L'aggiornamento al 2021 risente, ancora in parte, degli effetti delle limitazioni dovute alla pandemia, pertanto non è del tutto possibile trarre da questo aggiornamento informazioni su eventuali tendenze in atto. In relazione alle metodologie impiegate, si sottolinea che solo il macrosettore 7 (traffico su strada) ha subito variazioni significative, tali da influenzare la confrontabilità con le compilazioni precedenti.
In base alle stime emissive, la combustione non industriale (riscaldamento) e il traffico su strada (rispettivamente 55% e 19%) rappresentano le fonti principali di emissioni legate all’inquinamento diretto da polveri (PM10).
Alle emissioni di ossidi di azoto (NOX), che è anche un importante precursore della formazione di particolato secondario e ozono, contribuiscono il trasporto su strada e altri sistemi di trasporto (aerei, navi, ecc.).
Il principale contributo alle emissioni di ammoniaca (NH3), anch’essa inquinante precursore di particolato secondario, deriva dalle pratiche agricole (97%).
Per quanto concerne la componente antropogenica, l’impiego di solventi nei settori industriale e civile risulta il principale contributo alle emissioni di composti organici volatili (COV), inquinanti precursori, assieme agli ossidi di azoto, del particolato secondario e dell’ozono.
La combustione nell’industria e i processi produttivi sono le fonti più rilevanti di biossido di zolfo (SO2), altro importante precursore, anche a basse concentrazioni, di particolato secondario.