Emilia-Romagna
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Consistenza impianti per radiotelecomunicazione (RF)
Commento


Gli impianti SRB o FWA installati e attivi in regione ammontano in totale a 7.118 (di cui 6.794 sono gli impianti per telefonia mobile), dislocati complessivamente in 4.395 siti. Per gli impianti SRB, le tipologie di installazione più utilizzate restano quelle di tipo tradizionale (98%), mentre le microcelle rappresentano solo il 2 % del totale. I servizi tecnologici attivati sulle SRB in funzione sono 32.522, con un incremento del 6% rispetto al dato del 2022, con una potenza complessiva pari a  4.197 kW, valore che ha subito un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Risulta sempre più evidente la progressiva crescita nel numero dei servizi attivati per le nuove tecnologie 4G/LTE e 5G nelle diverse bande di utilizzo e modalità di implementazione (che costituiscono complessivamente il 58% sul totale dei servizi attivi ed il 75% della potenza trasmessa).
Gli impianti per l’accesso alla banda larga (FWA) in tecnologia Wimax/LTE/5G operanti nella banda di frequenza a 3.500 MHz attivi in regione al 31/12/2023 sono 324, dei gestori Opnet (ex Linkem) e Go Internet (ex WaveMax), con una potenza totale pari a 73 kW. Rispetto al 2022, risulta una diminuzione nel numero di impianti, dovuta all’aggiornamento operato all’interno del catasto regionale dal gestore Fastweb Air sullo stato di attivazione dei propri impianti nella banda di frequenza suddetta (impianti ex Aria). I dati sopra riportati sono disponibili in dettaglio nell’area “Download grafici e tabelle”. 
Nella distribuzione degli impianti sui vari territori provinciali va evidenziata la situazione di Rimini, provincia a maggior densità di popolazione della regione, con un numero di impianti in rapporto alla superficie territoriale più che doppio rispetto alla media regionale (figure 5/6). 
Sul territorio regionale si contano 1626 impianti di diffusione radiotelevisiva (RTV: televisioni e radio), distribuiti in 402 siti e con una potenza complessiva pari a 1.180 kW. Con l’attuazione del nuovo Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze (PNAF 2019) ed il completamento del passaggio al sistema digitale DVBT-2, si è assistito ad una riduzione sia nel numero di siti  e impianti, che della potenza complessiva; gli impianti radiofonici ora risultano in numero comparabile agli impianti televisivi e contribuiscono per il 95% alla potenza complessiva RTV.
Pressoché invariato, nel corso degli anni, il numero di ponti radio RTV censiti nel catasto regionale (1.185), con potenza complessiva trascurabile (2,1 kW). Per il dettaglio di tali dati è possibile fare riferimento all’area “Download grafici e tabelle”. 
Anche per gli impianti RTV la ripartizione numerica tra le varie province, in rapporto alla superficie territoriale, non è uniforme: emergono, in particolare, i casi di Bologna, Forlì-Cesena, Rimini e Parma, con valori di densità degli impianti più elevati rispetto al dato regionale. Nelle provincie di Parma e Forlì-Cesena si osserva anche una rilevante densità di impianti rispetto al numero di abitanti (figure 5/6). 
Se si confrontano su scala regionale le due tipologie di impianti SRB/RTV (figura 13a), risulta abbastanza evidente come la differenza nel valore della potenza complessiva sia andata affievolendosi negli anni, in quanto la potenza degli impianti RTV è rimasta costante o diminuita (con il passaggio al digitale terrestre degli impianti TV), mentre la potenza degli impianti di telefonia è aumentata costantemente negli anni. Tuttavia tale dato non è di per sé significativo, ma va analizzato in rapporto al numero complessivo di impianti. Infatti gli impianti RTV sono attualmente meno del 25% rispetto agli impianti SRB e, a differenza di quelli per la telefonia cellulare, risultano concentrati in un numero molto minore di siti (generalmente ubicati in località isolate, lontane dai centri abitati) (figura 3). Tuttavia, se in passato gli impianti radiotelevisivi presentavano una potenza media per impianto molto superiore rispetto alla potenza media per gli impianti SRB (distribuiti invece in modo più uniforme, ma con potenze più limitate), negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo aumento della potenza installata anche sui singoli impianti SRB (a causa della compresenza sugli stessi di molteplici servizi); pertanto, la potenza media per impianto SRB risulta oggi pressoché confrontabile con il dato corrispondente degli impianti radiotelevisivi (vedi figura 13.b). Va comunque precisato che tale confronto riguarda la potenza massima in uscita dagli impianti, senza tenere conto dei fattori di attenuazione che i Gestori di telefonia mobile possono comunicare per i diversi servizi installati, tra cui ad esempio il coefficiente denominato alfa24 (che tiene conto del fatto che la potenza trasmessa da tali tipologie di impianti dipende in realtà in modo significativo dal traffico telefonico che devono sopportare nel corso delle 24 ore).
Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad un notevole e progressivo aumento del numero di servizi e della potenza complessiva SRB, non corrispondente ad un aumento relativo del numero di impianti installati (figure 14a/14b); ciò a causa dell’installazione di nuovi servizi/tecnologie su impianti già esistenti (ad esempio la tecnologia LTE implementata per il funzionamento dei dispositivi 4G), nonché del potenziamento dei servizi stessi già presenti. Dai grafici di figura 15.a/15.b è possibile analizzare la crescita della potenza complessiva e per servizio SRB negli anni dal 2006 al 2023 e il cambiamento nella distribuzione percentuale fra i servizi stessi, sempre in termini di potenza attivata. Da tali figure risulta evidente come la potenza nella tecnologia UMTS, emergente negli anni 2014-2016 rispetto alla precedente tecnologia GSM, si sia ulteriormente ridotta nel 2023, mentre inizia ad assumere rilievo la potenza attiva sui servizi 5G, accanto alla consolidata presenza dei servizi LTE. Residuale, infine, appare ormai la potenza attivata sui sistemi GSM.