Emilia-Romagna
Rifiuti urbani raccolti in modo differenziato
Commento

Nel 2022, la raccolta differenziata in Emilia-Romagna ha raggiunto 2.072.375 tonnellate (465 kg/ab), corrispondenti al 74% del totale dei rifiuti urbani prodotti, in aumento rispetto al 2021. Il trend è rappresentato in figura 1. La tabella 1 riporta, per il 2022, il dettaglio dei dati a scala provinciale relativi alla raccolta differenziata e indifferenziata e le differenze espresse in percentuale rispetto ai valori 2021.
La tabella 3 riporta le frazioni oggetto di raccolta differenziata, per provincia, nel 2022.
La figura 2 evidenzia, per le principali frazioni merceologiche raccolte nel 2022, il rapporto tra la quota di rifiuti intercettata tramite la raccolta differenziata effettuata dal gestore e la quantità della stessa frazione presente nel rifiuto urbano totale: superano il 90% della resa di intercettazione il verde e il vetro; superiore al 70% l’intercettazione di legno, umido e carta. Un approfondimento ha evidenziato quanto del materiale presente nell’indifferenziato residuo potrebbe essere teoricamente recuperabile se differenziato correttamente. Si considerano teoricamente recuperabili i quantitativi delle frazioni secche afferenti al circuito CONAI (carta, plastica, metalli, vetro e legno) e delle frazioni organiche (umido e verde) che, se fossero raccolti come richiesto dai rispettivi consorzi, potrebbero entrare nel circuito del recupero. Da questa analisi è emerso che, rispetto al totale di rifiuto urbano prodotto: per la carta, del 25% non ancora raccolto in maniera differenziata, il 17% sarebbe ancora recuperabile, se differenziato correttamente; per la plastica, del 43% non ancora raccolto in maniera differenziata, più della metà (27%) sarebbe ancora teoricamente recuperabile, se differenziato correttamente.
I valori di raccolta differenziata a scala comunale del 2022 (figura 3) confermano le difficoltà dei piccoli comuni dell’Appennino a raggiungere elevati standard di raccolta differenziata, in quanto le specifiche caratteristiche territoriali e abitative rendono più complessa e onerosa l’organizzazione del servizio di raccolta. Le performance migliori di raccolta differenziata si ottengono nell’area di pianura e nei medio/piccoli centri abitati.
La stima del tasso di riciclaggio fa riferimento alla direttiva 2018/851/UE con cui sono stati introdotti nuovi obiettivi per la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio, da conseguirsi entro il 2025 (55%), 2030 (60%) e 2035 (65%). I tre nuovi obiettivi non considerano specifiche frazioni merceologiche, ma si applicano all’intero ammontare dei rifiuti urbani. Ne consegue che non è più prevista una scelta tra più opzioni, ma deve essere adottata un’unica metodologia.
La stessa direttiva stabilisce che “il peso dei rifiuti urbani riciclati è misurato all’atto dell’operazione di riciclaggio”. Ne consegue che per alcune particolari tipologie di flussi, come quelli dei rifiuti plastici, le quote avviate a riciclo devono essere decurtate degli scarti generati dalle attività di pre-pulizia a monte delle operazioni di riciclo (per le plastiche stimati intorno al 20%).
I nuovi obiettivi e le relative regole di calcolo sono stati recepiti, nell’ordinamento nazionale, dal DLgs 116/2020, che ha introdotto gli obiettivi all’articolo 181 del DLgs 152/2006, ove era già riportato l’obiettivo al 2020 e le regole all’articolo 205-bis.
In tabella 2 è riportato il tasso di riciclaggio per singola frazione, rispetto alla produzione totale dei rifiuti. Nel 2022, la percentuale di preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio, si attesta al 57% (al di sopra dell’obiettivo previsto al 2025).

NOME DELL'INDICATORE

Rifiuti urbani raccolti in modo differenziato

DPSIR

R

UNITÀ DI MISURA

Tonnellate, Percentuale, Chilogrammi/abitante

FONTE

Arpae Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2001-2022

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

Comune

AGGIORNAMENTO DATI

Annuale

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 152/06, LR 27/94, DGR 1620/01 e s.m.i., DGR 2319/07, DGR 1238/16, DGR 2218/16, DGR 2147/18

AREE TEMATICHE INTERESSATE

Descrizione

In Emilia-Romagna, fino ai dati 2016, in mancanza di una metodologia unica a livello nazionale, la procedura per il calcolo della raccolta differenziata è stata definita con la DGR 1620/01 (e successive modifiche). La percentuale di raccolta differenziata veniva calcolata come rapporto tra la somma dei pesi delle frazioni merceologiche raccolte in modo differenziato e la quantità dei rifiuti complessivamente prodotti. Erano esclusi dal computo della raccolta differenziata i seguenti rifiuti urbani: i rifiuti derivanti dall’attività di pulizia e spazzamento delle strade e aree pubbliche, delle strade e aree private comunque soggette a uso pubblico, delle spiagge marittime e lacuali e delle rive dei corsi d’acqua, ivi compresi quelli provenienti dalla pulizia degli arenili; i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni; i sovvalli derivanti dalle operazioni di separazione a valle della raccolta differenziata multimateriale.
A partire dai dati 2017 la metodologia standard per la determinazione della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani e assimilati della Regione Emilia-Romagna (DGR 2218/16) introduce elementi innovativi rispetto alla metodologia adottata per gli anni precedenti. In particolare: definisce puntualmente l’elenco dei codici EER da utilizzare per il computo dei rifiuti urbani e prevede una diversa ripartizione fra le raccolte differenziata e indifferenziata, consentendo di conteggiare nella quota di raccolta differenziata anche i rifiuti da spazzamento stradale, purchè inviati ad impianti di trattamento finalizzati al recupero; prevede inoltre di conteggiare, nella quota di raccolta differenziata, i rifiuti avviati a compostaggio domestico (a condizione che tale pratica venga appositamente disciplinata da parte dei Comuni rispettando quanto indicato nell’Allegato 1, punto 4, DGR 2218/16) e i rifiuti avviati a compostaggio di comunità (a condizione che tale pratica venga appositamente disciplinata da parte dei Comuni come indicato nelle DM 266/16).

 

 

Scopo

Verificare il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata di rifiuti urbani definiti dalla normativa vigente; l’art. 205 del DLgs 152/2006 stabilisce che in ogni ambito territoriale ottimale deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani per raggiungere i seguenti obiettivi: 65% entro il 2012.
A tali obiettivi sono stati affiancati quelli definiti dalla Direttiva 2008/98/CE, recepita nell'ordinamento nazionale dal DLgs 205/2010 (art. 181 del DLgs 152/2006), che definisce target per il riutilizzo e riciclaggio di specifici flussi di rifiuti. Il raggiungimento di tali target è strettamente legato a un miglioramento qualitativo della raccolta differenziata.