Emilia-Romagna
Teleriscaldamento
Commento

In termini di impiantistica installata, in regione non si rilevano variazioni sostanziali; l'unica modifica apportata ha riguardato il termodotto di Ferrara, in cui è stato smantellato un gruppo frigo da 10 MWt del 2003 e sostituito da 2 caldaie da 1,8 e 5,56 MWt (per una diminuzione totale di 2,64 MWt) ed eliminato un gruppo frigo da 0,422 MWt. Viene, inoltre, dichiarato, nell’impianto di Bologna Navile, un gruppo frigo da 2 unità, per un totale di 4 MWt. Il trend complessivo di potenza (elettrica e termica installata) si mantiene costante dal 2016.
In Emilia-Romagna, nel 2020, gli impianti allacciati alle rete di teleriscaldamento sono circa 32, al netto delle piccole reti, e la potenza elettrica installata è pari a 1.093 MWe, mentre quella termica è pari a 1.227 MWt.
Tali impianti sono responsabili della produzione di circa 1.074 GWh in calore e di 428 GWh di energia elettrica. 
Nel 2020, la rete di teleriscaldamento attiva sul territorio regionale serve una volumetria pari a circa 45 Mm3, di cui 22 Mm3 ad uso residenziale ed i restanti ad uso terziario e produttivo (quest’ultimo con volumetrie molto ridotte), con un incremento di 2,5% rispetto alle volumetrie del 2019, pari a circa 44 Mm3
I poli di produzione di ciascuna rete di teleriscaldamento possono essere alimentati mediante l’integrazione di diversi vettori energetici: gas naturale (64%), recupero energetico da RSU (21%), geotermia (14%) e bioenergie (1%). 

NOME DELL'INDICATORE

Teleriscaldamento

DPSIR

D

UNITÀ DI MISURA

Megawatt

FONTE

AIRU

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2014-2020

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

Regione

AGGIORNAMENTO DATI

Annuale

RIFERIMENTI NORMATIVI

AREE TEMATICHE INTERESSATE

Descrizione

Per teleriscaldamento si intende il trasporto a distanza di calore ad uso riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria.
Il teleriscaldamento è un sistema completo di produzione e distribuzione di calore, che può essere generato in modo efficiente, sfruttando differenti fonti energetiche, rinnovabili e non rinnovabili. 
Nella maggior parte dei casi, la centrale di produzione del calore produce contemporaneamente ed efficientemente anche energia elettrica, in assetto cogenerativo, riducendo il consumo complessivo di combustibile e quindi l’impatto ambientale, rispetto alla produzione separata degli stessi due vettori. 
Quando il calore distribuito viene utilizzato anche per generare acqua fredda destinata a raffrescare gli ambienti, sia in modalità “distribuita” che “centralizzata” (con rete di distribuzione “fredda” separata), si parla di trigenerazione, ovvero la generazione contemporanea di calore, frigorie ed energia elettrica. Questo consente di massimizzare i benefici della produzione centralizzata e quindi del teleriscaldamento (e teleraffrescamento), estendendo i vantaggi ambientali del sistema anche nella stagione calda. 

Scopo

Monitorare la consistenza e la variazione nel tempo del contributo del teleriscaldamento al soddisfacimento del fabbisogno energetico regionale.