Emilia-Romagna
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Consistenza impianti per radiotelecomunicazione (RF)
Commento


Gli impianti per telefonia mobile installati e attivi in regione ammontano, in totale, a  6.528. Le tipologie di installazione più utilizzate restano quelle di tipo tradizionale (99%), mentre le microcelle rappresentano solo 1’1% del totale. Gli impianti sono dislocati, complessivamente, in 4.159 siti. I servizi tecnologici attivati sulle SRB in funzione sono 30.568, con un incremento del 17,8% rispetto al dato del 2021, con una potenza complessiva pari a 3.801,3 kW, valore che ha subito un incremento del 22,7% rispetto all’anno precedente. Rispetto agli anni precedenti risulta evidente la progressiva crescita nel numero dei nuovi servizi attivati per la tecnologia LTE (passati dal 15%, del 2014, al 22%, del 2016, al 44%, del 2019, e al 52,7%, del 2022, complessivamente per le diverse frequenze), introdotta sui propri impianti in modo sempre più massivo da tutti e quattro i Gestori di telefonia attualmente operanti sul territorio (Tim, Vodafone Wind3 e Iliad). 
Per gli impianti di accesso alla banda larga (BWA/FWA) in tecnologia Wimax/LTE si contano 351 impianti WiMax attivati in regione, dei gestori autorizzati all’utilizzo delle frequenze per tale servizio nel nostro territorio regionale e precisamente Opnet (ex Linkem), Fastweb (ex Tiscali/Aria) e Go Internet (ex WaveMax), con una potenza totale quasi raddoppiata rispetto al 2021 (oltre 69 kW). I dati sopra riportati sono disponibili in dettaglio nell’area “Download grafici e tabelle”. 
Nella distribuzione degli impianti sui vari territori provinciali, va evidenziata la situazione di Rimini, provincia a maggior densità di popolazione della regione, con un numero di impianti, in rapporto alla superficie territoriale, più che doppio rispetto alla media regionale (figure 5 e 6). 
Sul territorio regionale si contano 1.872 impianti di diffusione radiotelevisiva (RTV: televisioni e radio), distribuiti in 411 siti e con una potenza complessiva pari a 1.231 kW. Con il passaggio al digitale terrestre, si assiste ad una riduzione sia dei siti (411 rispetto a 437 del 2021), sia del numero di impianti (1082 rispetto a 1390 del 2021), che della potenza complessiva (da 1393 kW a 1231 kW);  gli impianti radiofonici pur rimanendo in numero minore rispetto ai televisivi, contribuiscono ora per il 91% alla potenza complessiva RTV.
Invariato, nel corso degli anni, il numero di ponti radio RTV (1.196), con potenza complessiva trascurabile (2,19 kW). Per il dettaglio di tali dati è possibile fare riferimento all’area “Download grafici e tabelle”. 
Anche per gli impianti RTV, la ripartizione numerica tra le varie province, in rapporto alla superficie territoriale, non è uniforme: emergono, in particolare, i casi di Bologna, Forlì-Cesena, Rimini e Parma, con valori di densità degli impianti più elevati rispetto al dato regionale. Nella provincia di Parma e, soprattutto, di Forlì-Cesena, si osserva anche una rilevante densità di impianti rispetto al numero di abitanti (figure 5 e 6). 
Se si confrontano, su scala regionale, le due tipologie di impianti SRB/RTV (figura 13a), risulta abbastanza evidente come la differenza nel valore della potenza complessiva sia andata affievolendosi negli anni, in quanto la potenza degli impianti RTV è rimasta costante o diminuita (con il passaggio al digitale terrestre degli impianti TV), mentre la potenza degli impianti di telefonia è aumentata costantemente negli anni. Tuttavia, tale dato non è di per sé significativo, ma va analizzato in rapporto al numero complessivo di impianti. Infatti, gli impianti RTV sono attualmente meno del 30% rispetto agli impianti SRB e, a differenza di quelli per la telefonia cellulare, risultano concentrati in un numero molto minore di siti (generalmente ubicati in località isolate, lontane dai centri abitati) (figura 3). Tuttavia, se in passato gli impianti radiotelevisivi presentavano una potenza media per impianto molto superiore rispetto alla potenza media per gli impianti SRB (distribuiti invece in modo più uniforme ma con potenze più limitate), negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo aumento della potenza installata anche sui singoli impianti SRB (a causa della compresenza sugli stessi di moteplici servizi); pertanto, la potenza media per impianto SRB risulta oggi pressoché confrontabile con il dato corrispondente degli impianti radiotelevisivi (vedi figura 13.b). 
Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad un notevole e progressivo aumento del numero di servizi e della potenza complessiva SRB, non corrispondente ad un aumento relativo del numero di impianti installati (figure 14a e 14b); ciò a causa dell’installazione di nuovi servizi/tecnologie su impianti già esistenti (ad esempio la tecnologia LTE implementata per il funzionamento dei dispositivi 4G), nonché del potenziamento dei servizi stessi già presenti. Dai grafici di figura 15.a e 15.b è possibile analizzare la crescita della potenza complessiva e per servizio SRB negli anni, dal 2006 al 2022, e il cambiamento nella distribuzione percentuale fra i servizi stessi, sempre in termini di potenza attivata. Da tali figure risulta evidente come la potenza nella tecnologia UMTS, emergente negli anni 2014-2016 rispetto alla precedente tecnologia GSM, si sia ulteriormente ridotta nel 2022, mentre si è quintuplicata la potenza degli impianti con tecnologia LTE rispetto al dato del 2016. In fase di riduzione, invece, la potenza sui sistemi GSM. 
Nel 2022, prosegue l’installazione e attivazione di impianti con tecnologia 5G, in tutte le bande di frequenza (700 MHz, 3700 MHz e 26 GHz), triplicando la potenza installata rispetto al 2021.