Emilia-Romagna
Erosione suolo
Commento

La carta dell’erosione idrica rappresenta la perdita superficiale di suolo espressa in Mg*ha-1*anno-1, stimata con il modello RUSLE (Renard et al. 1997) e resa con una risoluzione di 20 m. Il modello stima una perdita media annua di 9,91 Mg*ha-1*anno-1 di suolo, se si considera l’intera superficie regionale, di 11,9 Mg*ha-1*anno-1, se le aree non soggette ad erosione vengono escluse dal calcolo, il che significa una perdita complessiva annua di suolo di 23 Mt; valori medi nettamente più alti del tasso medio di formazione dei suoli, indicato tra l’1,4 Mg*ha-1*anno-1 (Verheijen et al., 2009) e 2,2 Mg*ha-1*anno-1 (Montgomery, 2007).
La pianura occupa il 49% del territorio regionale ed è caratterizzata da tassi di erosione trascurabili (perdita media di 0,38 Mg*ha-1*anno-1, per un totale 0,42 Mt*anno-1), mentre la collina, pur occupando solo il 17% del territorio, ha valori medi di erosione molto alti (31,73 Mg*ha-1*anno-1), determinando una perdita complessiva di suolo di 12 Mt*anno-1, che costituisce il 51% del totale eroso a livello regionale. La montagna, che occupa il 33% della superficie regionale, contribuisce per il 47% alla perdita totale regionale, con un contributo pari a 11 Mt*anno-1 e valori medi di erosione di 14,29 Mg*ha-1*anno-1.
La collina risulta essere la zona maggiormente erosa, sia in termini quantitativi, sia in termini di superficie relativa: il 42% del territorio di collina è infatti soggetto a tassi di erosione superiori al limite di tollerabilità indicato dall’USDA di 11,2 Mg*ha-1*anno-1. Questo è dovuto alla concomitanza di un’alta predisposizione climatica e morfologica, come lo è anche la montagna, e ad un basso effetto protettivo della vegetazione, che in questo ambito è ancora fortemente legata ai sistemi agricoli e ad una gestione del suolo meno conservativa rispetto agli ambienti naturali diffusi invece in montagna.
Uso e gestione del suolo hanno una forte incidenza sui tassi di erosione, con riferimento al secondo livello del Corine Land Cover (Corticelli et al. Database uso del suolo di dettaglio 2014 ed.2018 Regione Emilia-Romagna). I seminativi e le colture permanenti occupano insieme il 50% della superficie regionale e ad essi è imputabile il 77% delle perdite complessive di suolo, per un totale di 17,7 Mt*anno-1, con valori medi di perdita di suolo rispettivamente di 23,21 e 14,86 Mg*ha-1*anno-1, nettamente al di sopra dei livelli di tollerabilità; i prati stabili occupano il 3,54% della superficie regionale e, con una perdita complessiva di 0,52 Mt*anno-1, contribuiscono per il 2,26% dell’erosione totale, mantenendo dei valori medi ancora piuttosto alti, pari a 6,29 Mg*ha-1*anno-1; i boschi, che occupano il 24% del territorio regionale, causano il 3,26% dell’erosione totale ed hanno valori medi di 1,37 Mg*ha-1*anno-1, ben al di sotto dei limiti di tollerabilità. Le zone agricole eterogenee e le zone con vegetazione rada hanno valori medi molto alti, ma rappresentano anche le situazioni più eterogenee, di difficile classificazione a livello di CORINE e di copertura del suolo e tipo di suolo e sono gli ambiti dove la stima del modello RUSLE è meno attendibile.

NOME DELL'INDICATORE

Erosione idrica del suolo

DPSIR

P

UNITÀ DI MISURA

Mg*ha-1*anno-1

FONTE

Regione Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2017

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

AGGIORNAMENTO DATI

Decennale

RIFERIMENTI NORMATIVI

AREE TEMATICHE INTERESSATE

METODI DI ELABORAZIONE DATI

La stima queste dell'erosione è basata sul modello RUSLE (Revised Universal Soil Loss Equation, Renard et al. 1997); si tratta di una relazione empirica che definisce e quantifica l’erosione idrica del suolo come un processo risultante da un insieme di più fattori:

 

A = R*K*LS*C*P

 

Dove:

A = perdita di suolo per unità di superficie espressa in Mg*ha-1*anno-1;

Fattore-R = erosività delle piogge. Indica la capacità delle piogge di disintegrare gli aggregati del suolo e di renderli disponibili al trasporto. Dipende sia dall’intensità che dalla durata delle precipitazioni e si riferisce ad una media di lungo periodo;

Fattore-K = erodibilità del suolo. Indica la facilità con cui il suolo viene staccato dall’azione battente delle piogge e dall’eventuale deflusso superficiale;

Fattore-LS = fattore morfologico. Indica l’effetto della topografia, è una stima della capacità di trasporto di sedimento per scorrimento superficiale;

Fattore-C = fattore di copertura del suolo. Valuta l’effetto della copertura vegetale e delle tecniche colturali sull’intensità dei processi erosivi;

Fattore-P = tecniche sistematorie. Valuta l’effetto antierosivo delle opere di sistemazione del suolo. Nel contesto della Regione Emilia-Romagna pratiche di controllo dell’erosione, tipo terrazzamenti, lavorazioni a strisce livellari, drenaggi profondi o altro non hanno un’ampia diffusione e quindi il fattore P è stato posto uguale a 1.

