Energia
11,4% DEI CONSUMI ENERGETICI DA FONTI RINNOVABILI
I consumi energetici regionali coperti da fonti rinnovabili, al 2021, rappresentano l’11,4% dei consumi finali lordi di energia. Dal 2012 al 2020, il contributo delle fonti energetiche rinnovabili è cresciuto in Emilia-Romagna con valori superiori a quanto previsto dalla normativa “Burden Sharing” (DM del 15/3/2012)". Si attende ora la trasposizione nazionale della Direttiva RED III che fissa, per le fonti rinnovabili, obiettivi ancora più ambiziosi per tutti i settori.
NEL 2021 CONSUMI ENERGETICI IN RISALITA, MA IN LINEA CON LA TENDENZA PRE PANDEMICA
L'andamento dei consumi finali lordi annuali di energia in Emilia-Romagna, nel periodo 2006-2020, mostra un trend di decrescita fino al 2014; anno, quest'ultimo, caratterizzato da condizioni climatiche particolarmente miti e da una forte congiuntura economica negativa. A partire dal 2015, si registra una lieve ripresa dei consumi, con valori che rimangono, comunque, complessivamente inferiori a quelli antecedenti alla crisi economica mondiale del 2009. Il 2019 vede un nuovo leggero calo dei consumi che si intensifica, soprattutto a causa della crisi pandemica, per tutto il 2020. Nel 2021 i consumi finali totali mostrano un rimbalzo positivo, tenendosi comunque sulla media di consumo del periodo 2014-2019. I consumi finali elettrici in crescita costante (+5,17% 2021 vs 2012) rappresentano ancora, complessivamente, un quinto dei consumi finali totali e mostrano, nel 2021, una variazione positiva rispetto all’anno precedente (+7% 2021 vs 2020).
23% DI ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA FONTI RINNOVABILI
La produzione regionale di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili (FER), nel 2022, è pari a circa il 23% del totale. Il valore di produzione di energia elettrica da FER è risultato in calo rispetto al 2021 (circa -6%; 6.009,9 GWh nel 2022 vs 6.407,4 GWh nel 2021), interrompendo il trend in crescita per la produzione da FER, avviato dal 2016.
Analoghe percentuali di riduzione, nel 2022, si rilevano per la produzione di energia elettrica lorda da fonte fossile e per la produzione di energia elettrica totale (circa -6% rispetto al 2021).
Nel 2022 l'energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici rappresenta circa il 44% della produzione totale da FER, mentre le bioenergie il 46%.
IL CONTRIBUTO DEL SETTORE TERMOELETTRICO E' PARI AL 77% DELLA PRODUZIONE
Il contributo relativo del settore termoelettrico nella produzione lorda di energia elettrica resta quello prevalente in Emilia-Romagna, con una quota pari al circa il 77%, nel 2022.
Sintesi
L'andamento dei consumi energetici regionali, nel periodo 2002-2021, mostra un trend di costante riduzione, fino al 2014. Una prima flessione importante si è registrata in corrispondenza del 2009 ed è stata causata dalla crisi economico-finanziaria mondiale. La curva dei consumi energetici regionali mostra poi un secondo importante minimo nel 2014 (-23%, 2014 vs 2002), in maggior parte dovuto ad un risparmio dei consumi domestici in conseguenza di un inverno mite. A tale decrescita segue un'inversione di tendenza a partire dal 2015, legata, in particolare, ai consumi energetici del settore industriale, che si conferma nei due anni successivi (+13%, 2017 vs 2014); i dati di consumo energetico relativi al 2020 vedono un netto decremento rispetto agli anni precedenti, dovuto in larga parte al lockdown del primo semestre 2020. Nel 2021 i consumi finali totali mostrano un rimbalzo positivo tenendosi comunque sulla media di consumo del periodo 2014-2019. I consumi finali elettrici in crescita costante (+5,17% 2021 vs 2012) rappresentano ancora, complessivamente, un quinto dei consumi finali totali e mostrano, nel 2021, una variazione positiva rispetto all’anno precedente (+7% 2021 vs 2020).
