Emilia-Romagna
Esposizione
Commento

Per una valutazione speditiva e a scala regionale dell’esposizione si può fare riferimento alla distribuzione della popolazione, assumendo che nelle aree urbanizzate si abbia la maggiore concentrazione di attività produttive e beni artistici e culturali.
In figura 1 è rappresentata la concentrazione degli abitanti secondo i dati del 15° censimento Istat (anno 2011).
Come si vede, le zone con maggiore concentrazione di abitanti risultano, ovviamente, i centri storici e le aree urbanizzate dei maggiori centri abitati che si sono sviluppati lungo le maggiori via di comunicazione, in particolare lungo la via Emilia (SS9) e lungo la costa da Cattolica a Ravenna (ovvero lungo la SS 16 Adriatica), lungo la zona pedecollinare tra le valli del Taro (Parma) e del Reno (Bologna), nella pianura emiliana tra Reggio Emilia e Ferrara, nella “bassa Romagna” e nell’area metropolitana di Ferrara.
Considerando anche la distribuzione della pericolosità sismica al sito (vedi scheda pericolosità sismica al sito), particolare attenzione per l’attuazione di politiche di riduzione del rischio andrà posta lungo la fascia pedeappenninica e nella zona di alta pianura tra il parmense e il riminese, in particolare in Romagna, nonché nella pianura centrale compresa tra Reggio Emilia e Ferrara. Nell’Appennino emiliano attenzione andrà posta ai maggiori centri abitati compresi tra le valli del Taro (PR) e del Reno (BO) mentre nell’Appennino romagnolo tutti i centri abitati di fondovalle sono purtroppo esposti ad un’elevata pericolosità sismica.

NOME DELL'INDICATORE

Esposizione

DPSIR

D

UNITÀ DI MISURA

FONTE

Istat

COPERTURA SPAZIALE DATI

Regione

COPERTURA TEMPORALE DATI

2011

LIVELLO DI DETTAGLIO GEOGRAFICO

AGGIORNAMENTO DATI

RIFERIMENTI NORMATIVI

AREE TEMATICHE INTERESSATE

Descrizione

L'indicatore descrive la distribuzione sul territorio dei centri abitati, delle attività produttive e sociali, dei beni storici, artistici e culturali.

Scopo

Conoscere nel dettaglio dove si concentrano la popolazione e i beni economici e culturali al fine di valutare meglio dove concentrare l’attenzione e le risorse per la mitigazione del rischio sismico.