Emilia-Romagna
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Emissioni di fosforo da depuratori di acque reflue urbane
Commento


I maggiori carichi di fosforo provengono dagli impianti di Bologna-Corticella, Ravenna, Modena-Naviglio e Rimini-Santa Giustina. Quasi tutti i principali impianti di trattamento sono ubicati a nord della via Emilia (unica eccezione è l'impianto di Sassuolo).

I carichi in uscita dalle infrastrutture depurative provengono principalmente dall'area occidentale, con incidenze pari al 52,7%, nel 2017, al 53,5%, nel 2018, al 58,2%, registrato nel 2019, e al 56,2%, nel 2020. Le emissioni di fosforo, nell’ultimo quadriennio si sono mantenute complessivamente stabili.

Nel 2020, gli impianti considerati hanno registrato, in linea generale, una diminuzione o una stabilizzazione delle emissioni dei carichi di fosforo rispetto all'anno 2017, ad eccezione degli impianti di Parma-Est, Reggiolo Nuovo, Reggio Emilia-Roncocesi, Reggio Emilia-Mancasale, Carpi-Correggio, Faenza, Cesena, Ravenna e Riccione, nei quali si è registrato un peggioramento delle emissioni, pur nel rispetto dei valori limite previsti alla norma.

L'impianto di Rimini-Santa Giustina, nel 2015, è stato ampliato per ricevere anche i reflui degli impianti di Bellaria-Igea Marina e di Rimini-Via Marecchiese, che sono stati dismessi in quanto obsoleti. La centralizzazione del trattamento dei reflui ha portato ad un miglioramento della rimozione del fosforo dalle acque reflue scaricate dall’agglomerato di Rimini (-52,2% nel 2020 rispetto al 2017).