
Le sorgenti controllate nel 2019 risultano complessivamente pari a 267: si conferma il trend in calo dal 2015 (figura 1) per il sovrapporsi di una serie di circostanze, sia legate al contesto esterno (minore numero di richieste di intervento), sia di tipo organizzativo-gestionale interne all'Agenzia.
In prevalenza i controlli hanno riguardato attività di servizio e/o commerciali (51% delle sorgenti controllate) e attività produttive (35%) (figura 2): va, peraltro, sottolineato che l’attività di controllo si esplica per lo più a seguito di segnalazioni dei cittadini (nel 2019, complessivamente, per il 97% delle sorgenti controllate, tabella 1). Le infrastrutture di trasporto rappresentano nel loro insieme meno del 10% delle sorgenti controllate: come è stato già rilevato in diversi studi, pur essendo il traffico veicolare la principale e più diffusa sorgente sonora nel contesto urbano, esso non costituisce il motivo più ricorrente nelle segnalazioni di disturbo inoltrate dai cittadini alle Amministrazioni locali.
Nel 2019 i controlli evidenziano, globalmente, un effettivo problema di inquinamento acustico (rilevazione di almeno un superamento dei limiti vigenti) per il 53% delle sorgenti controllate (vedi anche figura 3).
Dati disaggregati per provincia e per tipologia di sorgente sono disponibili, rispettivamente, in figura 4 e in tabella 1.
NOME DELL'INDICATORE
Sorgenti controllate e percentuale di queste per cui si è riscontrato almeno un superamento dei limitiDPSIR
SUNITÀ DI MISURA
Numero, PercentualeFONTE
Arpae Emilia-RomagnaCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2010-2019LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
ProvinciaAGGIORNAMENTO DATI
AnnualeRIFERIMENTI NORMATIVI
L 447/95 e decreti attuativi, LR 15/01AREE TEMATICHE INTERESSATE
L’indicatore descrive l’attività di controllo (con misurazioni) del rispetto dei limiti vigenti in ambiente esterno e/o all’interno degli ambienti abitativi (L 447/95), esplicata da parte di Arpae Emilia-Romagna, con distinzione fra le diverse tipologie di sorgenti (attività produttive, attività di servizio e/o commerciali, cantieri, manifestazioni temporanee ricreative, strade, ferrovie etc.), evidenziando le situazioni di non conformità in termini di percentuale di sorgenti controllate per cui si è riscontrato almeno un superamento dei limiti fissati dalla normativa.
Al fine della raccolta ed elaborazione dei dati, una sorgente controllata in più occasioni nel corso dello stesso anno è stata conteggiata una sola volta; è stata conteggiata più volte qualora siano intervenuti cambiamenti tali da configurarla di fatto come una sorgente di rumore nuova e diversa (ad esempio: installazione di nuovi macchinari in un insediamento produttivo); non è stata pertanto conteggiata più volte una sorgente sottoposta a verifica effettuata a seguito di interventi di bonifica acustica successivi al riscontro del superamento dei limiti. Per le infrastrutture stradali e ferroviarie, la stessa infrastruttura è stata conteggiata più volte qualora i controlli si riferiscano ad aree territoriali distinte o a tratti diversi della stessa infrastruttura; per il rumore prodotto dalle infrastrutture portuali, in assenza degli specifici regolamenti previsti dalla L 447/95, si è fatto riferimento ai limiti della classificazione acustica vigente (provvisoria o definitiva).
Valutare, in termini qualitativi e quantitativi, l’inquinamento acustico ambientale.