Emilia-Romagna
Stato ecologico dei corsi d’acqua
Commento

Dall’analisi dei dati relativi allo stato ecologico emerge che, nel sessennio di monitoraggio 2014-2019, realizzato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque in Emilia-Romagna, gran parte dei corpi idrici fluviali ha raggiunto ha raggiunto l’obiettivo di qualità “buono” nelle zone appenniniche e pedecollinari, con condizioni poco o moderatamente alterate rispetto a quelle di riferimento naturale, a differenza delle aree di pianura in cui prevalgono invece corpi idrici artificiali o fortemente modificati.
Nel periodo 2014-2019, la ripartizione percentuale in classi di stato ecologico dei corpi idrici fluviali regionali è stata:
2% elevato, 28% “buono”, 39%  “sufficiente”, 29% “scarso” e 2% “cattivo”. 

 

 

NOME DELL'INDICATORE

Stato ecologico dei corsi d’acqua

DPSIR

S

UNITÀ DI MISURA

Adimesionale

FONTE

Arpae Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2014÷2019

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

Regione

AGGIORNAMENTO DATI

Triennale

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 152/06, DM 260/10

AREE TEMATICHE INTERESSATE

METODI DI ELABORAZIONE DATI

Definiti dal DM 260/2010

 

Altri metadati
Descrizione

Lo “stato ecologico” dei corsi d’acqua è espressione della qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici associati ai corsi d'acqua e può essere espresso da cinque classi di qualità (elevato, buono, sufficiente, scarso, cattivo), che rappresentano un progressivo allontanamento dalle condizioni di riferimento corrispondenti allo stato indisturbato.
Alla definizione dello stato ecologico dei corsi d’acqua concorrono i seguenti elementi:
• biologici (macrobenthos, fitobenthos, macrofite e fauna ittica);
• idromorfologici, a sostegno degli elementi biologici;
• fisico-chimici e chimici, a sostegno degli elementi biologici.
Ogni comunità o elemento considerato è valutato attraverso una metrica di calcolo specifica e il suo valore è espresso come EQR (Ecological Quality Ratio), ovvero rapporto di qualità ecologica compreso tra 0 e 1, che deriva dal confronto con valori di riferimento tipo-specifici per la tipologia fluviale in esame e può essere ricondotto a una delle 5 classi di qualità previste (vedi Schema).
Gli elementi fisico-chimici e chimici a sostegno comprendono i parametri fisico-chimici di base e sostanze inquinanti, la cui lista, con i relativi Standard di Qualità Ambientale (SQA), è definita a livello di singolo Stato membro sulla base della rilevanza per il proprio territorio (tab.1/B-DM 260/10), aggiornato dal DLgs 172/15).
La metodologia di classificazione è definita ai sensi del DM 260/10, come aggiornato dal DLgs 172/15 in recepimento della Dir 2013/39/UE sulle sostanze pericolose nelle acque.
L’integrazione tra le informazioni disponibili per la definizione finale dello stato ecologico avviene secondo: vedi diagramma di flusso.
Per la valutazione dello stato ecologico al momento, di concerto con Arpae, la Regione Emilia-Romagna, in linea peraltro con quanto accade anche nelle altre regioni, ha scelto di non utilizzare i risultati dell’indice ISECI relativo alla fauna ittica, in attesa della validazione definitiva e della taratura del metodo anche per i fiumi non guadabili.

 

Scopo

L’obiettivo del monitoraggio ai sensi della Dir 2000/60/CE è quello di ottenere un quadro rappresentativo dello stato delle acque per tutti i corpi idrici dei bacini idrografici.
La definizione dello stato ecologico consente di valutare per ogni corpo idrico il raggiungimento o la distanza dagli obiettivi di qualità previsti dalla Dir 2000/60, in particolare dallo stato “buono” caratterizzato da livelli poco elevati di distorsione dovuti all'attività umana, e di pianificare di conseguenza adeguate misure di risanamento.