Emilia-Romagna
Concentrazione dei pollini allergenici
Commento

Cupressacee-Taxacee
Dal grafico degli andamenti medi regionali del 2024, rispetto alla media regionale del periodo 1987-2023, si osserva una regolare diffusione pollinica nel mese di gennaio, con concentrazioni nella media. Ma già a partire dalla prima decade di febbraio, fino alla prima decade di marzo, le concentrazioni subiscono un deciso incremento, a causa delle temperature ben al di sopra delle medie che hanno interessato questo periodo dell’anno. In particolare, i tre picchi che si registrano tra fine febbraio e inizio marzo, con concentrazioni medie sopra i 1.000 pollini per metro cubo d’aria, sono da imputare ad una intensa diffusione pollinica che ha interessato i settori romagnoli nel periodo in esame. Dalla seconda decade di marzo fino alla fine del mese di aprile, sono evidenti altri picchi di concentrazione superiori agli andamenti medi pluriennali legati alla climatologia che, in queste settimane, ha visto, ancora una volta, temperature sopra le medie. 

Graminacee 
Anche le fasi fenologiche di questa famiglia pollinica sono state influenzate dalle condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato i mesi di febbraio e marzo, con temperature sopra le medie climatologiche. Osservando gli andamenti, è evidente l’anticipo delle fioriture di almeno due settimane rispetto al trend, con picchi di concentrazione di oltre 150/200 pollini per metro cubo di aria, in anticipo di un mese rispetto sempre al periodo 1987-2023. E’ invece interessante osservare le diminuzioni delle concentrazioni polliniche nella terza decade di aprile, per effetto di diffuse nevicate che hanno interessato, fino a quote collinari, la parte occidentale della regione, tra il 20 e il 22 aprile, con conseguente rallentamento delle fioriture e della relativa diffusione pollinica. Le concentrazioni medie del 2024 hanno subito, inoltre, una diminuzione nel mese di maggio, per effetto del periodo particolarmente piovoso che ha interessato gran parte del territorio regionale. 

Urticacee
La stessa risposta alle temperature sopra le medie, che si sono verificate già a partire dal mese di febbraio, si può leggere negli andamenti delle concentrazioni medie del 2024, che mostrano un anticipo della diffusione pollinica e un anticipo nel raggiungimento del picco di almeno dieci giorni rispetto al periodo 1987-2023. La diminuzione della carica pollinica nella terza decade di aprile è da attribuire invece alla recrudescenza invernale, che ha interessato gran parte del territorio regionale in questo periodo dell’anno. Gli andamenti medi del 2024 si mantengono al di sotto del trend dalla prima decade di maggio alla seconda decade di agosto, per poi subire un incremento a partire dalla terza decade di agosto.

NOME DELL'INDICATORE

Concentrazione dei pollini allergenici

DPSIR

S

UNITÀ DI MISURA

N. di pollini/metro cubo di aria

FONTE

Arpae Emilia-Romagna, C.A.A, Ospedale di Faenza (Ausl RA)

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2024

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

Regione

AGGIORNAMENTO DATI

Annuale

RIFERIMENTI NORMATIVI

UNI codice U53000810

AREE TEMATICHE INTERESSATE

METODI DI ELABORAZIONE DATI

Analisi della concentrazione media giornaliera di pollini allergenici relativa ai siti di campionamento a livello regionale. Le concentrazioni giornaliere, espresse in numero di granuli per metro cubo d’aria, vengono successivamente convertite in classi (assente, bassa, media, alta) secondo lo standard AIA, UNI 11108/2004

Altri metadati
Descrizione

Per ogni famiglia botanica di interesse allergologico (Betulacee, Composite, Corilacee, Fagacee, Graminacee, Oleacee, Plantaginacee, Urticacee, Cupressacee e Taxacee, Chenopodiacee e Amarantacee, Poligonacee, Euphorbiacee, Mirtacee, Ulmacee, Platanacee, Aceracee, Pinacee, Salicacee, Ciperacee, Juglandacee, Ippocastanacee) viene calcolata la concentrazione giornaliera dei pollini allergenici, che esprime il livello quantitativo della loro presenza in atmosfera. Le concentrazioni giornaliere sono espresse in numero di granuli per metro cubo d’aria. Le concentrazioni polliniche vengono successivamente convertite in classi (assente, bassa, media, alta) secondo il metodo UNI 11108/2004. Le classi forniscono una indicazione statistica del livello di pollini e spore presenti in relazione alla quantità di polline prodotto dalle singole famiglie, ma non corrispondono a classi di sensibilità allergica o di risposta dell’individuo. Sono state scelte le famiglie botaniche, tra le maggiori responsabili di reazioni allergiche: le Graminacee e le Urticacee perché contraddistinte da una periodo di pollinazione lungo; le Cupressacee-Taxacee, rappresentative dei pollini presenti in gran parte del periodo invernale.

Scopo

Monitorare, durante tutto l’anno, la concentrazione in aria dei pollini allergenici e i loro trend, consentendo, inoltre, la redazione di bollettini settimanali di analisi e previsione dei pollini. I bollettini sono utilizzati ai fini della prevenzione sanitaria per supportare tutte le azioni necessarie al contenimento delle patologie da allergeni.