
Gli esiti del monitoraggio condotto nel 2021 hanno evidenziato che, su 151 punti monitorati per la ricerca dei fitofarmaci, 50 (pari a circa il 33% dei punti monitorati; percentuale che scende al 27% se si considera il totale, 184, delle stazioni controllate) mostrano il superamento del valore di soglia normativo (SQA_MA) della singola sostanza attiva; tale valore si mantiene abbastanza costante nel periodo 2018-2021 (figura 1).
Dal 2018, nel protocollo analitico è stato aggiunto l’erbicida Glifosate ed il suo prodotto di degradazione, l’acido aminometilfosfonico (AMPA). La determinazione, complessa dal punto di vista analitico, nel 2021 è stata limitata a 90 stazioni (numero in aumento rispetto alle 67 del 2020), ritenute più significative in base all’analisi di pressioni ed impatti, con una frequenza di monitoraggio trimestrale.
L’attività di controllo, nel 2021, ha riguardato 1.014 campioni, per un totale di 121.555 determinazioni analitiche; di queste, il 96% non presenta residui delle sostanze attive (valori di concentrazione inferiori al limite di quantificazione), percentuale che conferma gli stessi esiti del periodo precedente (2014-2020). Solo lo 0,5% delle determinazioni, nel 2021, presenta valori di concentrazione superiori a 0,1 µg/l, che rappresenta lo SQA-MA di riferimento per la maggior parte delle sostanze attive (figura 2).
Per quanto riguarda la distribuzione dei valori della concentrazione media annua dei fitofarmaci totali, il 15% (22 stazioni) dei punti di monitoraggio supera il valore soglia normativo di 1 µg/l (SQA- MA); situazione che si mantiene abbastanza in linea rispetto ai valori registrati nel periodo 2018-2020 (figure 3, 4, 5 e 6B); come da indicazione normativa, si deve considerare come superamento un valore che arrotondato all'unità sia maggiore di 1, ovvero 1,5.
Il 71% delle stazioni (108) presenta una concentrazione media annua, riferita alla sommatoria del totale delle sostanze attive, con valori inferiori allo SQA-MA/2 (0,5 µg/l); queste sono distribuite nella fascia di bassa pianura di tutto il territorio regionale, mentre il 14% delle stazioni (21), collocate soprattutto in chiusura di bacino, nella fascia del Po (PC, PR e RE), nel territorio bolognese e ferrarese e nella pianura della fascia costiera (RA, FC e RN), mostra valori di concentrazione media annua compresi tra SQA-MA/2 (0,5 μg/l) e SQA-MA (1 μg/l). Si segnala che in questo gruppo rientrano anche le due stazioni, Volta Scirocco – Lamone (ID 120) e Reno a Volta Scirocco _ Reno, (ID 112), destinate anche ad uso potabile, in cui è superato il valore soglia normativo di riferimento (SQA_MA) che, per questa tipologia di stazioni, ad uso potabile, è pari a 0,5 µg/l. Sono comunque da segnalare casi in cui si deve prestare attenzione perché il valore della sommatoria è prossimo al superamento dello SQA-MA (figure 4, 5 e 6A).
Il superamento del valore soglia normativo (SQA-MA) relativo alla concentrazione della media annua di fitofarmaci totali (1 µgl) si registra in 22 stazioni (15%), appartenenti ai corpi idrici: della bassa pianura emiliana piacentina (Chiavenna, Cavo Fontana, Arda), parmense (Sissa Abate e Parma), reggiana (Crostolo), modenese (Secchia e Panaro), ferrarese (Burana Navigabile), bolognese (Samoggia, Navile, C.le Botte, Reno, Idice, Sillaro) e della pianura romagnola (Canale Dx Reno, Rubicone, Marecchia, Melo e Ventena) (figure 5 e 6B); di queste, per 15 stazioni il superamento riguarda il glifosate e/o AMPA, mentre per le rimanenti anche altre sostanze attive: Carbendazim (F), Imidacloprid (I), Metalaxil (F), Metamitron (E), Metolaclor (E), Propamocarb (F), Terbutilazina + desetil terbutilazina (E) e Tiametoxan (I). Anche nelle due stazioni ad uso potabile, il superamento del valore soglia dello SQA-MA pari a 0,5 µg/l, si registra per il Glifosate e/o il suo metabolita AMPA.
Nel 2021, così come nel 2020, rispetto ai due anni precedenti, si osserva un aumento delle stazioni con il superamento dello SQA-MA della media annua dei pesticidi totali, situazione che può essere spiegabile con la presenza di anni generalmente secchi, ma con estati caratterizzate da intensi eventi temporaleschi, che hanno reso le piogge totali estive generalmente superiori alle attese, tali da poter aver favorito un maggior ruscellamento delle sostanze nei corsi d’acqua, dopo il trattamento (figura 3).
