Le sorgenti controllate nel 2024 risultano complessivamente pari a 249, con un aumento del 10% rispetto all’anno 2023 (figura 1): i numeri risultano in lieve diminuzione rispetto agli anni pre Covid (ad es. -7% rispetto al 2019).
Nonostante ciò, i controlli effettuati hanno riguardato in prevalenza, come negli anni precedenti, le attività di servizio e/o commerciali (61,8% delle sorgenti controllate) e le attività produttive (26,1%) (figura 2): va, peraltro, sottolineato che l’attività di controllo si esplica per lo più a seguito di segnalazioni dei cittadini (nel 2024, complessivamente, per il 99,2% delle sorgenti controllate, tabella 1). Le infrastrutture di trasporto rappresentano nel loro insieme il 2,8% delle sorgenti controllate: come è stato già rilevato in diversi studi, pur essendo il traffico veicolare la principale e più diffusa sorgente sonora nel contesto urbano, esso non costituisce il motivo più ricorrente nelle segnalazioni di disturbo inoltrate dai cittadini alle Amministrazioni locali.
Nel 2024 i controlli evidenziano, globalmente, un effettivo problema di inquinamento acustico (rilevazione di almeno un superamento dei limiti vigenti) per il 45% delle sorgenti controllate (vedi anche figura 3).
Dati disaggregati per provincia e per tipologia di sorgente sono disponibili, rispettivamente, in figura 4 e in tabella 1.
