Emilia-Romagna
Campi elettromagnetici Consistenza impianti per radiotelecomunicazione (RF)
Commento

Gli impianti per telefonia mobile installati e attivi in regione ammontano, in totale, a 5.682. Le tipologie di installazione più utilizzate restano quelle di tipo tradizionale (97%), mentre le microcelle rappresentano solo il 3% del totale. Gli impianti sono dislocati, complessivamente, in 3.773 siti. I servizi tecnologici attivati sulle SRB in funzione sono 24.903, con un incremento del 25,3% rispetto al dato del 2019, con una potenza complessiva pari a 2.904,5 kW, valore che ha subito un incremento del 25,7% rispetto all’anno precedente. Rispetto agli anni precedenti, risulta evidente la progressiva crescita del numero dei nuovi servizi attivati per la tecnologia LTE (passati dal 13,3% del 2014, al 21,6% del 2016, al 40,4% del 2019 e 47,5% del 2020, complessivamente per le diverse frequenze), introdotta sui propri impianti, in modo sempre più massivo, da tutti e quattro i Gestori di telefonia attualmente operanti sul territorio (Tim, Vodafone Wind Tre e Iliad). 
Per gli impianti di accesso alla banda larga (BWA/FWA) in tecnologia Wimax/LTE si è proceduto al conteggio relativo al 2020, con i dati aggiornati pervenuti dai tre gestori autorizzati all’utilizzo delle frequenze per tale servizio nel nostro territorio regionale: si contano 362 impianti WiMax attivati in regione, dei gestori Linkem, Fastweb (ex Tiscali/Aria) e Go Internet (ex WaveMax), con una potenza totale cresciuta da 18,2 kW del 2016 a 39 kW del 2020. I dati sopra riportati sono disponibili in dettaglio nell’area “Download grafici e tabelle”. 
Nella distribuzione degli impianti sui vari territori provinciali va evidenziata la situazione di Rimini, provincia a maggior densità di popolazione della regione, con un numero di impianti, in rapporto alla superficie territoriale, più che doppio rispetto alla media regionale (figure 7 e 8). 
Sul territorio regionale si contano 2.238 impianti di diffusione radiotelevisiva (RTV: televisioni e radio), distribuiti in 436 siti e con una potenza complessiva pari a 1.392 kW. Anche con il passaggio al digitale terrestre, le TV rappresentano la maggior parte dei sistemi, ammontando a 1.404 (62,7%), contro le 834 (37,3%) radio, con una potenza complessiva rispettivamente distribuita nel 21% negli impianti televisivi e nel 79% per gli impianti radio. Invariato, nel corso degli anni, il numero di ponti radio RTV (1.196), con potenza complessiva trascurabile (2,19 kW). Per il dettaglio di tali dati è possibile fare riferimento all’area “Download grafici e tabelle”. 
Anche per gli impianti RTV la ripartizione numerica tra le varie province, in rapporto alla superficie territoriale, non è uniforme: emergono, in particolare, i casi di Bologna, Forlì-Cesena e Rimini, con valori di densità degli impianti più elevati rispetto al dato regionale. Nelle province di Parma, Bologna, ma soprattutto, di Forlì-Cesena si osserva anche una rilevante densità di impianti rispetto al numero di abitanti (figure 5 e 6). 
Se si confrontano su scala regionale le due tipologie di impianti SRB/RTV (figura 13a), risulta abbastanza evidente come la differenza nel valore della potenza complessiva sia andata affievolendosi negli anni, in quanto la potenza degli impianti RTV è rimasta costante o diminuita (con il passaggio al digitale terrestre degli impianti TV), mentre la potenza degli impianti di telefonia è aumentata costantemente negli anni. Tuttavia, tale dato non è di per sé significativo, ma va analizzato in rapporto al numero complessivo di impianti (figure 3 e 13b) ed alla loro diversa distribuzione sul territorio. Infatti, gli impianti RTV sono attualmente meno del 40% rispetto agli impianti SRB e, a differenza di quelli per la telefonia cellulare, risultano concentrati in un numero molto minore di siti (generalmente ubicati in località isolate, lontane dai centri abitati) (figura 3). Si sottolinea che la riduzione attesa nel 2010 delle potenze (e quindi dell’impatto elettromagnetico) con la prima transizione alla tecnologia digitale terrestre per gli impianti televisivi, ha avuto effetti solo parziali, in quanto in alcuni siti è aumentato il numero dei canali in aria, soprattutto per gli operatori nazionali. Inoltre, come già evidenziato, gli impianti radiofonici, pur essendo in numero minore rispetto agli impianti televisivi, contribuiscono per il 79% alla potenza complessiva RTV. Per quanto riguarda gli impianti SRB, essi sono distribuiti in modo più uniforme sul territorio per garantire la copertura del servizio, in funzione del numero di utenti e quindi della densità di popolazione, necessitando di una copertura sempre più capillare sul territorio (celle di traffico sempre più piccole all’aumentare delle richieste di traffico voce e, soprattutto, di dati). Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad un notevole e progressivo aumento del numero di servizi e della potenza complessiva SRB, non corrispondente ad un aumento relativo del numero di impianti installati (figure 14a e 14b); ciò a causa dell’installazione di nuovi servizi/tecnologie su impianti già esistenti (ad esempio la tecnologia LTE implementata per il funzionamento dei dispositivi 4G), nonché del potenziamento dei servizi stessi già presenti. Dai grafici di figura 15 è possibile analizzare la crescita della potenza complessiva e per servizio SRB, negli anni dal 2006 al 2020, e il cambiamento nella distribuzione percentuale fra i servizi stessi, sempre in termini di potenza attivata. Da tali figure risulta evidente come la potenza nella tecnologia UMTS, emergente negli anni 2014-2016, si sia sostanzialmente assestata nel 2019/2020, mentre si osserva un'incremento del 314% rispetto al 2016 della potenza degli impianti con tecnologia LTE. In fase di riduzione, invece, la potenza sui sistemi GSM. 
Nel 2020 cominciano ad essere installati e attivati i primi impianti con tecnologia 5G nella banda di frequenza a 3,6 GHz. 

