
L'analisi del moto ondoso nel 2019 (figura 1) mostra che le onde prevalenti (quelle a maggior frequenza) provengono dalle direzioni orientali (ENE - E - ESE) mentre le onde dominanti (quelle di maggiore intensità) provengono dalle direzioni nord-orientali (NE - ENE), associate ai forti venti di Bora, che sono quelli a cui la costa emiliano-romagnola è maggiormente esposta e vulnerabile.
Nel 2019, la distribuzione delle onde conferma sostanzialmente l'andamento del clima del periodo 2007-2018 (figura 2), con un leggero decremento delle onde con altezza compresa nell'intervallo 2,5-4,0 metri, indice di un anno con mareggiate caratterizzate da onde più basse.
NOME DELL'INDICATORE
Regime del moto ondosoDPSIR
SUNITÀ DI MISURA
SWHFONTE
Arpae Emilia-RomagnaCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2007-2019LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
AGGIORNAMENTO DATI
AnnualeRIFERIMENTI NORMATIVI
AREE TEMATICHE INTERESSATE
L’indicatore si propone di descrivere il regime del moto ondoso in un dato arco temporale, attraverso la rappresentazione dell’altezza delle onde e della loro direzione. A tal proposito si utilizza la rosa delle onde (figura 1 e 2), che è il diagramma polare che rappresenta la distribuzione dell'altezza delle onde e la loro direzione (considerando come direzione delle onde la direzione di provenienza) in un certo periodo di tempo.
I dati ondametrici (altezza e direzione delle onde) sono acquisiti dalla boa ondametrica "Nausicaa", di Arpae Emilia-Romagna, installata il 23 maggio 2007 e collocata al largo di Cesenatico (FC) su un fondale di 10 m di profondità, in zona interdetta alla navigazione, all'attracco e alla pesca. Nel 2019, la percentuale di dati registrati complessivamente dalla boa è stata pari a circa il 96%, confermando l'ottimo rendimento degli ultimi anni.
Il moto ondoso, in generale, è descritto attraverso l’evoluzione nel tempo dell'altezza significativa, il periodo e la direzione delle onde. L'altezza significativa dell'onda (in inglese Significant Wave Height - SWH), espressa in metri (m), è definita (tra le molteplici definizioni che le si possono attribuire) come l'altezza media del terzo più alto di un gruppo di onde registrate in un certo punto e ordinate per altezza crescente. L'altezza dell'onda è definita come la differenza tra il massimo livello raggiunto dall'onda (cresta) e il suo livello minimo (cavo). L'altezza significativa ha il vantaggio di essere abbastanza simile all'altezza che percepisce un osservatore a occhio nudo ed è quindi di facile interpretazione e assunzione.
Il periodo medio delle onde, in secondi (s), è la semplice media dei periodi di tutte le onde considerate in un’area di superficie del mare, dove per periodo si intende l’intervallo di tempo necessario affinché in uno stesso punto si alternino due creste d’onda successive.
Lo scopo dell’indicatore è quello di fornire il regime del moto ondoso nel tempo, cioè il clima meteomarino, così da poter valutare i regimi di onda prevalenti e dominanti, ad esempio, molto utili per la progettazione di opere di difesa costiera, così come poter valutare la frequenza di distribuzione delle onde nelle diverse classi di altezza.