
Nel 2019 non ci sono stati superamenti del valore limite orario di 200 μg/m3. Per il tredicesimo anno consecutivo non si sono registrati più dei 18 superamenti del valore limite orario consentiti per il biossido di azoto.
NOME DELL'INDICATORE
Superamenti dei limiti orari per il biossido di azoto (NO2)DPSIR
SUNITÀ DI MISURA
N. superamentiFONTE
Arpae Emilia-RomagnaCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2001-2019LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
RegioneAGGIORNAMENTO DATI
AnnualeRIFERIMENTI NORMATIVI
Dir 2008/50/CE, DLgs 155/2010AREE TEMATICHE INTERESSATE
L’indicatore descrive la variazione della concentrazione in aria di biossido di azoto (NO2).
Le principali sorgenti di NO2 sono i gas di scarico dei veicoli a motore, gli impianti di riscaldamento e alcuni processi industriali. Il biossido di azoto contribuisce alla formazione dello smog fotochimico, delle piogge acide ed è tra i precursori di alcune frazioni significative del PM10.
Viene presentata per ogni anno e per ciascuna tipologia di stazione (traffico, fondo urbano/suburbano, rurale) la distribuzione (mediana, massimo, minimo e percentili) del numero di ore nelle quali si sono verificati superamenti del valore limite orario (200 μg/m3 da non superare più di 18 volte in un anno).
Valutare gli andamenti rilevati dei superamenti dei limiti normativi del biossido di azoto (NO2) nel corso degli ultimi anni.