matrici ambientali suolo, sottosuolo e acque sotterranee tale da rappresentare un rischio per la salute umana. La legislazione nazionale in materia di bonifica dei siti contaminati, introdotta con il D.M. 471/99, è stata profondamente modificata dal D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. “Norme in materia ambientale” che, alla Parte Quarta, Titolo V “Bonifica di siti contaminati”, disciplina gli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti contaminati e definisce le procedure, i criteri e le modalità per lo svolgimento delle operazioni necessarie per l´eliminazione delle sorgenti dell´inquinamento e comunque per la riduzione delle concentrazioni di sostanze inquinanti, in armonia con i principi e le norme comunitari, con particolare riferimento al principio "chi inquina paga".

L’Anagrafe regionale dei Siti Contaminati, istituita dalla Ragione Emilia-Romagna con DGR n. 1106 in data 11 luglio 2016, è il principale strumento conoscitivo per la raccolta ed elaborazione dei dati dei siti inquinati; contiene l'elenco dei siti sottoposti ad intervento di bonifica e ripristino ambientale nonché l’elenco degli interventi realizzati nei siti medesimi, i soggetti cui compete la bonifica o gli enti pubblici di cui la regione intende avvalersi in caso d’inadempienza dei soggetti obbligati, ai fini dell’esecuzione d’ufficio. L’Anagrafe regionale è implementata simultaneamente da differenti Enti territoriali, ognuno in merito alle proprie competenze e funzioni istituzionali:

  • Arpae, per quanto attiene i dati relativi ai siti da bonificare di propria competenza e ai siti, notificati ai sensi del DM 471/99, di competenza amministrativa dei Comuni, singoli e associati, non capoluogo di provincia o sul cui territorio non insistano SIN o ex SIN;
  • i Comuni capoluogo per i dati dei siti da bonificare di propria competenza amministrativa, in quanto titolari dei procedimenti notificati ai sensi del DM 471/99;
  • i Comuni relativi alle aree inserite nei SIN o ex SIN (Fidenza, Casalgrande, Sassuolo ecc..), i cui procedimenti sono stati inizialmente attivati ai sensi del DM 471/99, cioè in capo al Ministero Ambiente. La competenza del procedimento del SIN di Fidenza è rimasta invariata, mentre per i siti dell’ex SIN Sassuolo – Scandiano essa è stata rimandata dal Ministero alle Regioni (DM 11 gennaio 2013) quindi delegata alle Province (art.5 della LR 5/2006), e ad oggi ad Arpae (LR 13 del 2015);
  • la Regione per quanto attiene i dati finanziari e gli estremi relativi all’ufficiale richiesta di inserimento dei siti in Anagrafe (“Stato” effettivo, in cui si trova il procedimento al momento della comunicazione, data e protocollo atto di entrata in Anagrafe).

Tale assetto agevola il costante aggiornamento dell’Anagrafe durante il processo istruttorio che accompagna la procedura di bonifica, in quanto gli Enti delegati alla compilazione sono perlopiù i competenti dei procedimenti, o comunque hanno specifiche competenze istruttorie e di controllo, dalla notifica alla certificazione dei siti contaminati (Arpae – Area Autorizzazioni e Concessioni/SAC, Arpae – Area Prevenzione Ampientale/ST e Comuni).

Bibliografia

  • 1. AEA, 2015, "L'ambiente in Europa: stato e prospettive nel 2015", Relazione di sintesi, Agenzia europea dell'ambiente, Copenaghen
  • 2. Arpa Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna (2002), “Proposta di organizzazione di una rete di monitoraggio dei suoli”, SINA Analisi e Progettazione delle reti di monitoraggio ambientale a scala regionale e subregionale
  • 3. Arpa Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna (2010), "Relazione sullo stato dell'ambiente della Regione Emilia-Romagna", Edizione 2009
  • 4. Arpa Emilia-Romagna, (2015), "Report del Catasto dei siti contaminati di Arpa Emilia-Romagna", Edizione 2015
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Autori

  • Giacomo ZACCANTI (ARPAE E.R. - DIREZIONE TECNICA)
  • Rosalia COSTANTINO (ARPAE E.R. - DIREZIONE TECNICA)
  • Paola TAROCCO (REGIONE EMILIA-ROMAGNA - SETTORE DIFESA DEL TERRITORIO - AREA GEOLOGIA, SUOLI E SISMICA)
  • Igor VILLANI (REGIONE EMILIA-ROMAGNA - SETTORE TUTELA DELL'AMBIENTE ED ECONOMIA CIRCOLARE)
  • Nazaria MARCHI (REGIONE EMILIA-ROMAGNA - SETTORE TUTELA DELL'AMBIENTE ED ECONOMIA CIRCOLARE)
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INDICATORI
Nome indicatore
Altre aree tematiche interessate
Copertura spaziale
Copertura temporale
Trend

Determinanti

Pressioni
Provincia
2022-2023
Faccina delusa
Regione
2017
Faccina seria
Regione
2004-2022
Faccina felice
Regione
2003-2022
Faccina felice
Regione
2004-2023
Faccina seria

Stato

Risposte