I dati relativi al consumo energetico coperto da fonti rinnovabili (FER) sono stati monitorati in modo sistematico, a partire dall’anno 2012, dal GSE. In Emilia-Romagna, l’incidenza delle FER sui consumi energetici è progressivamente aumentata; nel 2018 ha presentato una leggera flessione (-0,2% rispetto al 2017) dovuta ad un minore consumo di fonti rinnovabili rispetto all’anno precedente, mentre nel 2020, viene raggiunto il 12%. Tale contributo è superiore di tre punti, rispetto all’obiettivo fissato per la Regione Emilia-Romagna, al 2020, dal DM 15/3/2012 (Burden Sharing). Nel 2021, il contributo delle fonti rinnovabili sui consumi finali (11,4%) subisce un leggero calo: l’aumento dei consumi dovuto alla ripresa delle attività dopo il lock down del 2020, è stato superiore rispetto all’aumento delle FER.
Per quanto riguarda l’andamento della produzione lorda di energia elettrica, nel 2022, in Emilia-Romagna, si rileva una decrescita di circa il -6% rispetto al 2021, in controtendenza rispetto all’aumento rilevato nel 2021 rispetto al 2020 (circa +18%).
La dinamica del settore energetico è influenzata, oltre che dagli andamenti del mercato internazionale dei combustibili, anche dall’evoluzione dell’assetto normativo, con la liberalizzazione dei mercati energetici e l’introduzione di nuove forme di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Negli ultimi anni si sta assistendo ad una significativa variazione del mix produttivo di energia elettrica, dovuto principalmente alla forte diffusione di impianti a fonti energetiche rinnovabili (FER), con particolare riferimento al fotovoltaico. Il contributo del settore termoelettrico resta comunque preponderante rispetto alle altre fonti, con una percentuale del 76,8%, analogamente al 2021.
Fino al 2010, la principale fonte rinnovabile è stata quella idroelettrica, mentre, dal 2011, è diventato il fotovoltaico, grazie alla significativa e repentina crescita di tale tipologia di impianti: nel 2022 la percentuale del fotovoltaico (42,52%) è di circa un quintuplo rispetto all’idroelettrico (8,78%).
Nel 2022 si conferma un accentuato trend in crescita per il valore della produzione di energia da fotovoltaico, che si attesta a poco meno della metà della produzione di energia da FER (42,52%), mentre le bioenergie, che costituiscono il 46,44% della produzione da FER, rimangono la principale fonte rinnovabile per la produzione di energia elettrica.
La produzione di energia da fotovoltaico, nel 2022, risulta in crescita di circa il +9,23% rispetto al 2021 (2.615 GWh nel 2022 vs 2.394 GWh nel 2021), mentre si rileva un calo rilevante dell’idroelettrico (circa -45%; 527,5 GWh nel 2022 rispetto al 957,1 nel 2021).
Nel 2022 si riscontra, inoltre, un calo anche per la produzione di energia dal settore eolico (- 8,7%; 76 GWh nel 2022 vs 83 GWh nel 2021) e da biomasse (-6,11%; 2.790,90 GWh del 2022 vs 2.972,60 GWh del 2021).
Quadro Generale
In ambito climatico la principale strategia che ha iniziato a definire obiettivi concreti per la riduzione dei gas serra è stata l’accordo di Kyoto. Questo protocollo, sottoscritto nel 1997 ed entrato in vigore nel 2005, ha definito specifici obiettivi di riduzione di gas climalteranti, rispetto ai livelli misurati nel 1990, per ciascun paese sottoscrittore (6,5 % per l’Italia).
L'Unione Europea si è dotata di politiche energetiche finalizzate al raggiungimento di di 3 principali obiettivi:
- riduzione dei consumi di fonti fossili,
- innalzamento dell’efficienza energetica e
- sviluppo delle fonti rinnovabili, oltre che alla riduzione di gas climalteranti, mediante pacchetti di misure normative con obiettivi rivolti dapprima al 2020 e successivamente al 2030.
