Emilia-Romagna
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Organoalogenati in acque sotterranee
Commento


Nel monitoraggio 2023 i composti organoalogenati sono stati determinati su 324 stazioni di monitoraggio, di cui 302 (95,9% del totale), non presentano superamenti dei limiti normativi, mentre in 13 stazioni (4,1% del totale) si hanno superamenti della media annua di una o più delle seguenti sostanze: Triclorometano, Dibromoclorometano, Bromodiclorometano. La sommatoria media annua di Tricloroetilene e Tetracloroetilene rientra sempre nel limite normativo in tutte le stazioni di monitoraggio ed ha una concentrazione compresa tra 2 μg/l e 7,5 μg/l in 15 stazioni ubicate nelle Conoidi emiliane di  Parma, Reggio, Modena e Bologna e nelle Conoidi romagnole del riminese, tra 0,1 μg/l e 2 μg/l in 31 stazioni ubicate principalmente nelle Conoidi Appenniniche, mentre l'85,4% delle stazioni ha una concentrazione inferiore a 0,1 μg/l, che rappresenta il limite di quantificazione della metodica analitica per le due sostanze.
I corpi idrici freatici di pianura, pur essendo caratterizzati da elevata vulnerabilità, non presentano situazioni di criticità per Tricloroetilene e Tetracloroetilene.
Nelle aree di pianura alluvionale appenninica, nella porzione confinata superiore è presente solo una stazione con concentrazione tra 0,1 μg/l e 2 μg/l di Tricloroetilene e Tetracloroetilene, mentre nella porzione confinata superiore della pianura alluvionale padana è stato riscontrato un solo superamento di Triclorometano e Dibromoclorometano (PC), a testimoniare come questi corpi idrici sotterranei risultano meno vulnerabili all’inquinamento e caratterizzati da acque mediamente più antiche rispetto ai corpi idrici di conoide e a quelli freatici. I superamenti degli altri singoli composti organoalogenati sono ubicati prevalentemente nelle conoidi alluvionali, in particolare quelle emiliane con acquifero libero, e in una stazione del bolognese nella porzione confinata inferiore. La contaminazione prevalente è dovuta a Triclorometano, che supera i limiti normativi negli acquiferi liberi delle conoidi Samoggia, Savio, Tidone-Trebbia-Luretta, Taro-Parola, Secchia-Tiepido-Panaro, Reno-Lavino e in una stazione dei depositi delle vallate appenniniche del Marecchia-Conca. Il monitoraggio nel periodo 2017-2023 non evidenzia alcuna tendenza significativa.