Gli studi di microzonazione sismica hanno la finalità di individuare le aree suscettibili di effetti locali (v. scheda “Pericolosità sismica locale”) e valutare, anche in termini quantitativi, il comportamento di ogni microzona in caso di terremoto. La microzonazione sismica restituisce una suddivisione dettagliata del territorio in zone per ognuna delle quali viene stimata l’amplificazione[1] e, in presenza di particolari criticità (pendii instabili, terreni liquefacibili, argille poco consolidate, etc.), vengono anche calcolati gli eventuali indici di rischio.
E’ uno strumento fondamentale per la prevenzione e riduzione del rischio sismico in quanto consente di indirizzare gli interventi urbanistici verso le aree a minore pericolosità e/o attuare una progettazione più efficace in termini di riduzione della vulnerabilità delle costruzioni. La microzonazione sismica risulta particolarmente efficace se applicata fino dalle prime fasi della programmazione territoriale (pianificazione urbanistica); per questo, tali studi in Emilia-Romagna sono obbligatori, fino dal 2007, per l’approvazione degli strumenti urbanistici comunali (DAL 112/2007 e DGR 2193/2015)[2].
Le indagini, le analisi e i risultati della MS forniscono anche un prezioso riferimento per la progettazione, in quanto forniscono una caratterizzazione, generalmente piuttosto approfondita, dell’area in cui il sito è inserito, le informazioni di base per il modello geologico e indicazioni sulle indagini da effettuare e su eventuali specifici approfondimenti.
La MS fornisce informazioni utili anche per la programmazione delle attività di protezione civile; in particolare, le conoscenze di pericolosità sismica locale possono essere applicate per una più accurata definizione di scenari di rischio, che tengano conto anche delle condizioni locali di pericolosità, come base di partenza per indagini e interventi di messa in sicurezza di strutture strategiche e nel caso di verifiche in fase di emergenza sismica o programmi di monitoraggio e controllo in fase di manutenzione ordinaria.
Le figure 1 e 2 illustrano lo stato dell’arte degli studi di microzonazione sismica in Emilia-Romagna.
Ad oggi 244 Comuni su 331 dispongono di studi di microzonazione sismica, di questi 197 (ovvero circa il 60%) sono aggiornati e adeguati agli standard regionali e nazionali (DAL 112/2007; DGR 2193/2015, CT, 2015) (figura 1); considerando gli studi in corso e quelli programmati, entro il 2018 i Comuni con studi di microzonazione sismica adeguati agli standard saranno 286 (circa l’86%).
[1] L’amplificazione per cause litostratigrafiche è generalmente espressa in termini di rapporto tra spettri di output alla superficie del suolo in esame e spettri di input al suolo di riferimento (rigido, ovvero riferibile alla categoria di sottosuolo A delle NTC 2008, D.M. 14/1/2008, e pianeggiante) per prefissati intervalli di periodi:
- FPGA=PGA/PGA0, dove PGA0 è l’accelerazione massima orizzontale a periodo T=0 al suolo di riferimento e PGA è l’accelerazione massima orizzontale a periodo T=0 alla superficie del sito;
- FA è determinato intorno al periodo per il quale si ha il massimo della risposta in accelerazione (generalmente a basso periodo);
- FV è determinato intorno al periodo per il quale si ha il massimo della risposta in pseudovelocità (generalmente a periodo più elevato);
- FH è il rapporto espresso in termini di Intensità di Housner (SI/SI0) per prefissati intervalli di periodi (generalmente 0,1s≤T≤0,5s; 0,5s≤T≤1s; 0,5s≤T≤1,5s; 0,1s≤T≤2,5s), dove SI0 è l’Intensità di Housner al suolo di riferimento e SI sono le corrispondenti grandezze di Intensità di Housner alla superficie del sito;
- FA è il rapporto tra lo spettro di output in accelerazione alla superficie del sito e lo spettro di input in accelerazione al suolo di riferimento per prefissati intervalli di periodi (generalmente 0,1s≤T≤0,5s; 0,5s≤T≤1s; 0,5s≤T≤1,5s; 0,4s≤T≤0,8s; 0,7s≤T≤1,1s).
[2] Per le procedure di analisi della risposta sismica locale e di microzonazione sismica si veda gli “Indirizzi per gli studi di microzonazione sismica in Emilia-Romagna per la pianificazione territoriale e urbanistica” (DAL 112/2007, DGR 2193/2015), e gli “Indirizzi e criteri generali per la microzonazione sismica” (ICMS 2008).
NOME DELL'INDICATORE
Microzonazione sismicaDPSIR
RUNITÀ DI MISURA
AdimensionaleFONTE
Studi di microzonazione sismica, PSC, POCCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2017LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
ComuneAGGIORNAMENTO DATI
RIFERIMENTI NORMATIVI
AREE TEMATICHE INTERESSATE
La microzonazione sismica di un territorio consente la sua suddivisione dettagliata in base alla rispettiva risposta sismica attesa. All’interno di una microzona la risposta sismica attesa è considerata omogenea.
Fornire una zonazione del territorio utile per indirizzare le scelte urbanistiche e gli interventi sul territorio verso le zone a minore pericolosità o dimensionare correttamente gli interventi allo scopo di ridurre l’esposizione e la vulnerabilità delle costruzioni.