NOME DELL'INDICATORE

Numero e densità, per superficie territoriale e per numero di abitanti, dei siti, degli impianti e dei servizi per radiotelecomunicazione; potenza complessiva degli impianti per radiotelecomunicazione

DPSIR

P

UNITÀ DI MISURA

N. siti, impianti e servizi/100 chilometri quadrati; n. siti, impianti e servizi/100.000 abitanti; chilowatt

FONTE

Arpae Emilia-Romagna, Gestori telefonia mobile, Wimax e radiotelevisivi, Ministero Sviluppo Economico-Dipartimento Comunicazioni-Ispettorato territoriale Emilia-Romagna, Regione, Province, Comuni

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2006-2020

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

Provincia

AGGIORNAMENTO DATI

Annuale

RIFERIMENTI NORMATIVI

  • Legge 22 febbraio 2001, n. 36 "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici"
  • Decreto Legislativo 1 agosto 2003, n. 259 "Codice delle comunicazioni elettroniche"
  • Decreto 13 febbraio 2014, del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, “Istituzione del Catasto nazionale delle sorgenti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate al fine di rilevare i livelli di campo presenti nell’ambiente”
  • Decreto 31 marzo 2017,  del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, "Definizione delle modalità di inserimento dei dati relativi a sorgenti connesse a impianti, sistemi e apparecchiature radioelettrici per usi civili di telecomunicazione"
  • LR 30/00, DGR 1138/08, DGR 978/10, DGR 751/11, DGR 15885/11

AREE TEMATICHE INTERESSATE

METODI DI ELABORAZIONE DATI

Aggregazione dati (spaziale e per tipologie)

Rappresentazione cartografica

Trend temporale

Altri metadati
Descrizione

Nell’indicatore sono conteggiati gli impianti per radiotelecomunicazione attivi sul territorio regionale e la relativa potenza complessiva, distinguendo per tipologia di impianti (SRB, RTV, ponti radio radiotelevisivi, impianti per l’accesso alla banda larga BWA/FWA in tecnologia WiMax e/o LTE). Viene, inoltre, indicato il numero dei siti per radiotelecomunicazione attivi; per sito si intende una località in cui sono installati uno o più impianti, sulla stessa struttura (palo, traliccio, edificio etc.) o su strutture distinte, ma relativamente vicine.
Per le SRB, il numero di impianti è distinto per gestore/proprietario (Tim, Vodafone,Wind Tre, Iliad, H3G/Tre, RFI, Regione Emilia-Romagna/Lepida [1]) e per tipologia (SRB tradizionali e microcelle) ed è, inoltre, riportato il numero di sistemi o servizi di diversa tecnologia su di essi installati, con la relativa potenza. Per le RTV, il numero di impianti è distinto per tipologia (radio e televisioni). I ponti radio radiotelevisivi e gli impianti BWA/FWA sono conteggiati a parte. Infine, al fine di caratterizzarne la pressione ambientale, le due principali categorie di impianti (SRB e RTV) sono confrontate sulla base della potenza complessiva degli impianti e di ulteriori parametri, in particolare il numero di siti, impianti e servizi (per le sole SRB)  relativamente all’estensione del territorio delle varie province e regionale e al numero di abitanti per provincia/regione.
Per le SRB i dati disponibili sono pressoché completi, vista la procedura di raccolta dati da tempo consolidata, mentre per gli impianti radiotelevisivi il quadro delle informazioni acquisite è ancora parziale, anche a causa dell’elevato numero di soggetti. 
A partire dal 2019, infatti, è stato reso operativo il nuovo catasto regionale degli impianti SRB che, in collegamento con il catasto nazionale, viene alimentato dai gestori stessi già nella fase di avvio della procedura amministrativa, in relazione alla necessità di aggiornamento delle proprie reti sul territorio regionale.
Per quanto riguarda gli impianti televisivi, dopo il primo passaggio al digitale terrestre avvenuto nel 2010, che ha comportato variazioni sia in termini di numero di impianti che di potenze in gioco, nel 2018 si assiste all'introduzione in Italia del segnale 5G, con l'assegnazione della banda di frequenza a 700 MHz da liberare, entro il 30 giugno 2022, a favore dei gestori di servizi di comunicazione elettroniche a banda larga senza fili; nel 2019, inoltre, viene deliberato il nuovo Piano di Assegnazione delle Frequenze da destinare al Servizio Televisivo Digitale Terrestre, che comporterà, nei prossimi anni, una ricomposizione delle reti nazionali e locali.

 


[1] La Società Lepida gestisce, per conto della Regione, la rete radiomobile digitale ERetre dedicata ai servizi di emergenza e pubblica utilità

 

 

Scopo

Quantificare sul territorio le principali fonti di pressione di campi elettromagnetici ad alta frequenza, al fine di pervenire a una buona conoscenza riguardo alla distribuzione e caratterizzazione delle sorgenti presenti con riferimento alla potenziale esposizione della popolazione. Produrre uno strumento idoneo a supportare le strutture addette alla vigilanza e controllo sull’impiego delle radiazioni non ionizzanti e ad agevolare l’espressione dei pareri tecnici relativi al rilascio delle autorizzazioni da parte degli Enti locali interessati.