Emilia-Romagna
Produzione di azoto da effluenti zootecnici
Commento

L’azoto contenuto negli effluenti zootecnici rappresenta da un lato un importante elemento nutritivo per la crescita delle piante, dall’altro un elemento critico rispetto al suo impatto ambientale. Per questo motivo la quantità e la modalità di distribuzione degli effluenti zootecnici viene regolamentata e monitorata in modo da limitarne la lisciviazione in falda come nitrato, o la volatilizzazione sotto forma ammoniacale. 
A partire dai dati delle consistenze zootecniche presenti (dati BDN e ISTAT per i soli capi avicoli) e grazie all’utilizzo di specifici coefficienti di pressione N/capo ricavati dalla normativa di riferimento, è stato possibile stimare il carico di azoto di origine zootecnica disponibile per i suoli in Regione Emilia-Romagna. 
Viste le criticità relative al monitoraggio discontinuo degli equidi, e della loro scarsa incidenza sul territorio regionale, si è scelto di escludere tale specie dal calcolo dell’azoto prodotto. 
Il comparto bovino è il settore che incide maggiormente nel carico di N prodotto dagli effluenti di origine zootecnica in regione, con circa 30.000 t. Coerentemente con l’andamento delle consistenze, che registrano un -3% rispetto al 2021, il carico di N prodotto dal comparto bovini e bufalini diminuisce di c.a. 1.000 t. 
Diversamente, il settore suinicolo, sceso al di sotto del milione di capi allevati, contribuisce al carico di N prodotto con 8.000 t annue. A seguito della contrazione delle consistenze in atto già da diversi anni, si stima una diminuzione del 10% dell’N zootecnico rispetto alla media degli ultimi 10 anni e del 4% rispetto al 2022.
Il grafico in figura 3 riporta per il periodo 2009-2023 l’andamento del carico di azoto zootecnico prodotto complessivamente dagli allevamenti bovini, bufalini, suinicoli, ovi-caprini ed avicoli. In una prima fase si evidenzia un progressivo e continuo calo della quantità di azoto prodotta a livello regionale fino a scendere sotto la soglia delle 49.000 tonnellate nel 2016. A partire dal 2017, si evidenzia un aumento graduale delle quantità di N prodotto (tra 0,5 e 1% ogni anno) tranne che per il 2021, in cui l’incremento è raddoppiato a seguito dell’adeguamento delle consistenze avicole (censimento ISTAT 2020). Per il 2023 si conferma la tendenza alla riduzione del carico di N, dovuta al calo delle consistenze bovine e suine.

 

 

NOME DELL'INDICATORE

Produzione di azoto da effluenti zootecnici

DPSIR

P

UNITÀ DI MISURA

Chilogrammi

FONTE

Bdn, Istat, Regione Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2005-2023

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

Regione

AGGIORNAMENTO DATI

Decennale (Istat), Annuale (Bdn)

RIFERIMENTI NORMATIVI

- DM MiPAF n. 5046 25/02/2016
- Regolamento Regionale n.2 del 19/03/2024

 

AREE TEMATICHE INTERESSATE

METODI DI ELABORAZIONE DATI

La stima della produzione di azoto è effettuata mediante elaborazione dei dati sul numero dei capi allevati e applicazione dei coefficienti per la stima della produzione di azoto al campo fissati dalla normativa regionale (N. di capi allevati x peso medio = peso vivo allevato x coeff. = azoto prodotto).
Il numero di capi allevati derivano in parte dalla Banca dati nazionale dell'anagrafe zootecnica (Bdn), in parte dalle rilevazione censuarie dell’Istat. I parametri di peso medio e il coefficiente di azoto prodotto per tonnellata di peso vivo sono valori definiti prendendo a riferimento quelli riportati nella normativa regionale di applicazione della Direttiva nitrati (91/676).

 

Altri metadati
Descrizione

L’indicatore presenta i quantitativi di azoto derivanti dagli effluenti prodotti negli allevamenti. La stima della produzione di azoto è effettuata mediante elaborazione dei dati sul numero dei capi allevati e applicazione dei coefficienti fissati dalla normativa regionale per la stima della produzione di azoto al campo.

Scopo

Valutare entità e tendenza del carico di azoto proveniente dalla produzione di effluenti zootecnici e potenzialmente somministrato al suolo.