L’indicatore definisce l’entità degli interventi di ripascimento eseguiti lungo il litorale emiliano-romagnolo in termini di volumi di sabbia apportati sulle spiagge in erosione, per aumentare l'ampiezza e la quota, al fine di garantire la difesa del territorio e lo spazio necessario per l’attività turistica (Figura 1).
I volumi di sabbia portati a ripascimento sono stati raggruppati per fonte di provenienza e per macrocella di destinazione, per consentire un’analisi di maggior dettaglio rispetto alla scala regionale.
Le fonti di provenienza possono essere esterne o interne al sistema costiero. Questa distinzione è importante in quanto la sabbia proveniente dall’esterno rappresenta un apporto positivo che alimenta il sistema costiero compensando, in parte, quanto non apportato dai fiumi e sottratto dalla subsidenza. Le sabbie che provengono da fonti esterne al sistema costiero sono quelle estratte da cave a terra, da giacimenti sottomarini al largo della costa regionale e quelle recuperate dagli scavi edili, dagli scavi per la costruzione di nuove darsene e dagli scavi all’interno dei moli del Porto di Ravenna.
Le sabbie interne al sistema sono quelle che provengono dalle spiagge in accumulo, dagli scanni di Goro e Volano, dalle bocche portuali che vengono dragate per garantire l’entrata nel porto, dalle foci di canali e fiumi e quelle risultanti dalla pulizia delle spiagge. Nel presente rapporto, tutte queste fonti sono state denominate “accumuli litoranei”.