
In tabella 1 si riportano le medie geometriche annuali per stazione della clorofilla “a” (µg/l o mg/m3) e lo stato di qualità dei corpi idrici per l’Elemento di Qualità Biologica (EQB) Fitoplancton (Dec. 2018/229/UE), con i criteri di classificazione suggeriti nelle linee guida di ISPRA. Prendendo in considerazione il valore di 5 µg/l di clorofilla quale limite per uno stato "buono/sufficiente", nel 2019, per il CD1 si ha uno stato sufficiente, mentre per il CD2 si raggiunge lo stato "buono".
La zona settentrionale della costa (CD1) mostra i valori più elevati, a causa di una maggior influenza degli apporti di nutrienti generati nel bacino padano, che favoriscono e alimentano questa condizione di eutrofia. In figura 1 si riportano i valori medi/anno (come media geometrica) della clorofilla "a", nelle stazioni a 0,5 e 3 km dalla costa, relativi al 2019. Tali valori mostrano, generalmente, un andamento decrescente nelle stazioni da nord verso sud e da costa verso il largo.
L'andamento medio stagionale, nel 2019 (figura 2), evidenzia come in autunno e in inverno i livelli di concentrazione di clorofilla “a” mostrino valori sempre inferiori a 11 μg/l. In primavera, nella zona meridionale della costa, si attesta una condizione oligotrofica, con acque caratterizzate da una buona trasparenza. I livelli di clorofilla "a", invece, si alzano nella zona settentrionale, in particolare tra Casalborsetti e Porto Garibaldi. Anche in estate, concentrazioni di clorofilla "a" superiori a 10 µg/l si riscontrano a nord, tra Porto Garibaldi e Lido di Volano, mentre gradatamente diminuiscono da nord verso sud, raggiungendo concentrazioni inferiori ai 3 µg/l nel tratto di costa tra Cesenatico e Cattolica.
NOME DELL'INDICATORE
Concentrazione di clorofilla "a"DPSIR
IUNITÀ DI MISURA
Microgrammi/litroFONTE
Arpae Emilia-RomagnaCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2019LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
Corpo IdricoAGGIORNAMENTO DATI
Quindicinale/annualeRIFERIMENTI NORMATIVI
DLgs/152/06, DM 56/09, DM 260/10L’indicatore descrive la concentrazione di clorofilla “a” nelle acque superficiali e lungo la colonna d’acqua, consentendo una stima indiretta della biomassa fitoplanctonica, in quanto fornisce la misura del pigmento fotosintetico principale presente nelle microalghe. Esso rappresenta un efficace indicatore della produttività del sistema. Nello schema DPSIR è inserito tra gli indicatori di Impatto, perchè segnala l’effetto della perturbazione della qualità ambientale delle acque marine sulle biomasse fitoplanctoniche.
La concentrazione della clorofilla “a” nelle acque mette in evidenza il livello di eutrofizzazione delle acque costiere. E’ di fondamentale importanza per l’applicazione di indici trofici e dell’indice di torbidità, per la valutazione delle caratteristiche trofiche del corpo idrico e dello stato degli ecosistemi; inoltre è un ottimo indicatore per la valutazione della produzione primaria e dei gradi di trofia dell’ecosistema.