Nel 2024 si è registrato un numero eccezionalmente elevato di giorni con disagio bioclimatico nella pianura, calcolato in base all’indice di Thom (valori uguali o superiori a 25), come illustrato in figura 1.
Con una media regionale dell’indicatore di 19 giorni, il 2024 risulta l’anno con maggiore disagio bioclimatico dell’ultimo ventennio, superando il picco raggiunto nel 2003 (x giorni). La media climatica dell’indicatore, sul periodo di riferimento 2001-2020, è di circa 4 giorni, quindi il 2024 ha registrato un’anomalia positiva a livello regionale di 15 giorni rispetto al periodo di riferimento.
Dalla distribuzione territoriale dei giorni con indice di Thom uguale o superiore a 25 (figura 2), è possibile osservare che i giorni di disagio bioclimatico sono stati inferiori a 5 sui rilievi, tra 5 e 10 nella fascia pedecollinare, e tra 10 e 25 nelle aree di pianura e nei centri urbani, con alcuni picchi localizzati di oltre 25 giorni. Il Ferrarese e le porzioni settentrionali delle province di Reggio Emilia e Bologna registrano valori ancora più elevati, con ampie aree che superano i 30 giorni di disagio bioclimatico, e aree più circoscritte che superano i 35 giorni. La fascia costiera del Ferrarese registra il record più alto del 2024, con più di 45 giorni di disagio.