Emilia-Romagna
Clima Emissione di gas climalteranti
Commento

Le emissioni dei gas serra, relativamente all’anno 2020, per la regione Emilia-Romagna sono complessivamente 37.344 Kt CO2eq.
Dall’analisi dei risultati riportati in figura 1 e tabella 1 risulta evidente che il settore energia è responsabile del 83% delle emissioni di CO2; rispetto invece alle emissioni di CO2eq, il settore energia contribuisce per 87%. Il settore AFOLU che valuta le emissioni derivanti dalle attività agro zootecniche e forestali, rappresenta il 57% delle emissioni di metano e il 64% di quelle di N2O. Il contributo emissivo in termini di CO2eq del settore AFOLU è dato dalle attività zootecniche, responsabili di elevate emissioni di CH4, e dalle emissioni del settore agro forestale e uso del suolo che invece svolge un ruolo di stoccaggio del carbonio computato come rimozione di CO2 dall’atmosfera.
Analizzando il contributo emissivo per vettore energetico riportato in figura 2 e tabella 2, emerge che il combustibile maggiormente responsabile delle emissioni di CO2eq è il metano (64%), seguito dal gasolio (25%).
Da tale analisi risulta evidente che anche la combustione della biomassa contribuisce alle emissioni di CO2eq in quanto responsabile delle emissioni di CH4 e N2O.

NOME DELL'INDICATORE

Emissione di gas climalteranti (CO2 eq)

DPSIR

P

UNITÀ DI MISURA

Tonnellate

FONTE

Arpae Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

Stime al 2020

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

Provincia

AGGIORNAMENTO DATI

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 171 del 21/05/2004, provvedimento attuazione Direttiva NEC; DLgs 152 del 3/4/2006 e ss.mm.ii. (DLgs 128/2010) Parte V - Norme in materia di tutela dell'aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera; DLgs 30 del 13/3/2013 attuazione Direttiva 2009/29/Ce - sistema comunitario per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra (Emission trading) nell'ambito dell'applicazione del Protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas a effetto serra

AREE TEMATICHE INTERESSATE

METODI DI ELABORAZIONE DATI

A tutte le scale, le politiche in materia di clima ed energia sono chiamate a fornire un contributo efficace per il raggiungimento della neutralità carbonica “prima del 2050”.
L’inventario dei gas serra rappresenta la base conoscitiva imprescindibile per il raggiungimento di questo obiettivo.
L’inventario delle emissioni dei gas climalteranti, riferito all’anno 2020, è stato compilato secondo la metodologia IPCC “Guidelines for national greenhouse gas inventories” (aggiornato al 2019). La metodologia IPCC prevede una stima delle emissioni e della rimozione di gas serra secondo 5 settori principali, in cui sono raggruppate sia le fonti emissive, sia i processi di stoccaggio di carbonio.
In tabella A si riporta, per ciascun settore IPCC, la descrizione delle attività valutate in correlazione con i macrosettori SNAP (Selected Nomenclature for sources of Air Pollution), previsti dalla metodologia EMEP-CORINAIR, che costituisce il riferimento per la valutazione delle emissioni in atmosfera delle sostanze inquinanti.I gas climalteranti (GHG - Greenhouse Gases), responsabili dell’aumento dell’effetto serra naturale, stimati nell’ambito dell’inventario, sono anidride carbonica CO2, metano CH4 e protossido di azoto N2O.
Questi gas non hanno lo stesso comportamento nei confronti del riscaldamento della terra. Il potenziale di riscaldamento, infatti, viene espresso in termini di CO2eq. Ciascuno di questi gas concorre alla CO2eq in base al proprio specifico “potere climalterante” (GWP - Global Warming Potential) che sostanzialmente corrisponde alla “capacità serra” di quel composto in relazione al potere climalterante della CO2, convenzionalmente posto uguale a 1, lungo un intervallo temporale che normalmente è di 100 anni.
Ai fini della presente quantificazione della CO2eq sono stati utilizzati i valori di GWP, per ciascun composto, proposti nel V rapporto IPCC.
CO2eq (kt) = CO2 + 265*N2O + 28* CH4Seppur, CH4 e N2O, abbiano un «potere climalterante» molto più alto della CO2, è proprio quest’ultima ad essere il principale e più rilevante gas ad effetto serra, contribuendo praticamente al 99% delle emissioni, in ragione delle quantità emesse.

Altri metadati
Descrizione

Le emissioni di gas ad effetto serra possono essere di origine antropogenica o naturale. Le emissioni di origine naturale sono, in particolare, dovute alle attività vulcaniche, agli incendi forestali di origine naturale ed altri eventi non influenzati dalle attività umane. Le emissioni di origine antropogenica si riferiscono, invece, a tutte quelle attività influenzate dall’uomo, in particolare alle emissioni di origine energetica (ovvero derivanti dall’uso dei combustibili), oppure a quelle dovute ai processi industriali, all’agricoltura, alle foreste gestite o al trattamento dei rifiuti.
La stima delle emissioni dei gas ad effetto serra è riferita all’anno 2018, seguendo la metodologia elaborata dall’'IPCC ed utilizzata nell’ambito degli inventari di emissioni ed assorbimenti nazionali ("Revised 1996 IPCC guidelines for national greenhouse gas inventories", aggiornamento 2019).
I gas climalteranti (GHG - GreenHouse Gases) ad effetto diretto sono:

  • Diossido di carbonio (CO2);
  • Metano (CH4);
  • Protossido di azoto (N2O);

Le emissioni serra vengono stimate come CO2 equivalente (CO2eq), un parametro che esprime l'impatto sul riscaldamento globale di una certa quantità di gas serra rispetto alla stessa quantità di anidride carbonica (CO2); infatti, ciascun gas che concorre all'aumento dell'effetto serra viene computato nel calcolo della CO2eq in funzione del proprio "potere climalterante" (Global Warming Potential - GWP) rispetto a quello della CO2, che convenzionalmente ha valore 1.
Le emissioni di gas serra sono espresse come CO2eq secondo la seguente relazione: 

CO2eq = CO2 + 298*N2O + 21* CH4

Scopo

Le emissioni totali di CO2 eq costituiscono un indicatore dell'andamento dei fattori causali dell'aumento dell'effetto serra; lo scopo dell'indicatore è una valutazione quantitativa delle emissioni regionali e dei contributi dei singoli macrosettori (come definiti dalla metodologia IPCC).