Nelle 50 stazioni in cui sono state registrate concentrazioni medie annue delle singole sostanze attive superiori allo Standard di Qualità Ambientale, 42 (84%) hanno il superamento del valore soglia normativo per l’AMPA e/o Glifosate, 6 (12%) per Glifosate e/o AMPA e per altre sostanze attive e solo 4 (12%) per altre molecole (figure 6A e 6B).
Nelle 50 stazioni, la maggior parte delle singole sostanze attive, le cui concentrazioni medie superano il singolo standard di qualità ambientale, hanno un SQA-MA di 0,1μg/l (pesticidi singoli Tab. 1B del DLgs 172/15) ad eccezione degli erbicida Terbutilazina + desetil terbutilazina con SQA_MA=0,5 µg/l. Le sostanze attive, oltre a Glifosate e AMPA, che mostrano il superamento dello SQA-MA sono:
- Carbendazim (E);
- Flufenacet (E);
- Imidacloprid (I);
- Metalaxil (F);
- Metamitron (E);
- Propamocarb (F);
- Tiametoxan (I);
- Terbutilazina + desetil terbutilazina (E).
Nelle tabelle (link) sono elencate, le concentrazioni delle medie annue delle singole sostanze attive riscontrate nelle stazioni di monitoraggio dei corpi idrici fluviali con SQA-MA di riferimento uguale a 0,005 µg/l, 0,065 µg/l, 0,1 µg/l, 0,2 µg/l, 0,3 µg/l, 0,5 µg/l, 0,6 µg/l e 1 µg/l. Non sono indicate le altre sostanze attive con valore di SQA-MA diverso, in quanto non si registrano presenze significative.
Nel 2021, le sostanze attive riscontrate nei corpi idrici fluviali sono 81 (59%) su un totale di 138 ricercate; confrontando, sempre per punto di monitoraggio, il numero delle sostanze attive presenti con il numero di ritrovamenti, si osserva che, normalmente, ad un maggior numero di ritrovamenti corrisponde un maggior numero di sostanze attive presenti (figura 7).
Le sostanze attive di cui si riscontra (2021) una presenza più diffusa, superiore al numero complessivo di 100 ed inferiore a 30 ritrovamenti, risultano: Imidacloprid (I), AMPA (E), Metolaclor (E), Desetil terbutilazina (E), Glifosato (E), Tebuconazolo (F) Terbutilazina (E), Metalaxil (F), Azoxistrobin (F), Diuron (E), Atrazina desethyl - desisopropil (E), Boscalid (F), Clorantraniliprolo (I), Acetamiprid (E), Bentazone-E, Dimetomorf (F), Carbendazim (F), Terbutrina (E), Fluopyram (F), Tiametoxam (I), Metribuzin (E), Propizamide (E), Pirazone (cloridazon-iso) (E), Propamocarb (F), Metossifenozide (E) (figura 8). L’imidacloprid, è la sostanza attiva con ancora un numero più elevato di riscontri, nonostante non sia più in commercio dal 2018; questo dato è confermato dal trend in diminuzione.
Si evidenzia che la maggior parte delle sostanze attive rinvenute appartengono alla categoria degli erbicidi (E), seguiti in minor misura da fungicidi (F) e insetticidi (I).
NOME DELL'INDICATORE
Fitofarmaci nei corsi d'acquaDPSIR
SUNITÀ DI MISURA
Microgrammi/litroFONTE
Arpae Emilia-RomagnaCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2014-2021LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
RegioneAGGIORNAMENTO DATI
AnnualeRIFERIMENTI NORMATIVI
DLgs 152/06, DM 260/10, DM 119/10, DLgs 172/15
AREE TEMATICHE INTERESSATE
I prodotti fitosanitari (sostanze attive e i loro formulati), utilizzati in agricoltura per consentire elevati standard di qualità nelle produzioni agricole, rappresentano un fattore di pressione rilevante per la risorsa idrica. La presenza di residui nelle acque è correlata a processi di scorrimento superficiale, drenaggio laterale o percolazione dalle superfici agricole trattate. La maggior parte di queste sostanze è costituita da molecole di sintesi generalmente pericolose per tutti gli organismi viventi. In funzione delle caratteristiche molecolari, delle condizioni di utilizzo e di quelle del territorio, queste sostanze possono essere ritrovate nei diversi comparti dell’ambiente (aria, suolo, acqua, sedimenti) e nei prodotti agricoli, e possono costituire un rischio per l’uomo e per gli ecosistemi, con un impatto immediato e nel lungo termine.
In seguito all’emergenza Covid-19, le attività di monitoraggio della rete di monitoraggio delle acque superficiali fluviali, nel 2020, sono state sospese nei mesi di marzo e aprile, con la riorganizzazione della programmazione secondo determinate priorità.
