Emilia-Romagna
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Fitofarmaci in acque sotterranee
Commento


Nel 2024, il monitoraggio dei fitofarmaci nelle acque sotterranee ha riguardato 266 stazioni di monitoraggio ubicate nel territorio di Pianura e 1 stazione di monitoraggio in territorio montano. Sono state cercate fino a 127 sostanze attive. Nel 70,4% delle stazioni non è stata riscontrata nessuna delle sostanze attive ricercate, nel 25,5% la concentrazione, come sommatoria totale, è inferiore al limite normativo di 0,5 μg/l, mentre nel restante 4,1% delle stazioni, la sommatoria risulta oltre il limite di legge (figura 1). Queste ultime sono rappresentate da 10 stazioni di monitoraggio ubicate nei corpi idrici freatici di pianura fluviale e costiero ed 1 stazione ubicata nei corpi idrici di transizione della pianura Appenninica-padana.
Oltre alla sommatoria, il limite normativo di 0,1 μg/l per singola sostanza attiva è stato superato in 15 stazioni di monitoraggio, di cui 14 ubicate nel freatico di pianura (Glifosate, AMPA, Bentazone, Clorantraniliprolo (DPX E-2Y45), DDD(o,p),  DDT(p,p), DDD(p,p), Molinate, Terbutrina, Metalaxil, Fluopyram, Metamitron, Etofumesate, Imidacloprid, Fluxapiroxad, MCPA, Fluroxipyr) ed 1 nel corpo idrico di transizione tra Pianura Alluvionale Appenninica e Padana (Glifosate, AMPA, MCPA, Fluroxipyr)(figure 2 e 3).
I corpi idrici nei quali non si riscontrano superamenti della sommatoria di fitofarmaci sono quelli montani, i depositi di fondovalle e i corpi idrici di pianura alluvionale appenninica e padana, caratterizzati, soprattutto questi ultimi, da bassa vulnerabilità all’aumentare della profondità dei corpi idrici, come peraltro già evidenziato nei precedenti monitoraggi ambientali. L’analisi delle presenze di fitofarmaci nelle diverse porzioni di conoide alluvionale (porzioni libere e confinate superiori) non evidenzia particolari criticità, ma solo alcuni ritrovamenti di fitofarmaci prevalentemente nelle porzioni libere di conoide e in alcune porzioni confinate delle conoidi Stirone, Arda, Parola, Tiepido, Panaro e Savio (figure 5 e 6). Un’unica criticità si presenta nella sola stazione di monitoraggio ubicata nel corpo idrico di transizione tra Pianura Alluvionale Appenninica e Padana, con concentrazioni di AMPA superiori a 0,5 μg/l.
Gli acquiferi freatici di pianura, caratterizzati da elevata vulnerabilità, presentano il 16,9% delle stazioni, pari a 10 stazioni di monitoraggio delle 59 totali, che supera il limite di legge per la sommatoria di fitofarmaci, mentre il 52,5% evidenzia presenza a concentrazioni variabili e nel 30,5% i fitofarmaci risultano assenti.
Analizzando la presenza di fitofarmaci per i singoli campionamenti effettuati nelle 267 stazioni di monitoraggio, si evidenzia che sui 444 campionamenti effettuati nel 2024, sono state effettuate 52.564 determinazioni analitiche relative ai 127 fitofarmaci cercati. I campionamenti che presentano residui di fitofarmaci sono il 27%, pari a 120 campionamenti sul totale di 444, di cui 71 nell’acquifero freatico di pianura, 12 nelle conoidi con acquifero libero, 14 nella porzione confinata delle conoidi e 22 nelle pianure alluvionali, e 1 nei depositi di fondovalle (figura 7). Analizzando la distribuzione di frequenza dei campionamenti per classe di concentrazione, considerando per ciascun campionamento la sostanza attiva con la concentrazione massima, si evidenzia che l’11,7% (pari a 52 campionamenti) supera 0,1 μg/l e il 73% non presenta residui di fitofarmaci (figura 8).
Le sostanze attive trovate a diverse concentrazioni nelle acque sotterranee sono complessivamente 54, di cui le più frequenti sono: Glifosate, AMPA, Metolaclor, Cloridazon-iso , Imidacloprid, Terbutilazina Desetil, Bentazone, Terbutilazina, Boscalid, Clorantraniliprolo (DPX E-2Y45). Se si escludono da questa analisi i corpi idrici freatici di pianura, le sostanze attive trovate si riducono complessivamente a 49 (figura 9).
Le sostanze attive che nei singoli campionamenti superano 0,1 μg/l, anche in più stazioni, sono complessivamente 52, rispetto  alle 54 trovate. Il numero massimo di principi attivi ritrovati nel medesimo campione è di 18 nei corpi idrici freatici di pianura, 5 nelle porzioni confinate di conoide, 5 nelle conoidi libere, 10 nelle pianure alluvionali e 1 nei depositi di fondovalle (figura 10).
Il monitoraggio 2014-2024 evidenzia un incremento del numero di superamenti del limite normativo nel freatico di pianura, un incremento del numero di superamenti negli acquiferi di pianura alluvionale, mentre si assiste ad una leggera diminuzione del numero di ritrovamenti nelle Conoidi alluvionali e nei depositi di fondovalle (figura 11).