L’analisi della composizione quali-quantitativa del fitoplancton è svolta, con frequenza trimestrale, nelle stazioni della rete di monitoraggio delle acque di transizione.
Il numero e l'ubicazione delle stazioni di indagine permettono di effettuare una valutazione sufficiente dell’ampiezza e dell’impatto generato dai blooms algali. La determinazione quali-quantitativa del fitoplancton consiste, per ogni punto di indagine, nelle seguenti valutazioni:
- numero cellule/litro e specie (abbondanza e composizione);
- biomassa totale del fitoplancton (mg/m3 di clorofilla “a”).
I corpi idrici aperti sono caratterizzati da una ricchezza specifica maggiore rispetto a quelli chiusi. Tale condizione è sicuramente influenzata anche dalla presenza di specie marine che, in corpi idrici non confinati, è favorita dall’ingresso in laguna di acqua di mare.
In figura 1 si riporta una rappresentazione grafica delle abbondanze totali e in figura 2 il numero di taxa per ogni campagna di monitoraggio.
In tabella 1 sono riportati i totali di taxa, per campagna, in ogni singola stazione.
Nel 2022 sono stati identificati 212 taxa appartenenti ai seguenti gruppi/classi: 82 Bacillariophyceae, 1 Chlorodendrophyceae, 17 Chlorophyceae, 1 Coccolithophyceae, 2 Coscinodiscophyceae, 4 Cryptophyceae, 13 Cyanophyceae, 2 Dictyochophyceae, 68 Dinophyceae, 2 Ebriophyceae, 6 Euglenophyceae, 1 Eustigmatophyceae, 4 Pyramimonadophyceae, 1 Raphidophyceae, 1 Synurophyceae, 6 Trebouxiophyceae, 1 taxa raggruppati sotto la dicitura “Altro Fitoplancton indet.”.
Considerando il numero di taxa rilevati nell’intero anno, VCOM2 nelle Valli di Comacchio è la stazione che presenta il minor numero (73), mentre la stazione SGOR1 nella Sacca di Goro presenta il numero maggiore (133).
Per valutare la biodiversità dell’elemento fitoplancton si è scelto di utilizzare l’indice di Margalef e l’indice di Shannon (figure 3 e 4). Il primo prende in considerazione il numero di taxa rispetto all’abbondanza totale della comunità, il secondo, invece, considera anche le abbondanze dei singoli taxa.
I valori più elevati dell’indice di Margalef sono stati tutti registrati in stazioni localizzate in lagune aperte: PBAI1 (inverno), PBAI3 (primavera), SGOR4bis (estate), SGOR1 (autunno).
Se si considera invece l'indice di Shannon, i valori massimi sono stati registrati in VCAN1 (inverno e primavera) e PBAI1 (estate e autunno).
Nel 2022, si conferma l'elevata eutrofizzazione delle Valli di Comacchio a carico di Nannochloropsis gaditana, specie che da anni caratterizza queste valli e che è presente durante tutto il periodo considerato.
Per tutte le stazioni della rete di monitoraggio delle acque di transizione campionate nel 2022 è stato calcolato l’indice MPI (vedi BOX - Applicazione dell'Indice MPI). In tabella 2 si riportano i valori dell'indice MPI e delle relative metriche. L’applicazione dell’indice MPI evidenzia, per il 2022, uno stato compreso tra “buono” e “cattivo”. Il giudizio è “buono” per Valle Cantone e Pialassa Baiona, “sufficiente” Sacca di Goro, Valle Nuova e Lago delle Nazioni, "cattivo" per il corpo idrico Valli di Comacchio (tabella 2 e figura 5).
NOME DELL'INDICATORE
Presenze microalgali di Diatomee, Dinoflagellate e altreDPSIR
IUNITÀ DI MISURA
N. cellule/litro, n. taxaFONTE
Arpae Emilia-RomagnaCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2022LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
Corpo idricoAGGIORNAMENTO DATI
TrimestraleRIFERIMENTI NORMATIVI
DLgs 152/06, DM 56/09, DM 260/10AREE TEMATICHE INTERESSATE
La determinazione quali-quantitativa del fitoplancton consiste, per ogni punto di indagine e data di campionamento, nelle seguenti valutazioni:
- numero cellule/litro e taxa (abbondanza e composizione);
- biomassa totale del fitoplancton (mg/m3 di clorofilla “a”).
Il fitoplancton è un elemento chiave da un punto di vista ecologico degli ambienti di transizione attraverso cui i flussi di energia sono incanalati. Il nano/microfitoplancton è costituito da un gruppo di organismi autotrofi con dimensioni comprese tra 2 e 200 µm di diametro. Essi vivono lungo la colonna d’acqua (planctonici) o adesi al substrato (bentonici), includendo sia forme solitarie che coloniali. Negli ambienti acquatici di transizione, il fitoplancton gioca un ruolo fondamentale nella formazione di nuova frazione organica e nel riciclo del carbonio, dei nutrienti e dell’ossigeno.
Il fitoplancton è un eccellente indicatore dei cambiamenti dello stato trofico delle acque, segnalando arricchimenti di nutrienti che portano a un incremento di biomassa, di produzione primaria, di bloom algali, come anche di cambiamenti nella composizione in specie. Inoltre, il fitoplancton risponde alle variazioni dei parametri chimico-fisici e idrodinamici.