Nel 2023, l'indice dei giorni caldi (numero di giorni con temperatura massima media regionale superiore a 30°C) presenta valori non particolarmente alti, ma comunque superiori alla media climatica del periodo 1991-2020. Si pensa che la riduzione nei valori di questo indice rispetto agli anni precedenti sia anche dovuta alle particolari condizioni di umidità del suolo che, soprattutto nelle aree rurali, hanno ridotto l'effetto di amplificazione delle temperature massime giornaliere, generalmente causato in queste aree dalla presenza di suoli particolarmente aridi.
Le criticità per l'ozono si sono manifestate più avanti nell'anno rispetto a quanto avvenuto nel 2022, ma si sono protratte sino a metà ottobre. L’andamento delle condizioni meteorologiche estive e di inizio autunno del 2023 sembra spiegare i valori elevati osservati nel periodo.
NOME DELL'INDICATORE
Indice dei giorni caldiDPSIR
PUNITÀ DI MISURA
GiorniFONTE
Arpae Emilia-RomagnaCOPERTURA SPAZIALE DATI
RegioneCOPERTURA TEMPORALE DATI
2023LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO
RegioneAGGIORNAMENTO DATI
AnnualeRIFERIMENTI NORMATIVI
AREE TEMATICHE INTERESSATE
L'ozono si forma nei bassi strati dell’atmosfera in conseguenza di trasformazioni fotochimiche che coinvolgono ossidi di azoto e composti organici volatili. Tali reazioni sono innescate dalla radiazione solare e favorite dalle alte temperature caratteristiche delle giornate estive.
L'indicatore presenta la mappa del numero di giorni, nel periodo estivo (da aprile a settembre), con temperatura massima media regionale superiore a 30°C.
Tale indicatore non esaurisce la complessità delle interazioni tra meteorologia, chimica e trasporto dell’ozono.
Valutare la criticità del semestre estivo dal punto di vista meteorologico, rispetto alla formazione di ozono nei bassi strati dell’atmosfera.