Emilia-Romagna
Commento

Dall'analisi dei dati derivanti dall’indicatore ASPE risulta che, nel periodo 2012-2018, 38,75 km (33%) delle spiagge è in accumulo, quindi in ottimo stato, 23,71 km (20%) è in condizioni di stabilità senza necessità di alcun aiuto, mentre 54,855 km (47%) del litorale presenta delle criticità (Figura 3)
Tra i tratti critici, 24,815 km (21%) di spiaggia è in "equilibro precario", 30,045 km (26%) è in erosione. Le prime si presentano stabili, ma sono state oggetto di interventi di difesa di vario tipo (ripascimenti, nuove opere o manutenzione di quelle esistenti), le seconde, invece, manifestano perdite di sabbia superiori ai 30 m3/m. 
Nelle varie macrocelle l’andamento si presenta eterogeneo (Figura 4); nelle macrolle M1, M3 e M5 prevalgono i tratti in buone condizioni (accumulo o stabili), mentre nelle macrocelle M2, M6 e M7 prevalgono i tratti in condizioni critiche (erosione ed equilibrio precario).

NOME DELL'INDICATORE

ASPE

DPSIR

S

UNITÀ DI MISURA

Metri, chilometri e percentuale

FONTE

Arpae Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2012-2018

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

Regione

AGGIORNAMENTO DATI

Ogni 5-6 anni

RIFERIMENTI NORMATIVI

AREE TEMATICHE INTERESSATE

METODI DI ELABORAZIONE DATI

Calcolo dei volumi di sabbia accumulata ed erosa (m3/m) ottenuto dal confronto di rilievi topo-batimetrici, tenendo conto degli interventi di ripascimento, dei prelievi (m3/m), delle perdite dovute alla subsidenza (m3/m), della presenza di opere di difesa e dello stato di manutenzione delle stesse.

Altri metadati
Descrizione

 

La classificazione ASPE descrive in maniera sintetica lo stato del litorale emiliano-romagnolo, così come si presenterebbe se, in un determinato periodo, non venissero effettuati gli interventi di ripascimento, tenendo conto, ove presenti, anche delle condizioni delle opere rigide.
L'indicatore ASPE porta a sintesi e integra i dati per l’analisi dell’evoluzione morfologica della spiaggia emersa e sommersa, che Arpae acquisisce tramite  i rilievi delle reti di monitoraggio del litorale regionale: la rete topo-batimetrica, quella della linea di riva e quella della subsidenza. Il monitoraggio topo-batimetrico è stato realizzato la prima volta  nel 1984 e, a partire dal 2000, ha una cadenza sessennale. 
L'ASPE è un metodo di analisi dello stato di criticità della costacomplementare alla classica ricostruzione della tendenza evolutiva della linea di riva, da sempre parametro di riferimento per lo studio della costa, ma che da solo non rappresenta la reale dinamica della spiaggia, che è fortemente dipendente dai continui interventi antropici: ripascimenti, prelievi, manutenzione della spiaggia, riassetto delle opere di difesa, ecc.
A tale scopo l’ASPE si basa sull’analisi intergrata di molteplici informazioni e descrive lo stato del litorale in termini di tendenza delle spiagge all’erosione, all’accumulo o all’equilibrio con riferimento a un determinato periodo, corrispondente al tempo intercorso tra due campagne di rilievo della rete topo-batimetrica regionale (vedi allegato schema dell'indicatore ASPE).
Gli aspetti che vengono considerati da questa analisi integrata sono i seguenti:

1. variazioni del volume di sabbia a carico di spiaggia emersa e sommersa:
- perdite/accumuli risultanti dal confronto tra i rilievi topo-batimetrici;
- perdite legate alla subsidenza;
- accumuli dovuti ai ripascimenti;
- perdite causate dai prelievi di sabbia destinata al ripascimento di spiagge in erosione;

2. variazioni della linea di riva:
- avanzamenti/arretramenti legati a dinamiche marine o a interventi antropici;

3. situazione degli interventi di difesa:
- presenza o meno di opere rigide di protezione;
- costruzione di nuove opere nel periodo in esame;
- manutenzione delle opere nel periodo in esame;
- realizzazione di ripascimenti nel periodo in esame.

L’analisi integrata di tutti questi elementi è fondamentale, perché considerare singolarmente o escludere dall’analisi anche una sola di queste informazioni può essere fuorviante. Ad esempio, una perdita di volume può essere legata a fenomeni erosivi, ma anche al prelievo artificiale di sabbia oppure ad abbassamenti del suolo dovuti alla subsidenza. Analogamente, un accumulo può essere determinato da processi naturali, ma può rappresentare anche l’effetto di un ripascimento. La presenza di opere di difesa rigida modifica profondamente le caratteristiche dinamiche e morfologiche della spiaggia; inoltre le condizioni in cui esse versano e il loro stato di manutenzione sono informazioni necessarie per una corretta analisi del sistema costiero soggetto a intensa gestione. Infine, variazioni di volume possono interessare anche solo la porzione di spiaggia sommersa e non avere nessuna manifestazione sulla spiaggia emersa, dove la linea di riva può apparire stabile.
I dati riportati nel presente lavoro si riferiscono allo stesso periodo 2012-2018, anni in cui sono state effettuate le ultime due campagne di monitoraggio della rete topo-batimetrica regionale.
L’analisi del litorale è stata effettuata per tratti litoranei elementari di riferimento: le “Celle gestionali”, mentre per una visione complessiva del dato è stata adottata la suddivisione per Macrocella (vedi mappa allegata).
La classificazione ASPE prevede la distinzione di quattro tipi di tratti costieri riportati di seguito.

Tabella: Le quattro classi previste dall’indicatore ASPE

Classe

Definizione

Accumulo

Tratto di litorale che evidenzia accumuli di sabbia significativi* nel periodo in esame

Stabile

Tratto di litorale che non evidenzia perdite o accumuli di sabbia significativi* e che non è stato oggetto di interventi di difesa dall’erosione (ripascimenti o opere) nel periodo in esame

Equilibrio precario

Tratto di litorale che non evidenzia perdite o accumuli di sabbia significativi* e che è stato oggetto di interventi di difesa dall’erosione (ripascimenti o opere) nel periodo in esame

Erosione

Tratto di litorale che evidenzia perdite di sabbia significative* nel periodo in esame

Nota: Sono considerati significativi accumuli o perdite maggiori di 30 m3/m

 

 

 

Scopo

L’indicatore ha lo scopo di evidenziare le criticità delle spiagge e descrive le condizioni tenendo conto degli eventuali interventi effettuati (ripascimenti o prelievi), delle condizioni delle opere rigide ove presenti e dell’abbassamento del suolo legato alla subsidenza.