Emilia-Romagna
Acque superficiali Stato chimico degli invasi
Commento

Per tutti i corpi idrici lacustri, nel sessennio 2014-2019, si conferma una valutazione di stato “buono”, nonostante la nuova normativa DLgs 172/15, di recepimento della Direttiva 2013/39/CE, abbia introdotto standard più restrittivi per alcune sostanze, con valutazione anche della biodisponibilità. Dal 2018 è stata avviata la ricerca dei composti perfluoroalchilici senza rilevarne la presenza in termine di superamento dello SQA-MA.  

NOME DELL'INDICATORE

Stato chimico dei corpi idrici lacustri

DPSIR

S

UNITÀ DI MISURA

adimensionale

FONTE

Arpae Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2014÷2019

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

Regione

AGGIORNAMENTO DATI

Triennale

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 152/06; DM 260/10

AREE TEMATICHE INTERESSATE

METODI DI ELABORAZIONE DATI

Definiti dal DM 260/10

Altri metadati
Descrizione

Lo “stato chimico” dei corpi idrici lacustri (invasi) è definito in relazione alla presenza di sostanze chimiche prioritarie (vedi Schema).
Per la valutazione dello stato chimico è stata predisposta, a livello comunitario, una lista di sostanze pericolose inquinanti, indicate come prioritarie, con i relativi Standard di Qualità Ambientale (SQA). Nel contesto nazionale, le sostanze prioritarie da monitorare nei corpi idrici superficiali, per la definizione dello stato chimico, sono specificate nel DM 260/10 - Allegato 1 Tabella 1A aggiornato dal DLgs 172/15 tabella 1/A.
Nella metodologia di classificazione, sono valutati, in particolare, i superamenti degli SQA definiti per le concentrazioni medie annue e per le concentrazioni massime ammissibili. La classe dello stato chimico è espressa da due classi di qualità rappresentate da due colori (vedi Schema).
Alla proposta di classificazione è assegnato un livello di confidenza richiesto dalla Direttiva 2000/60, che fornisce una stima del giudizio di attendibilità/affidabilità della classificazione. Il livello di confidenza è stato attribuito in funzione di molteplici aspetti, tra cui il numero di dati presenti e la stabilità dei risultati ottenuti.

Scopo

L’obiettivo del monitoraggio ai sensi della Direttiva 2000/60/CE è quello di ottenere un quadro rappresentativo dello stato delle acque per tutti i corpi idrici lacustri (invasi) della regione.
La definizione dello stato chimico consente di valutare per ogni corpo idrico il raggiungimento o il mancato conseguimento dello stato chimico buono e pianificare di conseguenza adeguate misure di risanamento.