Nel 2022, sono state messe in commercio circa 18 mila tonnellate di prodotti fitosanitari (tabella 1), con un decremento, rispetto all’anno 2021, di 2.388 tonnellate (-12%). Tutte le categorie di prodotti fitosanitari sono diminuiti, i fungicidi (-10%), gli insetticidi (-11%), gli erbicidi (-25%), mentre sono aumentati i prodotti vari (+9%).
Analizzando la serie storica di un ventennio (2003-2022), la quantità di prodotti fitosanitari distribuiti per uso agricolo nel territorio emiliano-romagnolo è diminuita (tendenza), complessivamente, di circa 205 tonnellate (-1,1%), su una media di 19.496 tonnellate/annue (tabella 1) (figura 1); calano gli insetticidi (-3.6%), i fungicidi (-0,5%) e gli erbicidi (-0,3%), mentre i prodotti vari aumentano (+2.1%) (figura 1).
Nello stesso periodo analizzato, diminuisce (tendenza) anche il contenuto di principi attivi nei prodotti fitosanitari di 148 tonnellate (-1,7%), su una media di 8.728 tonnellate/annue (tabella 2) (figura 2); in particolare, sono calate le sostanze attive insetticide (-7,7%) e fungicide (-0,9 %) mentre sono aumentate i biologici (+9,2%), i prodotti vari (+1,9%) e gli erbicidi (+0,3%) (figura 2).
Nel 2022, il contenuto di principi attivi nei prodotti fitosanitari, rispetto al 2021, decresce di un -8%, pari a circa 642 tonnellate (tabella 2). Diminuiscono i principi attivi di tutte le categorie, gli insetticidi (-15%), gli erbicidi (-6%), i fungicidi (-4%), i prodotti biologici (-22%) e i prodotti vari (-21%).
Dall’analisi della quantità di fitofarmaci venduta (espressa come sostanze attive contenute nei prodotti fitosanitari) per classi di attività fitoiatrica, nel periodo temporale analizzato (2003-2022), sul territorio regionale si conferma che, nonostante il quantitativo del venduto sia diminuito, i fungicidi sono la tipologia più rappresentativa, mediamente il 58% del totale, a cui fanno seguito gli insetticidi e acaricidi, gli erbicidi o diserbanti, i prodotti vari e i biologici, rispettivamente del 19%, del 15%, del 7% e dell’1% (figura 3).
Tendenzialmente, si registra una complessiva diminuzione della quantità di prodotti fitosanitari (-1,1%) e delle sostanze attive (-1,7%) distribuite per uso agricolo (figura 4), che è in linea con le indicazioni espresse dalle politiche agro-ambientali comunitarie e nazionali, nonché regionali. Resta comunque da considerare che il ricorso all’uso dei prodotti fitosanitari dipende anche dalle variazioni delle condizioni meteorologiche e dai piani colturali adottati dagli agricoltori.
NOME DELL'INDICATORE
Uso di fitofarmaciDPSIR
PUNITÀ DI MISURA
TonnellateFONTE
IstatCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2003-2022LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
RegioneAGGIORNAMENTO DATI
AnnualeRIFERIMENTI NORMATIVI
AREE TEMATICHE INTERESSATE
Con il termine “prodotti fitosanitari” si intendono sostanze attive e preparati contenenti una o più sostanze attive impiegati in agricoltura per proteggere i vegetali dagli organismi nocivi o dalle piante infestanti e consentire elevati standard di qualità delle produzioni agricole. L’impiego di fitofarmaci sui suoli agricoli può rappresentare un fattore di pressione per l’ambiente in quanto tali sostanze, una volta distribuite, possono produrre, talvolta, effetti indesiderati in ragione delle caratteristiche ecotossicologiche dei prodotti. Una delle matrici maggiormente vulnerate è rappresentata dalla risorsa idrica, ma tali sostanze possono accumularsi anche nella matrice suolo.
Occorre tuttavia sottolineare come l’effettivo impatto ambientale dei fitofarmaci sia legato a svariati fattori, fra i quali: il periodo di distribuzione, le condizioni agro-climatiche, il tipo di suolo, le proprietà chimico-fisiche specifiche del principio attivo (che ne determinano la persistenza, la solubilità, il grado di adsorbimento etc.) e le sistemazioni idrauliche dei terreni. La limitazione al minimo necessario dell’uso di questi mezzi tecnici in agricoltura è una delle politiche per progredire verso forme più evolute di agricoltura sostenibile.
Rappresentare il quantitativo di prodotti fitosanitari venduto per uso agricolo e valutarne la dinamica di distribuzione sul territorio.
L'ndicatore è utile per una rappresentazione complessiva delle problematiche ambientali, ricordando però che non tutti i prodotti fitosanitari esercitano la stessa pressione sulla qualità di acqua, suolo e aria. A tale riguardo, la Regione Emilia-Romagna, ad esempio nell’ambito della pianificazione dei monitoraggi delle acque, utilizza l’Indice di Priorità (IP) per l’individuazione delle sostanze prioritarie; questo é un indice complesso, che tiene conto dei dati di consumo (dati di vendita), della modalità di utilizzo del prodotto (sul terreno o parti vegetali), delle caratteristiche chimico-fisiche e partitive della sostanza (proprietà chemiodinamiche) e della persistenza, cioè della resistenza alla degradazione.