Emilia-Romagna
Produzione di azoto da effluenti zootecnici
Commento

L’azoto contenuto negli effluenti zootecnici rappresenta da un lato un importante elemento nutritivo per la crescita delle piante, dall’altro un elemento critico rispetto al suo impatto ambientale. Per questo motivo la quantità e la modalità di distribuzione degli effluenti zootecnici viene regolamentata e monitorata in modo da limitarne la lisciviazione in falda come nitrato, o la volatilizzazione sotto forma ammoniacale. 
A partire dai dati delle consistenze zootecniche presenti (dati BDN e ISTAT per i soli capi avicoli) e grazie all’utilizzo di specifici coefficienti di pressione N/capo ricavato dalla normativa di riferimento, è stato possibile stimare il carico di azoto di origine zootecnica disponibile per i suoli in regione Emilia-Romagna. 
Viste le criticità relative al monitoraggio discontinuo degli equidi, e della loro scarsa incidenza sul territorio regionale, si è scelto di escludere tale specie dal calcolo dell’azoto prodotto. 
Il comparto bovino è il settore che incide maggiormente nel carico di N prodotto dagli effluenti di origine zootecnica in regione. Coerentemente con l’andamento delle consistenze che registrano un +2% nell’ultimo decennio, il carico di N prodotto dal comparto bovini e bufalini è pari a 31.300 t annue.
Diversamente, il settore suinicolo, che conta di 1 milione di capi allevati (il doppio rispetto ai bovini), contribuisce al carico di N prodotto con 8.600 t annue. A seguito della contrazione delle produzioni in atto già da diversi anni, si stima una diminuzione del 15% dell’N zootecnico prodotto negli ultimi 10 anni e del 7% rispetto al 2019. 
Il grafico in figura 3 riporta, per il periodo 2011-2021, l’andamento del carico di azoto zootecnico prodotto complessivamente dagli allevamenti bovini, bufalini, suinicoli, ovi-caprini ed avicoli. In una prima fase si evidenzia un progressivo e continuo calo della quantità di azoto prodotta a livello regionale, fino a scendere sotto la soglia delle 49.000 tonnellate nel 2016. A partire dal 2017, si evidenzia un aumento graduale delle quantità di N prodotto (tra 0,5 e 1% ogni anno). Nel 2021 il dato segna un +2%, dovuto all’adeguamento delle consistenze avicole, a seguito del censimento ISTAT che ha portato la quota degli avicoli da 27 milioni a 37 milioni di capi. 

 

 

 

NOME DELL'INDICATORE

Produzione di azoto da effluenti zootecnici

DPSIR

P

UNITÀ DI MISURA

Chilogrammi

FONTE

Bdn, Istat, Regione Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2005-2021

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

Regione

AGGIORNAMENTO DATI

Decennale (Istat), Annuale (Bdn)

RIFERIMENTI NORMATIVI

- DM MiPAF n. 5046 25/02/2016
- Regolamento Regionale n.3 del 15/12/2017

AREE TEMATICHE INTERESSATE

METODI DI ELABORAZIONE DATI

La stima della produzione di azoto è effettuata mediante elaborazione dei dati sul numero dei capi allevati e applicazione dei coefficienti per la stima della produzione di azoto al campo fissati dalla normativa regionale (N. di capi allevati x peso medio = peso vivo allevato x coeff. = azoto prodotto).
Il numero di capi allevati derivano in parte dalla Banca dati nazionale dell'anagrafe zootecnica (Bdn), in parte dalle rilevazione censuarie dell’Istat. I parametri di peso medio e il coefficiente di azoto prodotto per tonnellata di peso vivo sono valori definiti prendendo a riferimento quelli riportati nella normativa regionale di applicazione della Direttiva nitrati (91/676).

 

Altri metadati
Descrizione

L’indicatore presenta i quantitativi di azoto derivanti dagli effluenti prodotti negli allevamenti. La stima della produzione di azoto è effettuata mediante elaborazione dei dati sul numero dei capi allevati e applicazione dei coefficienti fissati dalla normativa regionale per la stima della produzione di azoto al campo.

Scopo

Valutare entità e tendenza del carico di azoto proveniente dalla produzione di effluenti zootecnici e potenzialmente somministrato al suolo.