In tabella 1 si riportano le medie geometriche annuali, per stazione, della clorofilla “a” (µg/l o mg/m3) e lo stato di qualità dei corpi idrici per l’Elemento di Qualità Biologica (EQB) Fitoplancton (Dec. 2018/229/UE), con i criteri di classificazione suggeriti nelle linee guida di ISPRA. Prendendo in considerazione il valore di 5 µg/l di clorofilla quale limite per uno stato "buono/sufficiente", nel 2022, sia per il CD1 che per il CD2, lo stato è "buono".
La zona settentrionale della costa (CD1) mostra i valori più elevati, a causa di una maggior influenza degli apporti di nutrienti generati nel bacino padano, che favoriscono e alimentano questa condizione di eutrofia. In figura 1 si riportano i valori medi/anno (come media geometrica) della clorofilla "a", nelle stazioni a 0,5 e 3 km dalla costa, relativi al 2022. Tali valori mostrano, generalmente, un andamento decrescente nelle stazioni da nord verso sud e da costa verso il largo.
L'andamento medio stagionale, nel 2022 (figura 2), evidenzia come in primavera ed estate si riscontrano valori più alti, limitatamente alla zona sotto costa, in particolare tra Lido di Volano e porto Garibaldi, mentre al largo si attesta una condizione di oligotrofia, con concentrazioni di clorofilla che arrivano anche a 2 µg/l. In autunno, le concentrazioni maggiori di clorofilla "a" (intorno ai 9 µg/l) si hanno nel tratto di costa intermedio tra Casalborsetti e Cesenatico, mentre in inverno tali valori persistono solamente nella zona antistante Cesenatico.
NOME DELL'INDICATORE
Concentrazione di clorofilla "a"DPSIR
IUNITÀ DI MISURA
Microgrammi/litroFONTE
Arpae Emilia-RomagnaCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2022LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
Corpo IdricoAGGIORNAMENTO DATI
Quindicinale/annualeRIFERIMENTI NORMATIVI
DLgs/152/06, DM 56/09, DM 260/10L’indicatore descrive la concentrazione di clorofilla “a” nelle acque superficiali e lungo la colonna d’acqua, consentendo una stima indiretta della biomassa fitoplanctonica, in quanto fornisce la misura del pigmento fotosintetico principale presente nelle microalghe. Esso rappresenta un efficace indicatore della produttività del sistema. Nello schema DPSIR è inserito tra gli indicatori di Impatto, perchè segnala l’effetto della perturbazione della qualità ambientale delle acque marine sulle biomasse fitoplanctoniche.
La concentrazione della clorofilla “a” nelle acque mette in evidenza il livello di eutrofizzazione delle acque costiere. E’ di fondamentale importanza per l’applicazione di indici trofici e dell’indice di torbidità, per la valutazione delle caratteristiche trofiche del corpo idrico e dello stato degli ecosistemi; inoltre è un ottimo indicatore per la valutazione della produzione primaria e dei gradi di trofia dell’ecosistema.