Emilia-Romagna
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Eventi sismici osservati
Commento


La zona del territorio regionale più frequentemente colpita da forti terremoti è la Romagna, in particolare la pianura meridionale, il settore appenninico e la costa. Inoltre, l’intero settore appenninico della regione ha risentito di forti terremoti avvenuti in aree sismogenetiche extraregionali, alcune delle quali hanno generato terremoti di magnitudo maggiore di 6, come la Garfagnana, il Mugello, la Valtiberina e le Marche settentrionali.
Altri settori della regione interessati da forti terremoti sono il margine appenninico-padano tra Bologna e Modena, la pianura tra Reggio Emilia e Parma e la zona di pianura in corrispondenza della dorsale sepolta delle Pieghe Ferraresi.
Le zone caratterizzate da minore sismicità, in termini di frequenza e magnitudo dei terremoti, sono il settore ad ovest della valle del Taro, la pianura emiliana occidentale e il delta del Po. Da notare comunque che anche nel settore occidentale della catena i terremoti più forti sono localizzati nella zona del margine e del basso Appennino.
E’ importante ricordare che la zona settentrionale della pianura emiliana ha risentito anche di forti terremoti originati dai fronti sud-alpini, in particolare quello del 1117 (Mw=6,5) considerato il più forte terremoto della Pianura Padana.
In figura 1 sono rappresentati gli epicentri[1] dei principali terremoti (magnitudo stimata almeno uguale a 4) che hanno interessato il territorio regionale negli ultimi 1.000 anni.

 

[1] Ipocentro: punto all'interno della Terra dove si genera un terremoto (figura A). Epicentro: punto della superficie terrestre (figura A) posto esattamente sulla verticale del punto nel quale ha avuto origine il terremoto (ipocentro).