
I maggiori carichi di azoto provengono dagli impianti di Bologna-Corticella, Rimini-Santa Giustina e Modena-Naviglio, i tre depuratori di potenzialità maggiore. Quasi tutti i principali impianti di trattamento sono ubicati a nord della via Emilia (unica eccezione è l'impianto di Sassuolo).
I carichi in uscita dalle infrastrutture depurative provenivano, nel 2015, in uguali quantità dall’area occidentale e dall’area orientale della regione; dal 2016, le incidenze dell’area occidentale sono aumentate dal 53,4% al 56,7%, registrato nel 2018. Complessivamente, le emissioni di azoto, nell’ultimo anno considerato (2018), si sono ridotte del 18,6% rispetto all’anno 2015, soprattutto grazie ai migliori abbattimenti registrati nell’area orientale (-29,1%); si sono registrati, comunque, anche notevoli miglioramenti nell’impianto di Bologna-Corticella, a seguito della realizzazione di alcuni interventi finalizzati al potenziamento delle fase di denitrificazione.
Nel 2018, gli impianti considerati hanno registrato, in linea generale, una diminuzione o una stabilizzazione delle emissioni dei carichi di azoto rispetto all'anno 2015, ad eccezione degli impianti di Piacenza, Reggiolo Nuovo, Reggio Emilia-Mancasale, Cesena e Ravenna, in cui si è registrato un lieve peggioramento della qualità, pur nel rispetto dei valori limite previsti alla norma.
Si segnala, inoltre, che l’impianto di Santa Giustina è stato ampliato, nel 2015, per ricevere prima i reflui dell'impianto di Bellaria-Igea Marina e, successivamente, quelli dell'impianto di Rimini-Via Marecchiese, che sono stati dismessi poichè obsoleti. Questa concentrazione nel trattamento degli scarichi ha portato ad un aumento delle emissioni di azoto scaricato dall’impianto di Rimini-Santa Giustina, a causa del maggior carico trattato in ingresso, ma, complessivamente, ha permesso di ridurre le emissioni complessive di azoto nell’ambiente provenienti dal territorio servito, ottimizzando il servizio di depurazione (-5,4% nel periodo 2015-2018).
NOME DELL'INDICATORE
Emissioni di azoto da depuratori di acque reflue urbane, impianti di trattamento >50.000 AEDPSIR
PUNITÀ DI MISURA
Tonnellate/annoFONTE
Arpae Emilia-RomagnaCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2015-2018LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
Impianti di trattamento >50.000 AEAGGIORNAMENTO DATI
AnnualeRIFERIMENTI NORMATIVI
DLgs 152/2006AREE TEMATICHE INTERESSATE
Si tratta di un indicatore di pressione che incide sullo stato di trofia dei corpi idrici. Descrive i carichi di azoto emessi dai principali impianti di depurazione delle acque reflue urbane con potenzialità superiore a 50.000 AE. I quantitativi di azoto emessi dagli impianti di trattamento sono stimati utilizzando le concentrazioni medie rilevate allo scarico e le portate annue effettive di liquame trattato.
La stima dei carichi di azoto effettivamente sversati dai depuratori direttamente nei corpi idrici superficiali fornisce indicazioni precise sul livello di influenza, in termini di azoto, di ciascun impianto di trattamento di elevata potenzialità sulla qualità delle acque superficiali e marino costiere.