Lo stato chimico, definito dalla presenza di sostanze prioritarie nelle acque (o nella matrice biota, come previsto dalla normativa per alcune sostanze PBT*), nel triennio 2020-2022, è risultato “buono” per la maggioranza dei corpi idrici fluviali, mentre nel 22% di essi si è rilevato il superamento degli standard di qualità ambientale fissati dalla normativa (DLgs 172/15), con particolare riferimento: all’Acido Perfluoroottansolfonico (PFOS), normato a concentrazioni molto basse; alcuni metalli, tra cui principalmente il Nichel; alcuni fitofarmaci introdotti tra le sostanze prioritarie (Diclorvos, Terbutrina); alcuni IPA (Fluorantene, Benzo(ghi)perilene); Triclorometano; Di(2-etilesilftalato) (DEHP). La maggior parte di queste sostanze risultano di largo utilizzo industriale e/o ritenute ubiquitarie e persistenti nell’ambiente.
La ricerca dei composti perfluoroalchilici, attiva in Emilia-Romagna dal 2018 e dal 2021, è estesa ad un numero di composti elevato rispetto a quelli normati per la qualità ambientale delle acque.
*Persistenti, Bioaccumulabili e Tossiche