Il valore stimato dall’equazione è da intendersi come una media annua sul lungo periodo, la cui validità dipende fortemente dalle modalità di calcolo o di stima dei diversi fattori. Il valore stimato è comunque sempre relativo a specifiche combinazioni di topografia del versante, uso del suolo e pratiche di gestione in un determinato contesto climatico ed ambientale.

Altri metadati
Descrizione

L’erosione idrica consiste nella perdita dello strato più superficiale del suolo a causa dell’azione dell’acqua piovana, che determina dapprima la dispersione delle particelle di suolo per rottura degli aggregati e poi il trasporto e l’allontanamento lungo la superficie (runoff). L’effetto iniziale è la perdita diffusa di suolo (erosione laminare o erosione diffusa) su un’ampia superficie; con l’accentuarsi del fenomeno l’acqua si incanala in percorsi preferenziali formando piccoli e numerosi rigagnoli, chiamati rill.
Un modello che stima queste due forme di erosione è il modello RUSLE (Revised Universal Soil Loss Equation, Renard et al. 1997); si tratta di una relazione empirica che definisce e quantifica l’erosione idrica del suolo come un processo risultante da un insieme di più fattori: 

A = R*K*LS*C*P

Dove:

A = perdita di suolo per unità di superficie espressa in Mg*ha-1*anno-1;

Fattore-R = erosività delle piogge. Indica la capacità delle piogge di disintegrare gli aggregati del suolo e di renderli disponibili al trasporto. Dipende sia dall’intensità che dalla durata delle precipitazioni e si riferisce ad una media di lungo periodo;

Fattore-K = erodibilità del suolo. Indica la facilità con cui il suolo viene staccato dall’azione battente delle piogge e dall’eventuale deflusso superficiale;

Fattore-LS = fattore morfologico. Indica l’effetto della topografia, è una stima della capacità di trasporto di sedimento per scorrimento superficiale;

Fattore-C = fattore di copertura del suolo. Valuta l’effetto della copertura vegetale e delle tecniche colturali sull’intensità dei processi erosivi;

Fattore-P = tecniche sistematorie. Valuta l’effetto antierosivo delle opere di sistemazione del suolo. Nel contesto della Regione Emilia-Romagna pratiche di controllo dell’erosione, tipo terrazzamenti, lavorazioni a strisce livellari, drenaggi profondi o altro non hanno un’ampia diffusione e quindi il fattore P è stato posto uguale a 1.

Il valore stimato dall’equazione è da intendersi come una media annua sul lungo periodo, la cui validità dipende fortemente dalle modalità di calcolo o di stima dei diversi fattori. Il valore stimato è comunque sempre relativo a specifiche combinazioni di topografia del versante, uso del suolo e pratiche di gestione in un determinato contesto climatico ed ambientale.

Scopo

La perdita della parte superficiale di suolo porta ad una serie di danni che si verificano sia nel luogo in cui l’erosione si genera (on-site), che in località più lontane (off-site). L’erosione idrica causa: perdita di fertilità dei suoli, per asportazione dello strato più ricco in sostanza organica; danni alla produzione agricola sia indiretti per perdita dei nutrienti sia diretti per danni alle piantine appena emerse o per esposizione degli apparati radicali; la limitata profondità del suolo diminuisce la capacità di immagazzinamento dell’acqua; la qualità delle acque superficiali peggiora per trasporto delle particelle solide e con esse le sostanze inquinanti di origine antropica; la rete scolante viene ostruita; si verificano danni alle strade e alle infrastrutture quando a causa di esondazioni viene trasportato anche molto materiale terroso.
La Commissione Europea nella “Strategia tematica per la protezione del suolo” (COM2006/231) considera l’erosione tra le principali minacce di degrado del suolo e pone come obiettivo del 7° Programma di Azione Ambientale (7°PAA, Decisione N.1386/2013/UE) “un mondo esente dal degrado del suolo nel contesto dello sviluppo sostenibile”. In coerenza con tale obiettivo identifica nella pianificazione agricola comune (PAC) uno strumento di attuazione di politiche atte alla protezione della risorsa suolo.
La Commissione Europea ha scelto tra i vari indicatori per il monitoraggio dell’efficacia delle politiche agricole e ambientali comunitarie l’indicatore I.13 Erosione idrica del suolo, che si compone di 2 sub-indicatori: stima della perdita di suolo per erosione idrica e stima di area agricola affetta da un certo tasso di erosione idrica del suolo.
Per valutare l’entità del fenomeno sul proprio territorio e mettere in atto le strategie di protezione del suolo in risposta anche ai regolamenti europei, la Regione Emilia-Romagna ha adottato la RUSLE (Renard et al. 1997) come modello descrittivo del fenomeno erosivo; il modello, adottato anche a scala europea dal JRC di Ispra, si presta alla simulazione di scenari potendo valutare e pesare l’effetto delle diverse gestioni del suolo, dei cambiamenti d’uso e dei cambiamenti climatici.