Emilia-Romagna
Stato ecologico dei corsi d’acqua
Commento

Dall’analisi dei dati relativi allo stato ecologico emerge che, nel sessennio di monitoraggio 2020-2022, realizzato ai sensi della Direttiva quadro sulle acque in Emilia-Romagna, gran parte dei corpi idrici fluviali ha raggiunto ha raggiunto l’obiettivo di qualità “buono” nelle zone appenniniche e pedecollinari, con condizioni poco o moderatamente alterate rispetto a quelle di riferimento naturale, a differenza delle aree di pianura in cui prevalgono invece corpi idrici artificiali o fortemente modificati. Nel periodo 2020-2022, la ripartizione percentuale in classi di stato ecologico dei corpi idrici fluviali regionali è stata: 1% elevato, 24% “buono”, 54%  “sufficiente”, 20% “scarso” e 1% “cattivo”. 

NOME DELL'INDICATORE

Stato ecologico dei corsi d’acqua

DPSIR

S

UNITÀ DI MISURA

Adimesionale

FONTE

Arpae Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2020÷2022

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

Regione

AGGIORNAMENTO DATI

Triennale

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 152/06, DM 260/10

AREE TEMATICHE INTERESSATE

METODI DI ELABORAZIONE DATI

Definiti dal DM 260/2010

 

Altri metadati
Descrizione

Lo “stato ecologico” dei corsi d’acqua è espressione della qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici associati ai corsi d'acqua e può essere espresso da cinque classi di qualità (elevato, buono, sufficiente, scarso, cattivo), che rappresentano un progressivo allontanamento dalle condizioni di riferimento corrispondenti allo stato indisturbato. 
Il sistema di classificazione per i corpi idrici fluviali, normato in Italia dal DM 260/2010 e aggiornato dal DLgs 172/15 in recepimento della Direttiva 2013/39/UE sulle sostanze pericolose nelle acque, prevede l’attribuzione di classi di “stato/potenziale ecologico” sulla base della valutazione di:

  • elementi fisico-chimici e chimici a sostegno degli elementi biologici;
  • elementi biologici (macroinvertebrati, macrofite, diatomee, fauna ittica);
  • elementi idromorfologici, a sostegno degli elementi biologici.

Per i corpi idrici fortemente modificati (CIFM) e i corpi idrici artificiali (CIA) la classificazione è eseguita tramite la valutazione del Potenziale Ecologico ai sensi del DD n.341/STA del 2016.
In Emilia-Romagna il monitoraggio biologico è condotto nei corpi idrici naturali e in quelli fortemente modificati nei quali risultino applicabili i protocolli di campionamento e sia consentito l’accesso in sicurezza per gli operatori. 
La valutazione dello stato delle comunità biologiche è definita come grado di scostamento tra i valori osservati e quelli riferibili a situazioni prossime alla naturalità, definite condizioni di riferimento, espresso come Rapporto di Qualità Ecologica (RQE).
Gli elementi fisico-chimici e chimici a sostegno comprendono i parametri fisico-chimici di base e altre sostanze chimiche non prioritarie, la cui lista, con i relativi Standard di Qualità Ambientale (SQA), è definita a livello di singolo Stato membro sulla base della rilevanza per il proprio territorio (tab.1/B DLgs 172/15). 
L’integrazione tra le informazioni disponibili per la definizione finale dello stato ecologico avviene secondo lo schema allegato.
Tra le novità introdotte rispetto al quadro conoscitivo 2014-19, nella valutazione dello stato ecologico 2020-22 sono stati considerati anche i risultati dell’indice NISECI relativo alla fauna ittica.

Scopo

L’obiettivo del monitoraggio ai sensi della Dir 2000/60/CE è quello di ottenere un quadro rappresentativo dello stato delle acque per tutti i corpi idrici dei bacini idrografici.
La definizione dello stato ecologico consente di valutare per ogni corpo idrico il raggiungimento o la distanza dagli obiettivi di qualità previsti dalla Dir 2000/60, in particolare dallo stato “buono” caratterizzato da livelli poco elevati di distorsione dovuti all'attività umana, e di pianificare di conseguenza adeguate misure di risanamento.