Le condizioni ipossiche*/anossiche** degli strati di fondo sono gli effetti conseguenti allo sviluppo di fenomeni eutrofici. Si formano prevalentemente nel periodo estivo-autunnale in presenza di: fenomeni eutrofici, condizioni idrodinamiche stabili, temperature elevate delle acque.
L'indicatore definisce il livello di saturazione dell’ossigeno nelle acque in relazione alla solubilità (in funzione della temperatura e salinità), ai processi di degradazione, respirazione e fotosintesi nelle acque. I meccanismi biochimici che consentono un’aumentata tolleranza all’anossia sono importanti fattori che possono influenzare la composizione del benthos, in relazione all’intensità, alla durata e ricorrenza dei fenomeni.
Aree interessate da durature situazioni di anossia o da costanti condizioni di ipossia severa possono vedere completamente modificata la bionomia bentonica, con diminuzione di biomassa e biodiversità.
La moria di organismi adulti produce di per sé un danno ambientale, ma un danno maggiore è dato dalla perdita di organismi in fase larvale (uova, stadi giovanili), la cui carenza indebolisce la consistenza delle generazioni future. La ciclicità e l’estensione dei fenomeni anossici lungo la costa emiliano-romagnola, colpendo indiscriminatamente sia gli organismi adulti sia le forme giovanili, rischiano di essere tali da comportare un serio e irreversibile impoverimento degli stock di alcune specie.
Note: *ipossia = concentrazione di ossigeno disciolto tra 1 e 3 mg/l;
**anossia = concentrazione di ossigeno disciolto inferiore a 1 mg/l