Emilia-Romagna
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Movimenti verticali del suolo - Subsidenza
Commento


Il monitoraggio dei movimenti verticali del suolo, nel periodo 2011-2016, evidenzia che il 79% del territorio regionale di pianura non presenta variazioni di tendenza rispetto al precedente rilievo (2011-2016), mentre il 18% della superficie evidenzia una riduzione degli abbassamenti (subsidenza) e solo il 3% un'accentuazione della subsidenza in zone estremamente localizzate. I miglioramenti si segnalano nelle aree storicamente più interessate dal fenomeno: decisi, ad esempio, sono quelli relativi alla pianura bolognese, principalmente grazie al maggiore utilizzo di acque di superficie a uso potabile e, quindi, alla riduzione dei prelievi da falda. Diminuisce la tendenza alla subsidenza anche sull’intera costa regionale. Di seguito il dettaglio del fenomeno come si è manifestato nei singoli territori di pianura e nella fascia costiera. 

Province di Piacenza e Parma: presentano una situazione di sostanziale stabilità, con velocità di movimento del suolo generalmente positive (sollevamento), come già riscontrato nel precedente periodo di monitoraggio; 

Provincia di Reggio Emilia: evidenzia una riduzione generalizzata della subsidenza, permangono, tuttavia, due aree in abbassamento che continuano a presentare valori simili al passato: l’area industriale a nord del capoluogo, con valori massimi di circa 10 mm/anno, e l’area industriale a est di Correggio, con valori massimi di circa 15 mm/anno. Il capoluogo presenta velocità sostanzialmente stabili nel tempo;

Provincia di Modena: è caratterizzata da una riduzione generalizzata degli abbassamenti, anche se il territorio di media pianura è quello più interessato dalla subsidenza, in particolare in corrispondenza delle aree artigianali ad ovest di Carpi, con massimi di circa 20 mm/anno, e a sud di Soliera, con massimi di circa 25 mm/anno, entrambe in decremento rispetto ai valori massimi del precedente rilievo. L’area artigianale a nord di Bomporto presenta ancora valori di oltre 15 mm/anno. La città di Modena è sostanzialmente stabile. 

Provincia di Bologna: caratterizzata, in passato, dal più alto tasso di subsidenza a livello regionale, presenta ora un forte ridimensionamento del fenomeno, le cui ragioni sono legate principalmente alla riduzione degli emungimenti idropotabili, in concomitanza con l’entrata in esercizio del derivatore Reno-Setta, che ha permesso un maggiore utilizzo di acque superficiali rispetto ai prelievi di acque sotterranee. Tuttavia, permangono alcune aree di media pianura, molto localizzate, che continuano a presentare abbassamenti, seppure di entità notevolmente ridotta rispetto al precedente periodo di monitoraggio, in particolare i centri di Sala Bolognese, Castello d’Argile, Venezzano e Budrio, con velocità massime intorno a 15 mm/anno. La città di Bologna conferma il permanere di abbassamenti di alcuni mm/anno, fino a massimi di 5 mm/anno. Al contrario, ampie zone a nord del centro cittadino, risultano in forte attenuazione e anche con valori positivi di variazione verticale del suolo, a testimoniare il beneficio della riduzione dei prelievi acquedottistici dai corpi idrici sotterranei;

Provincia di Ferrara: evidenzia abbassamenti che sono generalmente compatibili con una subsidenza di tipo naturale. Rispetto al precedente periodo di monitoraggio, si segnala un incremento di subsidenza in corrispondenza di Mirabello, con massimi di circa 10 mm/anno;

Provincia di Ravenna: continua la tendenza alla riduzione della subsidenza, evidenziando ancora alcune aree di abbassamento storiche, comunque in attenuazione, come la depressione in corrispondenza della foce dei Fiumi Uniti, con massimi di oltre 15 mm/anno, un’ampia area a est di Faenza tra il F. Lamone ed il F. Montone all’altezza dell’autostrada, con abbassamenti massimi di circa 15 mm/anno in corrispondenza di Reda, e un’altra area, molto più circoscritta rispetto alle precedenti, in corrispondenza di un insediamento industriale a nord di Conselice, con massimi di oltre 15 mm/anno. La città di Ravenna è sostanzialmente stabile, presentando abbassamenti massimi intorno a 2-3 mm/anno, compatibili con una subsidenza di tipo naturale;

Provincia di Forlì-Cesena: evidenzia abbassamenti medi di circa 2 mm/anno, anche in questo caso in riduzione rispetto al precedente periodo di monitoraggio. Continua la tendenza alla riduzione della subsidenza nell’area di Savignano sul Rubicone, in cui si notano abbassamenti massimi inferiori a 15 mm/anno localizzati in corrispondenza di San Mauro Pascoli. I centri di Forlì e Cesena sono sostanzialmente stabili, con abbassamenti medi di circa 2 mm/anno; 

Provincia di Rimini: registra una riduzione degli abbassamenti che ora si attestano mediamente intorno a 2 mm/anno. La città di Rimini presenta abbassamenti massimi compresi tra 5 e 7,5 mm/anno, in riduzione rispetto al precedente periodo di monitoraggio. 

Nella fascia costiera continua la tendenza ad una diminuzione della subsidenza, già manifestatasi nel precedente periodo di monitoraggio. Si osservano abbassamenti di pochi mm/anno su tutto il litorale ferrarese; il litorale ravennate presenta abbassamenti generalmente fino a circa 5 mm/anno, fatta eccezione per un’area di depressione che interessa il paraggio costiero da Lido Adriano fino alla Bocca del T. Bevano, con un massimo di oltre 15 mm/anno in corrispondenza della foce dei Fiumi Uniti ed un’estensione massima verso l’entroterra di circa 5 km: anche quest’area, storicamente subsidente, presenta una tendenza alla riduzione del fenomeno. Più a sud, gli abbassamenti si riducono a circa 2-3 mm/anno lungo tutto il litorale fino a Cattolica. Il litorale, nella sua interezza, considerando la fascia di 5 km verso l’entroterra, presenta una riduzione della subsidenza media, attestandosi a circa 3 mm/anno.