Nel 2015 è stato sottoscritto, durante la COP21 di Parigi, un patto a livello mondiale, in cui le nazioni si impegnavano ad attuare azioni per mantenere la temperatura media globale sotto i 2°C. L’accordo di Parigi ha determinato obiettivi più ambiziosi di riduzione di gas serra fino al 55% entro il 2030, introducendo il tema della neutralità climatica, da monitorare periodicamente a livello di singolo stato membro.
Con il Regolamento UE 2018/1999/UE (cosiddetta “Legge Europea sul clima”), adottato nel Dicembre 2019, si è disposta l’elaborazione di Piani nazionali integrati per l'energia e il clima, della durata di 10 anni per il periodo 2021-2030, relazioni periodiche biennali sui progressi compiuti e Strategie nazionali a lungo termine coerenti, per conseguire gli obiettivi dell'accordo di Parigi. In Italia tale strumento di pianificazione è costituito dal PNIEC, che prospetta scenari ed obiettivi nazionali al 2020 e al 2030, in coerenza con il Quadro per le politiche dell'energia ed il clima per il 2030. Quest’ultimo è stato successivamente aggiornato dalla Revisione della Legge Europea per il Clima (REG 1119/2021/UE), che innalza gli obiettivi del Pacchetto Clean Energy in materia di clima (Gas serra -55% entro il 2030 e neutralità climatica entro il 2050).
Gli obiettivi del PNIEC sono, tuttavia, da rivalutare anche in ragione dei più ambiziosi target, definiti in sede europea, con il "Green Deal Europeo" (in particolare, riduzione del 55% delle emissioni di gas serra, entro 2030), tradotti nell’ambito delle proposte legislative del cosiddetto pacchetto “EU Fit For 55”.
Nello specifico, in materia di energia e clima, il Green Deal, come innovato dal suddetto Pacchetto EU, si prefigge, a livello europeo, i seguenti obiettivi:
- Clima:
- riduzione emissioni gas serra di almeno il 55%, entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990;
- raggiungimento della neutralità carbonica entro 2050.
- Energia entro il 2030:
- risparmio energetico del 39%, in termini di energia primaria, rispetto alle proiezioni aggiornate del 2020;
- copertura dei consumi finali con fonti rinnovabili pari al 40%.
Tali obiettivi, mutuati a livello nazionale mediante il Piano per la Transizione Ecologica, sono destinati, tuttavia, ad essere rivisti, alla luce delle politiche avviate a seguito del conflitto contingente ed in particolare del cosiddetto Piano Repower, che definisce una quota crescente per le fonti rinnovabili (45% entro il 2030 sui consumi finali, rispetto all’obiettivo del 40% previsto dal Fit for 55).
A livello regionale, il principale riferimento programmatico è costituito dal Piano Energetico Regionale con obiettivi al 2030, mentre a livello strategico si annoverano la strategia regionale Agenda 2030 e il Patto per il Lavoro e per il Clima, sottoscritto a dicembre del 2020 dalla Regione e dalle parti sociali, imprenditoriali e territoriali dell’Emilia-Romagna. In particolare il Patto conferma gli obiettivi climatici del Green Deal, ed introduce l’obiettivo particolarmente sfidante di passaggio al 100% di energie rinnovabili entro il 2035, accompagnato evidentemente da un forte percorso di elettrificazione/decarbonizzazione.
Ad aprile 2022, infine, è stato approvato in Regione il percorso per raggiungere la neutralità Carbonica prima del 2050.
Autori
- Leonardo PALUMBO (ARPAE E.R. - DIREZIONE TECNICA)
- Simonetta TUGNOLI (ARPAE E.R. - DIREZIONE TECNICA)
- Francesca LUSSU (ARPAE E.R. - DIREZIONE TECNICA)
- Roberta DE NARDO (ARPAE E.R. - DIREZIONE TECNICA)