Emilia-Romagna
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Quantità di rifiuti radioattivi detenuti
Descrizione dell'indicatore


L’indicatore documenta la distribuzione dei siti dove sono detenuti rifiuti radioattivi, con informazioni su tipologia e quantità dei medesimi.
L’insieme delle attività nucleari condotte, a partire dagli anni sessanta, dagli Enti gestori di impianti del ciclo del combustibile e/o reattori per la produzione di energia elettrica e delle altre attività che impiegano radionuclidi ha comportato la produzione e l’accumulo di rifiuti liquidi e solidi. Anche se una parte dei rifiuti è stata condizionata, cioè sottoposta a processi di immobilizzazione in forme fisiche idonee per lo smaltimento definitivo, la maggior parte rimane ancora custodita in forma non condizionata presso i siti di produzione. Inoltre, è diffusa la presenza di rifiuti radioattivi provenienti da attività non connesse con la produzione di energia elettrica (biomediche e industriali), che costituiscono una quantità rilevante di materiale da gestire e controllare.
L’attività di allontanamento/raccolta/deposito di rifiuti radioattivi, nonché la gestione dei rifiuti radioattivi negli impianti nucleari, è disciplinata dal DLgs 101/2020, rispettivamente al Titolo VII, Regime autorizzatorio e disposizioni, ed al Titolo IX, Impianti.
In Italia non esiste ancora un deposito definitivo per i rifiuti radioattivi, struttura ingegneristica con caratteristiche naturali e antropiche adeguate ad assicurare il confinamento della radioattività. In Emilia-Romagna i siti in cui attualmente sono detenuti rifiuti radioattivi sono la centrale nucleare di Caorso (PC) e il deposito Protex di Forlì.