
L’analisi del moto ondoso per l’anno 2024 (figura 1) mostra che le onde prevalenti (quelle con maggiore frequenza) provengono dalle direzioni orientali (ENE-E-ESE) con forte predominanza della direzione da est, mentre le onde dominanti (quelle di maggiore intensità) provengono dalle direzioni nord-orientali (NE-ENE), associate ai forti venti di Bora (da nord-est), a cui la costa emiliano-romagnola è maggiormente esposta e vulnerabile.
Nel 2024, la distribuzione delle onde risulta sostanzialmente coerente con quella osservata nel periodo precedente, confermando l’andamento del clima del periodo 2008-2023 (figura 2). Nel 2024 non si registrano infatti variazioni sostanziali nelle direzioni del moto ondoso rispetto al periodo 2008-2023. La rosa delle onde per il 2024 (figura 1) mostra una percentuale delle onde medio-alte, con altezza negli intervalli 1,35-2,5 m (in giallo) e 2,5-4,0 m (in arancione), comparabili con quella del periodo 2008-2023 (rispettivamente, per il 2024: 4,25% e 0,21%; per il periodo precedente: 4,38% e 0,53%). Nell’anno 2024, è evidente una diminuzione delle onde più alte, in particolare per la classe 2,50-3,20 m e 3,20-4,00 m (rispettivamente con percentuali del 0,18% e 0,03%, contro le percentuali del 2008-2023 di 0,44% e 0,09%). Nel 2024 non sono state registrate onde con altezza superiore ai 4,0 m, a differenza degli anni precedenti in cui la boa ha rilevato un picco di onda pari a 4,54 m il giorno 6 febbraio 2015. Nel 2024, la massima altezza d’onda raggiunta è di 3,51 m, il giorno 20 dicembre 2024.
Nel 2024, le massime frequenze di occorrenza si riscontrano per onde con altezza compresa tra 0,15 e 0,50 m nei settori Est (E) ed Est-Sud-Est (ESE), con valori rispettivamente di 13,46% e 10,60% del totale (tabella 1), e per onde nell’intervallo 0,50 e 1,35 m con provenienza da E con una percentuale del 10,18% del totale, rispecchiando l’andamento del periodo 2008-2023 (tabella 2). Per valori con maggiore intensità, con altezza d’onda tra 2,50 m e 3,20 m, le frequenze di occorrenza indicano che nel 2024 le direzioni dominanti sono NE e ENE, ma mostrano occorrenze più basse rispetto agli anni precedenti. I settori occidentali, sud-occidentali e meridionali (W, WSW, SW, SSW e S) mostrano frequenze di occorrenze nulle o molto basse, chiaramente legate all’orientamento SE-NW della costa emiliano-romagnola. L’analisi stagionale è stata eseguita sulla base delle stagioni meteorologiche: inverno (dicembre-febbraio), primavera (marzo-maggio), estate (giugno-agosto) e autunno (settembre-novembre). Allo scopo di utilizzare due dataset conformi, la serie di dati annuali compresa tra il 1 dicembre 2023 e il 30 novembre 2024 (riferiti all’anno 2024) è stata confrontata con il dataset storico del periodo 1 dicembre 2007-30 novembre 2023 (periodo 2008-2023).
NOME DELL'INDICATORE
Regime del moto ondosoDPSIR
SUNITÀ DI MISURA
Metri, percentualeFONTE
Arpae Emilia-RomagnaCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2008-2024LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
AGGIORNAMENTO DATI
AnnualeRIFERIMENTI NORMATIVI
AREE TEMATICHE INTERESSATE
L’indicatore si propone di descrivere il regime del moto ondoso in un dato arco temporale, attraverso la rappresentazione dell’altezza delle onde e della loro direzione. A tal proposito si utilizza la rosa delle onde (figura 1 e 2), che è il diagramma polare che rappresenta la distribuzione dell'altezza delle onde e la loro direzione (considerando come direzione delle onde la direzione di provenienza) in un certo periodo di tempo.
I dati ondametrici (altezza e direzione delle onde) sono acquisiti dalla boa ondametrica "Nausicaa", di Arpae Emilia-Romagna, installata il 23 maggio 2007 e poi sostituita il 24 novembre 2024 dalla boa ondametrica “Nausicaa2”. La boa è collocata al largo di Cesenatico (FC) su un fondale di 10 m di profondità, in zona interdetta alla navigazione, all'attracco e alla pesca. Nel 2024, la percentuale dei dati registrati complessivamente dalla boa è pari a circa il 99,96% del totale, con una percentuale quasi inesistente di dati mancanti.
Lo scopo dell’indicatore è quello di fornire il regime del moto ondoso nel tempo, cioè il clima meteomarino, così da poter valutare i regimi di onda prevalenti e dominanti, ad esempio, molto utili per la progettazione di opere di difesa costiera, così come poter valutare la frequenza di distribuzione delle onde nelle diverse classi di altezza.