Delle 184 stazioni di controllo della programmazione del 2020, 151 sono stati i punti nei quali è stata condotta la ricerca dei fitofarmaci (vedi tabella).
L’applicazione della Dir 2000/60/CE ha introdotto notevoli difficoltà, sia analitiche, sia di campionamento; in particolare, per i fitofarmaci e altri microinquinanti sono previsti Standard di Qualità con concentrazioni molto basse. I fitofarmaci comprendono sostanze attive afferenti all’elenco di priorità che definiscono lo stato chimico e sostanze attive pericolose, non prioritarie, a supporto dello stato ecologico (tab 1A e 1B DLgs 172/2015).
Nell’attività di monitoraggio 2021, le sostanze attive analizzate su tutte le stazioni sono state in tutto 115 (vedi tabella)(con limiti di quantificazione – LOQ – pari a 0,01μg/l, 0,02 μg/l, 0,03 μg/l e 0,05 μg/l in funzione della sostanza esaminata) a cui sono aggiunte il Glifosate, Ampa e Glufosinate su alcune stazioni (90), oltre ad altre 23 sostanze attive, inserite per ampliare lo screening nelle stazioni della rete nucleo per la valutazione delle variazioni a lungo termine derivanti da una diffusa attività antropica (DAA). I profili delle sostanze analizzate sono riportati nelle tabelle con la categoria fitoiatrica di appartenenza.
L'indicatore è espresso in termini di concentrazione media annua sia per singola sostanza attiva, sia come sommatoria totale.
La presenza media annua dei fitofarmaci, definita nel DLgs 172/15, non deve superare i valori di riferimento (Standard di Qualità-SQA-MA) riportati nella tabella 1/A (sostanze dell’elenco di priorità) e nella tabella 1/B (sostanze non appartenenti all’elenco di priorità) del decreto per singola sostanza attiva e il valore di 1 μg/l come sommatoria totale, fatta eccezione per le risorse idriche destinate ad uso potabile, per le quali si applica il valore di 0,5 μg/l. L’elaborazione della media per singola sostanza, è stata condotta come indicato in normativa; se un risultato analitico risulta inferiore al limite di quantificazione viene utilizzato il 50% del valore del limite di quantificazione. Per la determinazione della media annua della sommatoria, come indicato nella normativa, i valori inferiori ai limiti di quantificazione della metodica analitica utilizzata sono considerati pari a zero.
Scopo dell’indicatore è valutare l’entità della pressione essercitata sull'ambiente dall’agricoltura, sulla base del riscontro di residui di fitofarmaci rilevati nei corpi idrici superficiali. I fitofarmaci appartengono sia all’elenco delle sostanze chimiche prioritarie, quali sostanze prioritarie/pericolose che contribuiscono alla classificazione dello Stato chimico, sia all’elenco delle sostanze chimiche non prioritarie, contribuendo quindi a supportare l’attribuzione della classe di Stato ecologico (DLgs 152/06).
La presenza di residui e i livelli di concentrazione riscontrati nelle acque superficiali rappresentano un aspetto importante che evidenzia la capacità propria di alcune sostanze di contaminare le acque in funzione delle proprie caratteristiche chemiodinamiche.
Sulla base degli esiti del monitoraggio, dell’aggiornamento del reale rischio sugli ecosistemi acquatici, della dismissione di alcune sostanze o dell’immissione sul mercato dell’uso di nuove molecole, della redazione di Linee Guida (Consiglio del SNPA) ci si orienta a ottimizzare e periodicamente aggiornare la scelta delle sostanze attive da controllare. Alla luce di ciò, nel 2021 il protocollo è stato aggiornato inserendo la ricerca di 16 sostanze attive, di cui 11 fungicide (Ametoctradin, Carbendazim, Fluazinam, Fluopyram, Fluxapiroxad, Isopyrazam, Metconazolo, Metrafenone, Penthiopyrad, Protioconazolo, Protioconazolo-Destio), 3 erbicide (Oxyluorfen, Diflufenican, Fluroxipyr) e 2 insetticide (Etofenprox e Spinosad), portando il numero di sostanze attive da analizzare a 112 (vedi tabella).
Nel 2021 la determinazione dell’erbicida Glifosate e del suo prodotto di degradazione, l’acido aminometilfosfonico (AMPA), complessa dal punto di vista analitico ed inserito nel monitoraggio dal 2018, è stata limitata a 90 stazioni, ritenute più significative in base all’analisi di pressioni ed impatti. Inoltre, nel 2021, nelle stazioni della rete nucleo, è stato eseguito uno screening più ampio per la valutazione delle variazioni a lungo termine derivanti da una diffusa attività antropica (DAA), inserendo altre 23 sostanze attive (vedi tabella).