Per quanto riguarda le Cupressacee-Taxacee, nel 2023, si osserva una prima diminuzione delle concentrazioni polliniche nella terza decade di gennaio, per effetto delle nevicate che hanno interessato gran parte della regione. Nella prima settimana di febbraio si assiste invece ad un’importante diffusione pollinica, seguita però, nella seconda settimana, da una nuova e netta diminuzione per effetto delle nevicate che hanno interessato il territorio regionale tra l’8 e il 9. L’andamento prosegue con concentrazioni in linea con gli andamenti medi, per poi superarli nella prima decade di marzo, con concentrazioni oltre i 500 pollini per m3 di aria. E’ evidente una nuova diminuzione delle concentrazioni da metà mese, a causa degli abbassamenti termici, diminuzione che prosegue fino alla prima decade di aprile sempre a causa delle basse temperature. Successivamente il trend si mantiene in linea con gli andamenti 1987/2022.
La diffusione pollinica delle Graminacee mostra una carica pollinica più bassa rispetto a quella media del periodo 1987/2022. E’ interessante osservare le diminuzioni delle concentrazioni polliniche tra la prima e la seconda decade di maggio per effetto del periodo particolarmente piovoso che ha interessato gran parte del territorio regionale. E sempre a causa delle piogge, che hanno interessato il mese di giugno, si attribuiscono le diminuzioni di concentrazione attorno alla metà del mese.
Per quanto riguarda la fioritura delle Urticacee, la stagione pollinica inizia con concentrazioni più basse rispetto al periodo 1987/2022. Solo tra la seconda e terza decade di giugno si registrano valori più alti dell’andamento medio. Le diminuzioni delle concentrazioni che si registrano, invece, nella terza decade di luglio e terza decade di agosto sono legate alle onde di calore e, quindi, al periodo particolarmente asciutto che ha interessato il territorio regionale.
NOME DELL'INDICATORE
Concentrazione dei pollini allergeniciDPSIR
SUNITÀ DI MISURA
N. di pollini/metro cubo di ariaFONTE
Arpae Emilia-Romagna, C.A.A, Ospedale di Faenza (Ausl RA)COPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2023LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
RegioneAGGIORNAMENTO DATI
AnnualeRIFERIMENTI NORMATIVI
UNI codice U53000810
AREE TEMATICHE INTERESSATE
Per ogni famiglia botanica di interesse allergologico (Betulacee, Composite, Corilacee, Fagacee, Graminacee, Oleacee, Plantaginacee, Urticacee, Cupressacee e Taxacee, Chenopodiacee e Amarantacee, Poligonacee, Euphorbiacee, Mirtacee, Ulmacee, Platanacee, Aceracee, Pinacee, Salicacee, Ciperacee, Juglandacee, Ippocastanacee) viene calcolata la concentrazione giornaliera dei pollini allergenici, che esprime il livello quantitativo della loro presenza in atmosfera. Le concentrazioni giornaliere sono espresse in numero di granuli per metro cubo d’aria. Le concentrazioni polliniche vengono successivamente convertite in classi (assente, bassa, media, alta) secondo il metodo UNI 11108/2004. Le classi forniscono una indicazione statistica del livello di pollini e spore presenti in relazione alla quantità di polline prodotto dalle singole famiglie, ma non corrispondono a classi di sensibilità allergica o di risposta dell’individuo. Sono state scelte le famiglie botaniche, tra le maggiori responsabili di reazioni allergiche: le Graminacee e le Urticacee perché contraddistinte da una periodo di pollinazione lungo; le Cupressacee-Taxacee, rappresentative dei pollini presenti in gran parte del periodo invernale.
Monitorare, durante tutto l’anno, la concentrazione in aria dei pollini allergenici e i loro trend, consentendo, inoltre, la redazione di bollettini settimanali di analisi e previsione dei pollini. I bollettini sono utilizzati ai fini della prevenzione sanitaria per supportare tutte le azioni necessarie al contenimento delle patologie da allergeni.