Lo schema riportato in figura 1 riassume il bilancio del sistema regionale di gestione dei rifiuti speciali (RS) per l’anno 2021.
In particolare, escludendo i rifiuti da costruzione e demolizione (C&D), il flusso di RS in uscita dal territorio regionale è stato di 3.075.391 tonnellate, il 13% circa dei quali costituito da RS pericolosi, mentre il flusso in entrata ha riguardato 3.767.473 tonnellate di rifiuti, anche in questo caso prevalentemente non pericolosi (solo il 10% dei rifiuti in ingresso sono rifiuti pericolosi). A tal riguardo si precisa che, rispetto al 2020, il delta import-export fa registrare un incremento del +17%. Tale delta si attesta invece intorno al -10% rispetto al 2019, anno pre-pandemia.
Il bilancio netto complessivo dei flussi di importazione ed esportazione, per il 2021, è riportato nella tabella 1.
Analizzando in dettaglio i flussi nazionali tra l’Emilia-Romagna e le altre regioni italiane (figura 2), risulta evidente come quelle che ricevono i quantitativi maggiori sono la Lombardia, il Veneto e la Toscana; parallelamente, le stesse regioni sono anche quelle che inviano in Emilia-Romagna la maggior parte dei rifiuti speciali. I soggetti che hanno destinato rifiuti all’estero sono stati circa 130, secondo quanto dichiarato nella banca dati MUD, e hanno esportato 339.283 tonnellate. Il 17% dei quantitativi esportati sono stati inviati a trattamento in Germania, il 12% in Austria e l’11% in Francia (figura 3).
I rifiuti speciali, non pericolosi e pericolosi, esportati verso le altre regioni italiane (figura 4) appartengono, per il 59% dei quantitativi, al capitolo EER 19 (rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti e delle acque reflue), così, in ugual modo, quelli importati dalle altre regioni italiane verso l’Emilia-Romagna (50% di tutti i rifiuti importati in regione).
Altri rifiuti speciali importati, che risultano avere quantitativi significativi, appartengono al capitolo EER 16 (rifiuti non specificati altrimenti nell’elenco), al capitolo EER 02 (rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti), ed al capitolo EER 15 (rifiuti di imballaggio; assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi non specificati altrimenti).
Mentre le altre principali tipologie di rifiuti che vengono esportate appartengono al capitolo EER 12 (rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento meccanico superficiale di metalli e plastica) e al capitolo EER 15 (rifiuti di imballaggio; assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi non specificati altrimenti).
I principali quantitativi di rifiuti esportati verso l’estero (figura 5) appartengono sempre al capitolo EER 19, con il 74% del totale esportato in tali paesi.
NOME DELL'INDICATORE
Flussi di rifiuti speciali, in ingresso e in uscitaDPSIR
PUNITÀ DI MISURA
Tonnellate, PercentualeFONTE
Arpae Emilia-RomagnaCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2021LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
ProvinciaAGGIORNAMENTO DATI
AnnualeRIFERIMENTI NORMATIVI
DLgs 152/06, Regolamento (CE) n.1013/2006
AREE TEMATICHE INTERESSATE
Le dinamiche che governano l’importazione e/o l’esportazione dei RS possono derivare da una carenza di impianti specializzati ma anche da ragioni commerciali ed economiche, in quanto la gestione dei rifiuti speciali non può essere assoggettata a vincoli territoriali.
Anche in questo caso lo studio dei flussi di rifiuti speciali da e per l'Emilia-Romagna si basa sulle dichiarazioni MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale).
Verificare l’efficacia delle politiche di gestione dei rifiuti, con particolare riferimento all’incentivazione verso le diverse forme di recupero e riutilizzo, sia come materia, sia come energia individuando particolari criticità relativamente a flussi di rifiuti appartenenti a specifici capitoli EER che potrebbero derivare da carenze impiantistiche sul territorio regionale.