
L’analisi del moto ondoso, nel 2021 (figura 1), mostra che le onde prevalenti (quelle con maggiore frequenza) provengono dalle direzioni orientali (ENE-E-ESE), con forte predominanza della direzione da est, mentre le onde dominanti (quelle di maggiore intensità) provengono dalle direzioni nord-orientali (NNE-NE-ENE), associate ai forti venti di Bora, che sono quelli a cui la costa emiliano-romagnola è maggiormente esposta e vulnerabile.
Nel 2021, la distribuzione delle onde appare in linea con quella del periodo precedente, confermando, sostanzialmente, l’andamento del clima del periodo 2007-2020 (figura 2).
Nel 2021 non sono state registrate variazioni sostanziali nelle direzioni del moto ondoso rispetto al periodo 2007-2020, tuttavia, la direzione ENE è stata caratterizzata da onde con intensità inferiori a quelle del clima del periodo 2007-2020. La rosa delle onde, per il periodo 2021, mostra una percentuale più bassa (pari allo 0,28%) delle onde con altezza compresa tra 2,5 e 4,0 m, rispetto al periodo 2007-2020.
Nell’anno 2021, le massime frequenze di occorrenza si riscontrano per onde con altezza compresa tra 0,2 e 0,5 m nei settori Est (E) e Est-Sud-Est (ESE), con valori rispettivamente di 12,6% e 9,6% del totale (tabella 1), che rispecchiano esattamente l’andamento del periodo 2007-2020 (tabella 2). Per valori con maggiore intensità, compresi tra 2,5 m e 4 m, le frequenze di occorrenza, nel 2021, sono leggermente inferiori a quelle del clima del periodo 2007-2020. In particolare, nel 2021, le frequenze di occorrenza per il settore ENE sono pari a 0,1%, rispetto al valore di 0,3% per la serie storica (2007-2020). I settori orientali, sud-orientali e sud (W, WSW, SW, SSW e S) mostrano frequenze di occorrenze nulle o bassissime, chiaramente dipendenti dall’orientamento SE-NW della costa emiliano-romagnola.
NOME DELL'INDICATORE
Regime del moto ondosoDPSIR
SUNITÀ DI MISURA
SWHFONTE
Arpae Emilia-RomagnaCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2021LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
AGGIORNAMENTO DATI
AnnualeRIFERIMENTI NORMATIVI
AREE TEMATICHE INTERESSATE
L’indicatore si propone di descrivere il regime del moto ondoso in un dato arco temporale, attraverso la rappresentazione dell’altezza delle onde e della loro direzione. A tal proposito si utilizza la rosa delle onde (figura 1 e 2), che è il diagramma polare che rappresenta la distribuzione dell'altezza delle onde e la loro direzione (considerando come direzione delle onde la direzione di provenienza) in un certo periodo di tempo.
I dati ondametrici (altezza e direzione delle onde) sono acquisiti dalla boa ondametrica "Nausicaa", di Arpae Emilia-Romagna, installata il 23 maggio 2007 e collocata al largo di Cesenatico (FC) su un fondale di 10 m di profondità, in zona interdetta alla navigazione, all'attracco e alla pesca. Nel 2019, la percentuale di dati registrati complessivamente dalla boa è stata pari a circa il 96%, confermando l'ottimo rendimento degli ultimi anni.
Il moto ondoso, in generale, è descritto attraverso l’evoluzione nel tempo dell'altezza significativa, il periodo e la direzione delle onde. L'altezza significativa dell'onda (in inglese Significant Wave Height - SWH), espressa in metri (m), è definita (tra le molteplici definizioni che le si possono attribuire) come l'altezza media del terzo più alto di un gruppo di onde registrate in un certo punto e ordinate per altezza crescente. L'altezza dell'onda è definita come la differenza tra il massimo livello raggiunto dall'onda (cresta) e il suo livello minimo (cavo). L'altezza significativa ha il vantaggio di essere abbastanza simile all'altezza che percepisce un osservatore a occhio nudo ed è quindi di facile interpretazione e assunzione.
Il periodo medio delle onde, in secondi (s), è la semplice media dei periodi di tutte le onde considerate in un’area di superficie del mare, dove per periodo si intende l’intervallo di tempo necessario affinché in uno stesso punto si alternino due creste d’onda successive.
Lo scopo dell’indicatore è quello di fornire il regime del moto ondoso nel tempo, cioè il clima meteomarino, così da poter valutare i regimi di onda prevalenti e dominanti, ad esempio, molto utili per la progettazione di opere di difesa costiera, così come poter valutare la frequenza di distribuzione delle onde nelle diverse classi di altezza.