Emilia-Romagna
Torna indietro
Ossigeno sul fondo, aree di anossia
Commento


Una delle conseguenze dei processi di eutrofizzazione è la formazione di condizioni di carenza di ossigeno (ipossia) e/o di assenza di ossigeno (anossia) nelle acque di fondo, che si verificano, generalmente, nella stagione estivo-autunnale. Gli areali interessati sono molto vasti e variabili, estendendosi da qualche decina a centinaia di chilometri quadrati.
Generalmente la fascia costiera compresa tra Goro e Cesenatico risulta maggiormente interessata da condizioni di carenza di ossigeno, che riguardano principalmente lo strato di acque prossime al fondale (1-3 m). La figura 1 evidenzia come questa problematica colpisca prevalentemente la parte settentrionale della costa. Tale area è la più sensibile per diversi motivi: è direttamente e maggiormente investita dagli apporti padani, ha condizioni idrodinamiche particolari, con vortici che aumentano i tempi di stazionamento delle acque, e presenta condizioni eutrofiche persistenti per periodi lunghi dell’anno. Lo stato di anossia sul fondo, una volta innescatosi, si mantiene e si estende nel tempo in funzione delle correnti e si risolve in occasione di mareggiate importanti, in grado di rimescolare l’intera colonna d’acqua.
Le condizioni anossiche si manifestano prevalentemente nel periodo estivo-autunnale, quando l’incremento della temperatura, la presenza di abbondante biomassa microalgale, la stasi idrodinamica e la stratificazione termica e/o salina agiscono come fattori sinergici nello sviluppo dello stato anossico. Deve essere, quindi, sempre considerata e valutata la molteplicità di fattori che concorrono al verificarsi di ipossie/anossie.
Nel 2022, il periodo più critico si è verificato nella prima metà del mese di settembre (figura 2). La massima estensione delle condizioni ipossiche (con un accenno di anossia) delle acque di fondo si è avuta nel tratto di costa compresa tra Porto Garibaldi e Casalborsetti, nei giorni 5 e 6 settembre 2022.