Emilia-Romagna
Modalità di gestione dei rifiuti speciali
Commento

Nel 2021, sono state gestite, complessivamente, 9.438.894 tonnellate di rifiuti speciali, escludendo i rifiuti da costruzione e demolizione (C&D). Il dato di gestione complessivo presenta un incremento del +8% rispetto all’anno precedente (2020), ritornando, come per il dato di produzione, ai livelli dei quantitativi gestiti nell’anno 2019, pre-pandemia globale da Covid-19. Nelle elaborazioni non vengono altresì computati i rifiuti in giacenza (R13 “messa in riserva” e D15 “deposito preliminare”) ed i rifiuti appartenenti al capitolo EER 20 (rifiuti urbani - rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni - inclusi i rifiuti della raccolta differenziata) ad esclusione del codice EER 200304 (fanghi delle fosse settiche), secondo quanto indicato nell’art. 230, comma 5, DLgs 152/2006.
La gestione dei rifiuti speciali non pericolosi conferma e incrementa ulteriormente, nel 2021, la netta prevalenza delle operazioni di recupero (recupero di materia e di energia) rispetto alle operazioni di smaltimento, con un quantitativo complessivo pari al 75% dei rifiuti speciali non pericolosi gestiti attraverso tali modalità (figura 1). 
Il solo recupero di materia, che come noto risulta prioritario nell’ambito della gerarchia di gestione comunitaria, si conferma (figura 3), anche per il 2021, attività predominante, con una percentuale del 67% rispetto al totale dei rifiuti non pericolosi gestiti.
In figura 2, si riporta il dettaglio del trend di gestione dei rifiuti speciali pericolosi in Emilia-Romagna. Si evidenzia, per il 2021, rispetto all’anno precedente, un importante incremento delle operazioni di recupero di materia (+11%) e un significativo calo relativamente allo smaltimento in discarica (-31%), che quindi diventa trattamento residuale per i rifiuti speciali pericolosi con solo l’1% dei rifiuti pericolosi gestiti in regione. Nel 2021, le altre attività di smaltimento (da D2 a D14), incidono sul totale gestito per un 46%, come riportato nella figura 4, confermandosi come forma di gestione preponderante per i rifiuti speciali pericolosi.
Si conferma, comunque, positivo il quantitativo di rifiuti pericolosi avviati a recupero di materia (figura 4), che fa registrare valori pari al 38% sul totale gestito dei rifiuti pericolosi. Tale forma di gestione presenta un trend in aumento: considerando il valore assoluto, si passa da 294.303 tonnellate nel 2019, a 296.760 tonnellate nel 2020 per arrivare a 328.195 tonnellate nel 2021.

NOME DELL'INDICATORE

Modalità di gestione dei rifiuti speciali

DPSIR

R

UNITÀ DI MISURA

Tonnellate

FONTE

Arpae Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2008-2021

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

Comune

AGGIORNAMENTO DATI

Annuale

RIFERIMENTI NORMATIVI

L 70/94, DLgs 152/06

AREE TEMATICHE INTERESSATE

Descrizione

Le modalità di gestione dei rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi) sono rappresentate dai quantitativi di rifiuti recuperati e smaltiti in un determinato anno suddivisi nelle operazioni di recupero e smaltimento secondo le definizioni dell’Allegato C del DLgs 152/06 (vedi tabella 1). Questo ultimo dato non coincide con il quantitativo prodotto, in quanto nella gestione rientrano anche i flussi di rifiuti in entrata e in uscita rispetto al territorio regionale.
I dati derivano dalle dichiarazioni MUD, che permettono di quantificare le diverse operazioni di recupero e smaltimento a cui sono assoggettati i rifiuti speciali e di analizzarne i flussi.
Le operazioni di recupero sono classificate, in: R1 recupero di energia e da R2 a R10 recupero di materia; con R13 si indicano le operazioni di “messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12”.
Le modalità di smaltimento sono classificate come D1-D12, comprendenti tutte le operazioni di smaltimento quali deposito in discarica, incenerimento, trattamento chimicofisico e biologico ecc., e come D13-D15, comprendenti le operazioni di raggruppamento preliminare, ricondizionamento o deposito preliminare.

Scopo

I dati di gestione desunti dalle dichiarazioni MUD consentono di ricostruire un quadro attendibile e completo dei quantitativi di rifiuti speciali che vengono trattati, recuperati e/o smaltiti nel territorio regionale in quanto i soggetti obbligati sono tutti coloro che gestiscono rifiuti; tali dati consentono di verificare l’efficacia delle politiche di gestione dei rifiuti, con particolare riferimento all’incentivazione verso le diverse forme di recupero e riutilizzo dei rifiuti, sia come materia, sia come energia.