L'andamento dei consumi energetici regionali, nel periodo 2006-2020, mostra un trend di costante riduzione, fino al 2014. Una prima flessione importante si è registrata in corrispondenza del 2009 ed è stata causata dalla crisi economico-finanziaria mondiale. La curva dei consumi energetici regionali mostra successivamente un secondo importante minimo nel 2014, in maggior parte dovuto ad un risparmio dei consumi domestici in conseguenza di un inverno mite. A tale decrescita segue un'inversione di tendenza a partire dal 2015, legata, in particolare, ai consumi energetici del settore industriale, che si conferma nei due anni successivi (+13%, 2017 vs 2014); i dati di consumo energetico relativi al 2020 vedono una netta diminuzione rispetto agli anni precedenti, dovuta in larga parte al lockdown del primo semestre 2020. Nel 2021 i consumi finali totali mostrano un rimbalzo positivo, tenendosi comunque sulla media di consumo del periodo 2014-2019. Nel 2022 i consumi energetici, sia lordi, sia finali, subiscono un nuovo calo causato principalmente dall’innesco della guerra Russia- Ucraina, in seguito alla quale si avvia una fase di riduzione dei flussi di gas russo verso le regioni europee, con conseguente aumento dei prezzi delle commodities energetiche. Per affrontare questa crisi energetica il governo italiano ha preparato un piano di contenimento dei consumi che ha avuto effetti soprattutto sul settore civile. Tali effetti sono stati poi rafforzati da un terzo trimestre particolarmente mite che ha favorito risparmi sul riscaldamento degli ambienti di vita e di lavoro.
I dati relativi al consumo energetico coperto da fonti rinnovabili (FER), monitorati in modo sistematico, dal GSE, a partire dall’anno 2012 mostrano, per l’Emilia-Romagna, l’incidenza delle FER sui consumi energetici finali lordi. Tale quota è progressivamente aumentata negli anni. Il contributo regionale è si è sempre tenuto superiore rispetto agli obiettivi fissati per ciascuna regione dal cosiddetto “Burden sharing” Nel 2021, il contributo delle fonti rinnovabili sui consumi finali subisce un leggero calo (10,6%): l’aumento dei consumi dovuto alla ripresa delle attività dopo il lock down del 2020 è stato superiore rispetto all’aumento delle FER. Il passaggio al 2022 segna invece un aumento dei consumi “verdi” pari a +0,5% (11,1% nel 2022).
Per quanto riguarda l’andamento della produzione lorda di energia elettrica, nel 2022, in Emilia-Romagna, si rileva una decrescita di circa il -6% rispetto al 2021, in controtendenza rispetto all’aumento rilevato nel 2021 rispetto al 2020 (circa +18%).
La dinamica del settore energetico è influenzata, oltre che dagli andamenti del mercato internazionale dei combustibili, anche dall’evoluzione dell’assetto normativo, con la liberalizzazione dei mercati energetici e l’introduzione di nuove forme di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Negli ultimi anni si sta assistendo ad una significativa variazione del mix produttivo di energia elettrica, dovuto principalmente alla forte diffusione di impianti a fonti energetiche rinnovabili (FER), con particolare riferimento al fotovoltaico. Il contributo del settore termoelettrico resta comunque preponderante rispetto alle altre fonti, con una percentuale del 76,8%, analogamente al 2021.
Fino al 2010, la principale fonte rinnovabile è stata quella idroelettrica, mentre, dal 2011, è diventato il fotovoltaico, grazie alla significativa e repentina crescita di tale tipologia di impianti: nel 2022 la percentuale del fotovoltaico (42,52%) è di circa un quintuplo rispetto all’idroelettrico (8,78%).
Nel 2022 si conferma un accentuato trend in crescita per il valore della produzione di energia da fotovoltaico, che si attesta a poco meno della metà della produzione di energia da FER (42,52%), mentre le bioenergie, che costituiscono il 46,44% della produzione da FER, rimangono la principale fonte rinnovabile per la produzione di energia elettrica.
La produzione di energia da fotovoltaico, nel 2022, risulta in crescita di circa il +9,23% rispetto al 2021 (2.615 GWh nel 2022 vs 2.394 GWh nel 2021), mentre si rileva un calo rilevante dell’idroelettrico (circa -45%; 527,5 GWh nel 2022 rispetto al 957,1 nel 2021).
Nel 2022 si riscontra, inoltre, un calo anche per la produzione di energia dal settore eolico (- 8,7%; 76 GWh nel 2022 vs 83 GWh nel 2021) e da biomasse (-6,11%; 2.790,90 GWh del 2022 vs 2.972,60 GWh del 2021).