Lo “stato ecologico” dei corsi d’acqua è espressione della qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici associati ai corsi d'acqua e può essere espresso da cinque classi di qualità (elevato, buono, sufficiente, scarso, cattivo), che rappresentano un progressivo allontanamento dalle condizioni di riferimento corrispondenti allo stato indisturbato.
Alla definizione dello stato ecologico dei corsi d’acqua concorrono i seguenti elementi:
• biologici (macrobenthos, fitobenthos, macrofite e fauna ittica);
• idromorfologici, a sostegno degli elementi biologici;
• fisico-chimici e chimici, a sostegno degli elementi biologici.
Ogni comunità o elemento considerato è valutato attraverso una metrica di calcolo specifica e il suo valore è espresso come EQR (Ecological Quality Ratio), ovvero rapporto di qualità ecologica compreso tra 0 e 1, che deriva dal confronto con valori di riferimento tipo-specifici per la tipologia fluviale in esame e può essere ricondotto a una delle 5 classi di qualità previste (vedi Schema).
Gli elementi fisico-chimici e chimici a sostegno comprendono i parametri fisico-chimici di base e sostanze inquinanti, la cui lista, con i relativi Standard di Qualità Ambientale (SQA), è definita a livello di singolo Stato membro sulla base della rilevanza per il proprio territorio (tab.1/B-DM 260/10), aggiornato dal DLgs 172/15).
La metodologia di classificazione è definita ai sensi del DM 260/10, come aggiornato dal DLgs 172/15 in recepimento della Dir 2013/39/UE sulle sostanze pericolose nelle acque.
L’integrazione tra le informazioni disponibili per la definizione finale dello stato ecologico avviene secondo: vedi diagramma di flusso.
Per la valutazione dello stato ecologico al momento, di concerto con Arpae, la Regione Emilia-Romagna, in linea peraltro con quanto accade anche nelle altre regioni, ha scelto di non utilizzare i risultati dell’indice ISECI relativo alla fauna ittica, in attesa della validazione definitiva e della taratura del metodo anche per i fiumi non guadabili.