Nel monitoraggio 2024 i composti organoalogenati sono stati determinati su 246 stazioni di monitoraggio, di cui 234, pari al 94,7% del totale, non presentano superamenti dei limiti normativi, mentre in 13 stazioni (5,3% del totale) si hanno superamenti della media annua di una o più delle seguenti sostanze: Triclorometano, Dibromoclorometano, Bromodiclorometano. La sommatoria media annua di Tricloroetilene e Tetracloroetilene rientra sempre nel limite normativo in tutte le stazioni di monitoraggio ed ha una concentrazione compresa tra 2 μg/l e 7,5 μg/l in 10 stazioni ubicate nelle Conoidi emiliane di Parma, Modena e Bologna e nelle Conoidi romagnole del riminese, tra 0,1 μg/l e 2 μg/l in 37 stazioni ubicate principalmente nelle Conoidi Appenniniche, mentre l'80,5% delle stazioni ha una concentrazione inferiore a 0,1 μg/l, che rappresenta il limite di quantificazione della metodica analitica per le due sostanze (figura 1).
I corpi idrici freatici di pianura, pur essendo caratterizzati da elevata vulnerabilità, non presentano situazioni di criticità per Tricloroetilene e Tetracloroetilene (figura 2).
Nelle aree di pianura alluvionale appenninica, nella porzione confinata superiore non sono stati riscontrati superamenti di Tricloroetilene e Tetracloroetilene, ma solo un superamento di Triclorometano Dibromoclorometano Bromodiclorometano, mentre nella porzione confinata superiore della pianura alluvionale padana è stato riscontrato un solo superamento di Tricloroetilene e Tetracloroetilene tra 0,1 μg/l e 2 μg/l, a testimoniare come questi corpi idrici sotterranei risultano meno vulnerabili all’inquinamento e caratterizzati da acque mediamente più antiche rispetto ai corpi idrici di conoide e a quelli freatici (Figure 3 e 4). I superamenti degli altri singoli composti organoalogenati sono ubicati prevalentemente nelle conoidi alluvionali, in particolare quelle emiliane con acquifero libero, e in una stazione della pianura alluvionale appenninica. La contaminazione prevalente è dovuta a Triclorometano che supera i limiti normativi negli acquiferi liberi delle conoidi Reno-Lavino, Savio, Tiepido, Secchia, Trebbia, Parma-Baganza, Taro-Parola e Conca (figure 5 e 6). Il monitoraggio nel periodo 2017-2023 non evidenzia alcuna tendenza significativa.
