Dai dati riportati in figura 1 si evidenzia come il 63% delle richieste di intervento sia riconducibile ad attività di servizio e commerciali. La sorgente specifica in questi casi è stata individuata in impianti installati al servizio dell’attività, quali condizionatori, impianti di ventilazione/aspirazione ecc. (quasi il 55% dei casi) e/o nell'attività musicale (oltre il 44% dei casi) (tabella 1); dall'esperienza di Arpae risulta che, sovente, la rumorosità prodotta dall’aggregazione di persone, all’aperto e/o al chiuso, è comunque già di per sé rilevante nel determinare condizioni di disturbo alla popolazione.
Il 27% delle richieste di intervento è, invece, riferibile al comparto produttivo e, in particolare, ad attività industriali e artigianali; il 5% delle segnalazioni è riferibile alle infrastrutture di trasporto.
Nella figura 2 viene riportato il dettaglio provinciale delle 430 richieste di intervento pervenute ad Arpae Emilia-Romagna nel 2022.
A livello regionale si calcolano, nel 2022, 9,6 richieste di intervento ogni 100.000 abitanti; in figura 3 sono raccolti i dati calcolati per le diverse realtà provinciali: per Rimini e Ravenna, il numero delle richieste è rimasto stazionario ai valori del 2021, mentre a Bologna, Forlì-Cesena e Ferrara (province a forte vocazione turistica), si rileva un notevole incremento di richieste rispetto al 2021.
In figura 4 è riportato il numero complessivo delle richieste di intervento a scala regionale nel periodo 2012-2022: si può osservare che, pur incrementando il numero di richieste di intervento rispetto al 2021, permane la tendenza alla diminuzione, con un calo complessivo di circa il 24% rispetto al 2012, in parte certamente da ricondurre anche ad un'efficace attività di prevenzione esercitata in fase di rilascio delle nuove autorizzazioni, con l'obbligo di predisposizione delle valutazioni di impatto acustico e, laddove richiesto, alla conseguente attività di rilascio di pareri da parte dell'Agenzia; al fine di evitare un'inversione di tendenza, è auspicabile che al processo di semplificazione amministrativa in atto da alcuni anni corrisponda un adeguato e diffuso livello di responsabilità e di attenzione alla tutela dell'ambiente.
Concludendo è possibile affermare che, terminando la situazione di emergenza per pandemia da Covid-19, sono riprese le segnalazioni di inconveniente ambientale per rumore, con un incremento del 22% rispetto al 2021 e dell’1% rispetto al 2019, anno pre Covid.