Emilia-Romagna
Acque superficiali Presenze microalgali
Commento

Nel 2022, le abbondanze medie annuali di fitoplancton nei due corpi idrici (figura 1) sono maggiori rispetto all’anno 2021, caratterizzato da siccità persistente. Tuttavia, risultano inferiori rispetto agli anni precedenti come conseguenza delle scarse precipitazioni che hanno caratterizzato anche l’anno in questione. Nel CD1(Goro-Ravenna) la produttività primaria resta comunque più elevata rispetto al CD2 (Ravenna-Cattolica), poiché direttamente condizionato dagli apporti di nutrienti del fiume Po.
Le figure 2 a,b,c descrivono le abbondanze medie stagionali dei tre gruppi tassonomici per l'anno 2022. L'abbondanza media autunnale, invernale ed estiva, delle Diatomee raggiunge i valori maggiori nel CD1, dovuti alle fioriture di Skeletonema spp. e Chaetoceros spp.
Le Dinoflagellate mostrano, in generale, abbondanze medie inferiori rispetto alle Diatomee e raggiungono il massimo durante il periodo estivo nel CD1.
Per quanto riguarda i nanoflagellati appartenenti al gruppo dell'Altro fitoplancton, si osservano abbondanze medie invernali, primaverili ed estive, maggiori nel CD1.
La lista floristica dei taxa prevalenti, identificati nel 2022, è mostrata in tabella 1. In particolare, i taxa più rappresentativi in termini di frequenza di rilevamento sono Chaetoceros spp. e Pseudo-nitzschia spp. del Nitzschia delicatissima complex, relativamente al gruppo delle diatomee, Gymnodiniales indet. ed Heterocapsa spp., per quanto riguarda le dinoflagellate.

 

NOME DELL'INDICATORE

Presenze microalgali

DPSIR

I

UNITÀ DI MISURA

N. cellule/litro

FONTE

Arpae Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2010-2022

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

Corpo idrico

AGGIORNAMENTO DATI

Quindicinale/annuale

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 152/06, DM 56/09, DM 260/10

AREE TEMATICHE INTERESSATE

Acque superficiali

METODI DI ELABORAZIONE DATI

Medie annuali nelle stazioni a 0,5 e 3 km e per corpo drico

Altri metadati
Descrizione

L'indicatore fitoplancton contempla al suo interno organismi appartenenti a due diverse classi dimensionali: micro-fitoplancton (20-200 µm) e nano-fitoplancton (2-20 µm). La prima è composta principalmente da specie appartenenti alle classi delle Diatomee (Bacillariophyceae) e delle DInoflagellate (Dinophyceae); la seconda comprende il fitoplancton marino (in particolare fitoflagellati) appartenente alle classi delle Cloroficee, Euglenoficee, Criptoficee, Crisoficee, Rafidoficee, Prasinoficee, Primnesioficee che per convenzione viene racchiuso all'interno della voce "Altro fitoplancton".
La distribuzione stagionale e l’abbondanza relativa di questi tre gruppi forniscono importanti indicazioni circa lo stato degli ecosistemi marini, con particolare riferimento ai fenomeni di eutrofizzazione. Le Diatomee possono essere responsabili della colorazione delle acque al largo mentre le Dinoflagellate e l'Altro fitoplancton più frequentemente, possono provocare fenomeni di “acque colorate” sotto costa e in prossimità delle foci fluviali. L’abbondanza del numero di microalghe per litro d’acqua determina una alterazione della normale colorazione e trasparenza delle acque. La proliferazione abnorme delle microalghe è causata dalla presenza in acqua di elevate concentrazioni di nutrienti (in particolare di sali di fosforo e azoto) e del loro rapporto; tali elementi nutritivi sono in generale veicolati a mare da fiumi costieri.

Scopo

Le analisi quantitative dei popolamenti di Diatomee, Dinoflagellate e Altro fitoplancton nelle acque marine consentono una stima della produttività primaria del sistema e in generale costituiscono un elemento basilare nella valutazione dello stato qualitativo, in quanto influiscono sulla trasparenza e sulla colorazione delle acque costiere. Ne consegue che la biomassa prodotta, una volta raggiunto il termine del ciclo vitale possa essere in stretta correlazione con il verificarsi di condizioni di ipossia e anossia delle acque di fondo; questi fenomeni si verificano generalmente nel periodo estivo/autunnale in concomitanza di scarso idrodinamismo. Le analisi quali-quantitative di Diatomee e Dinoflagellate forniscono un ulteriore contributo alla conoscenza dello stato dell’ecosistema marino costiero.