Presenze microalgali
L’analisi della composizione quali-quantitativa del fitoplancton è svolta, con frequenza trimestrale, nelle stazioni della rete di monitoraggio delle acque di transizione. Si precisa tuttavia che, per motivi organizzativi, nel 2024 i campionamenti invernali previsti per il mese di marzo sono stati posticipati ad aprile/maggio in tutte le stazioni della rete.
Il numero e l'ubicazione delle stazioni di indagine permettono di effettuare una valutazione sufficiente dell’ampiezza e dell’impatto generato dai blooms algali. La determinazione quali-quantitativa del fitoplancton consiste, per ogni punto di indagine, nelle seguenti valutazioni:
- numero cellule/litro e specie (abbondanza e composizione);
- biomassa totale del fitoplancton (mg/m3 di clorofilla “a”).
I corpi idrici aperti sono caratterizzati da una ricchezza specifica maggiore rispetto a quelli chiusi. Tale condizione è sicuramente influenzata anche dalla presenza di specie marine che, in corpi idrici non confinati, è favorita dall’ingresso in laguna di acqua di mare.
In figura 1 si riporta una rappresentazione grafica delle abbondanze totali e in figura 2 il numero di taxa per ogni campagna di monitoraggio.
In tabella 1 sono riportati i totali di taxa per campagna in ogni singola stazione.
Nel 2024 sono stati identificati 209 taxa appartenenti ai seguenti gruppi/classi: 74 Bacillariophyceae, 1 Chlorodendrophyceae, 18 Chlorophyceae, 1 Chrysophyceae, 2 Coccolithophyceae, 1 Conjugatophyceae, 1 Coscinodiscophyceae, 4 Cryptophyceae, 16 Cyanophyceae, 2 Dictyochophyceae, 63 Dinophyceae, 1 Ebriophyceae, 7 Euglenophyceae, 1 Eustigmatophyceae, 1 Fragilariophyceae, 5 Pyramimonadophyceae, 2 Raphidophyceae, 1 Synurophyceae, 5 Trebouxiophyceae, 2 taxa raggruppati sotto la dicitura “Altro Fitoplancton indet.”.
Considerando il numero di taxa rilevati nell’intero anno, VCOM4 nelle Valli di Comacchio è la stazione che ne presenta il minor numero (41), mentre la stazione SGOR4bis nella Sacca di Goro ne presenta il numero maggiore (94).
Per valutare la biodiversità dell’elemento fitoplancton si è scelto di utilizzare l’indice di Margalef e l’indice di Shannon (figure 3 e 4). Il primo prende in considerazione il numero di taxa rispetto all’abbondanza totale della comunità, il secondo, invece, considera anche le abbondanze dei singoli taxa.
I valori più elevati dell’indice di Margalef sono stati sempre registrati nelle lagune aperte Sacca di Goro e Pialassa Baiona: in PBAI1 in inverno; PBAI5 in primavera; in SGOR1 in estate; in SGOR3 in autunno. Lo stesso andamento può essere osservato anche tramite i valori assunti dall'indice di Shannon che è risultato più elevato: in PBAI in inverno; in SGOR1 in primavera ed estate. Tra le lagune chiuse i valori maggiori di entrambi gli indici si osservano generalmente in Valle Cantone e Valle Nuova. In autunno la stazione VCAN1 in Valle Cantone ha mostrato il secondo valore dell’indice di Shannon più elevato in assoluto durante l’anno.
Nel 2024 si conferma l'elevata eutrofizzazione delle Valli di Comacchio a carico di Nannochloropsis gaditana, specie che da anni caratterizza queste valli e che è presente durante tutto il periodo considerato.
Per tutte le stazioni della rete di monitoraggio delle acque di transizione campionate nel 2024 è stato calcolato l’indice MPI (vedi BOX - Applicazione dell'Indice MPI). In tabella 2 si riportano i valori dell'indice MPI e delle relative metriche. L’applicazione dell’indice MPI evidenzia per il 2024 uno stato compreso tra “buono” e “cattivo”. Il giudizio è “buono” per Valle Cantone e Pialassa Baiona, “sufficiente” per Sacca di Goro, "scarso" per Valle Nuova, Lago delle Nazioni e "cattivo" per il corpo idrico Valli di Comacchio (tabella 2 e figura 5).
In figura 6 vengono rappresentate le percentuali di corpi idrici che ricadono nelle diverse classi di qualità nel periodo 2017-2024. Nel 2024 la percentuale di corpi idrici che raggiunge lo stato "buono" (28.6%) per l’EQB Fitoplancton è in leggero calo rispetto agli anni precedenti; meno variabile nel tempo è invece la percentuale di corpi idrici in stato "scarso" o "cattivo", condizione che si presenta prevalentemente nelle Valli di Comacchio e nel Lago delle Nazioni.
NOME DELL'INDICATORE
Presenze microalgaliDPSIR
IUNITÀ DI MISURA
N. cellule/litro, n. taxaFONTE
Arpae Emilia-RomagnaCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2017-2024LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
Corpo idricoAGGIORNAMENTO DATI
TrimestraleRIFERIMENTI NORMATIVI
DLgs 152/06, DM 56/09, DM 260/10AREE TEMATICHE INTERESSATE
La determinazione quali-quantitativa del fitoplancton consiste, per ogni punto di indagine e data di campionamento, nelle seguenti valutazioni:
- numero cellule/litro e taxa (abbondanza e composizione);
- biomassa totale del fitoplancton (mg/m3 di clorofilla “a”).
Il fitoplancton è un elemento chiave da un punto di vista ecologico degli ambienti di transizione attraverso cui i flussi di energia sono incanalati. Il nano/microfitoplancton è costituito da un gruppo di organismi autotrofi con dimensioni comprese tra 2 e 200 µm di diametro. Essi vivono lungo la colonna d’acqua (planctonici) o adesi al substrato (bentonici), includendo sia forme solitarie che coloniali. Negli ambienti acquatici di transizione, il fitoplancton gioca un ruolo fondamentale nella formazione di nuova frazione organica e nel riciclo del carbonio, dei nutrienti e dell’ossigeno.
Il fitoplancton è un eccellente indicatore dei cambiamenti dello stato trofico delle acque, segnalando arricchimenti di nutrienti che portano a un incremento di biomassa, di produzione primaria, di bloom algali, come anche di cambiamenti nella composizione in specie. Inoltre, il fitoplancton risponde alle variazioni dei parametri chimico-fisici e idrodinamici.
