Emilia-Romagna
Macrofite
Commento

La frequenza di campionamento dell’EQB Fanerogame e Macroalghe per il monitoraggio operativo è di due volte all’anno (giugno e settembre), da ripetere con cicli non superiori a 3 anni. L’indagine è stata effettuata durante il 2024 in tutte le 14 stazioni dislocate nei 6 corpi idrici della rete regionale di monitoraggio delle acque di transizione.
In tabella 1 si riportano il Rapporto di Qualità Ecologica (RQE) del MaQI e la classe di qualità per ciascuna stazione di indagine dei corpi idrici di transizione della Regione Emilia-Romagna, relativi al monitoraggio del triennio 2023-2025.
La presenza di fanerogame è stata osservata solamente nei corpi idrici Valle Cantone e Valle Nuova. Nelle Valli di Comacchio non sono state rilevate né fanerogame, né macroalghe, come osservato anche durante le precedenti campagne, a partire dal 2009.
La valutazione dello stato di qualità, per il triennio 2023-2025, è risultata essere “sufficiente” per Valle Cantone e Valle Nuova, “scarsa” per Sacca di Goro e Pialassa Baiona, “cattiva” per Lago delle Nazioni e Valli di Comacchio (tabella 1 e figura 1).
In figura 2 è mostrato l’andamento nel tempo dell’indice MaQI nei corpi idrici di transizione monitorati. Nel 2024, come negli anni precedenti a partire dal 2010, nessun corpo idrico ha raggiunto lo stato "buono" per l’EQB Macroalghe e Fanerogame. Solo due corpi idrici hanno raggiunto lo stato "sufficiente", grazie alla presenza di rade popolazioni di fanerogame (Ruppia spp. e/o Zostera noltei): Valle Cantone a partire dal triennio 2014-2016 e Valle Nuova dal triennio 2020-2022. Lago delle Nazioni è passato dallo stato "scarso" a "cattivo".

NOME DELL'INDICATORE

Macrofite (Indice R-MaQI modificato)

DPSIR

I

UNITÀ DI MISURA

Adimensionale

FONTE

Arpae Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2010-2025

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

Corpo idrico

AGGIORNAMENTO DATI

triennale

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs 152/06, DM 56/09, DM 260/10

AREE TEMATICHE INTERESSATE

METODI DI ELABORAZIONE DATI

Indice MaQI
L’indice MaQI (Macrophyte Quality Index), previsto dal DM 260/2010 per valutare lo stato ecologico degli ambienti di transizione dell’eco-regione Mediterranea, è composto da un indice esperto (E-MaQI), che si basa sulla raccolta e classificazione del maggior numero possibile di macrofite presenti nell'area di studio, e da un indice rapido (R-MaQI), basato sulla dominanza, copertura e/o presenza/assenza di taxa di particolare interesse ecologico. Per l'utilizzo dell'E-MaQI è richiesta la presenza di un numero minimo di 20 specie, in mancanza del quale il risultato non è ritenuto sufficientemente affidabile. Ai siti che presentano un numero di specie inferiore a 20 si deve applicare l'indice R-MaQI nella versione modificata in aderenza ai requisiti della Direttiva 2000/60/CE

Altri metadati
Descrizione

Le macrofite sono i vegetali macroscopicamente visibili e presenti negli ambienti acquatici. Sono composte da fanerogame acquatiche e macroalghe.
La composizione e la struttura delle macroalghe dipendono dal livello trofico delle acque e dalla sua alterazione dovuta a carichi organici; ciò determina la riduzione o la scomparsa dei taxa più esigenti a favore di quelli più tolleranti.
La determinazione qualitativa delle macroalghe consiste, per ogni punto di indagine e data di campionamento, nelle seguenti valutazioni:
- riconoscimento tassonomico;
- stima della copertura vegetale totale (CT%);
- stima dell'abbondanza relativa delle macroalghe dominanti a livello di genere. 
Ai fini della classificazione viene utilizzato l’indice MaQI (Ispra, Manuali e Linee Guida marzo 2012, Linee guida per l’applicazione del Macrophyte Quality Index; ottobre 2012, Macrophyte Quality Index - variazioni a seguito dei risultati dell'intercalibrazione nell'ecoregione mediterranea). 
I limiti di classe per il MaQI, di cui alla tab.4.1.1/a DM 260/10, sono riportati di seguito. 

Rapporto di Qualità Ecologica

Elevato/Buono

Buono/Sufficiente

Sufficiente/Scarso

Scarso/Cattivo

0,8

0,6

0,4

0,2

 

Scopo

Monitorare i cambiamenti di composizione delle comunità macroalgali nel tempo permette di valutare le variazioni dello stato ecologico dei corpi idrici interessati e le possibili fonti di stress trofico dovuto a inquinanti organici. Le comunità a macroalghe sono anche sensibili alla presenza di altri inquinanti, come pesticidi e metalli pesanti. La determinazione delle comunità macroalgali permette, quindi, di poter valutare una particolare situazione per il sito monitorato e le sue modificazioni nel tempo.