Emilia-Romagna
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Fitofarmaci nei corsi d'acqua
Scopo e obiettivo dell'indicatore


Scopo dell’indicatore è valutare l’entità della pressione essercitata sull'ambiente dall’agricoltura, sulla base del riscontro di residui di fitofarmaci rilevati nei corpi idrici superficiali. I fitofarmaci appartengono sia all’elenco delle sostanze chimiche prioritarie, quali sostanze prioritarie/pericolose che contribuiscono alla classificazione dello Stato chimico, sia all’elenco delle sostanze chimiche non prioritarie, contribuendo quindi a supportare l’attribuzione della classe di Stato ecologico (DLgs 152/06).
La presenza di residui e i livelli di concentrazione riscontrati nelle acque superficiali rappresentano un aspetto importante che evidenzia la capacità propria di alcune sostanze di contaminare le acque in funzione delle proprie caratteristiche chemiodinamiche.
Sulla base degli esiti del monitoraggio, dell’aggiornamento del reale rischio sugli ecosistemi acquatici, della dismissione di alcune sostanze o dell’immissione sul mercato dell’uso di nuove molecole, della redazione di Linee Guida (Consiglio del SNPA), ci si orienta a ottimizzare, e periodicamente aggiornare, la scelta delle sostanze attive da controllare. Alla luce di ciò, nel 2021 il protocollo è stato aggiornato inserendo la ricerca di 16 sostanze attive, di cui 11 fungicide (Ametoctradin, Carbendazim, Fluazinam, Fluopyram, Fluxapiroxad, Isopyrazam, Metconazolo, Metrafenone, Penthiopyrad, Protioconazolo, Protioconazolo-Destio), 3 erbicide (Oxyluorfen, Diflufenican, Fluroxipyr) e 2 insetticide (Etofenprox e Spinosad), portando il numero di sostanze attive da analizzare a 112 (vedi tabella).
Nel 2022, la determinazione dell’erbicida Glifosate e del suo prodotto di degradazione, l’acido aminometilfosfonico (AMPA), complessa dal punto di vista analitico ed inserita nel monitoraggio dal 2018, è stata limitata a 66 stazioni, ritenute più significative in base all’analisi di pressioni ed impatti.